Azimut e P101, insieme per un polo europeo del venture capital

Pietro Giuliani News
Pietro Giuliani, immagine concessa (Gruppo Azimut).

Creare un polo europeo del venture capital. È questa l’idea alla base dell’accordo tra Azimut e P101 SGR che si concentrerà, da un lato, nella messa a punto di un polo in grado di attrarre le migliori imprese innovative in Italia, e fuori Italia, e di offrire loro una gamma completa di fondi e strumenti in grado di accompagnare e supportare queste realtà nelle diverse fasi e momenti di sviluppo - dall'early al late stage - posizionandosi come punto di riferimento per il capitale e gli imprenditori dell'innovazione. Dall'altro, Azimut e P101 collaboreranno nell’organizzazione, e la distribuzione, di una offerta che vada incontro al crescente interesse degli investitori retail ed istituzionali per questa asset class.

Un obiettivo in grado di apportare competitività al sistema domestico del venture e dell’innovazione posizionando un player italiano come interlocutore di rilievo all’interno di un mercato europeo in cui l’Italia ha sempre espresso dimensioni e capacità di investimento molto inferiori rispetto agli altri paesi e non adeguate al potenziale dell'economia italiana. L'accordo, che prevede l'ingresso di Azimut con una partecipazione del 30% nel capitale di P101 SGR, attraverso una operazione di aumento di capitale, si basa sul mantenimento della totale indipendenza operativa della SGR e del suo tema di investimento.

Venture capital, un settore in crescita

P101 SGR e Azimut avevano già collaborato in passato, lanciando lo scorso gennaio 2020 ITALIA 500, il primo fondo di venture capital aperto al retail. Il settore del venture capital, d’altronde, ha fatto registrare nel 2020 volumi, a livello mondiale, per circa 300 miliardi di dollari, con un IRR mediano(per i fondi vintage 2017)del 18,8% che lo posiziona per il decimo anno di seguito tra l’asset class alternativa più performante.L’Italia ha invece messo a segno negli scorsi 12 mesi volumi per quasi 800 milioni di euro per 306 operazioni(in crescita rispetto ai 600 milioni di euro e 244 operazioni dell’anno precedente) e un IRR lordo aggregato del 14,8%.

All’interno di questa fotografia, P101 si posiziona come il secondo operatore più attivo(dietro a CdP con i suoi diversi fondi) avendo realizzato, nei passati 12 mesi, sette nuove operazioni di investimento e cinque follow-on che hanno assegnato 15,5 milioni di euro.Fondata nel 2013 da Andrea di Camillo, P101 gestisce al momento tre fondi - P1010, P102 e ITALIA 500 in delega per Azimut Libera Impresa SGR - è specializzato in investimenti in società innovative e technology driven in Italia e in Europa, detiene investimenti in 35 società tecnologiche e oltre 200 milioni di euro di masse. Da inizio attività ha realizzato oltre 100 operazioni di investimento in oltre 40 società e cinque exit.

"Siamo molto soddisfatti di aver ulteriormente rafforzato la partnership con P101, che da una collaborazione iniziale di prodotto si svilupperà verso logiche industriali per avvicinare sempre di più il risparmio privato e gli investitori istituzionali al mondo degli investimenti alternativi e dell’economia reale”, spiega Pietro Giuliani, presidente del Gruppo Azimut. “Vogliamo costruire insieme soluzioni d’investimento che mirano ad investire in tecnologie innovative affiancando realtà imprenditoriali dinamiche e con alto potenziale di crescita. Dopo aver raggiunto il target di 2 miliardi di euro di masse a fine 2020 in prodotti di economia reale, siamo concentrati per portare, grazie alle competenze gestionali al momento presenti in Italia e negli Stati Uniti, l’asset allocation ad avere almeno 15% di masse in fondi alternativi, permettendo così di generare performance positive per i nostri clienti nel medio/lungo periodo”.