Azimut lancia il primo token per gli investimenti alternativi (e non solo)

Pietro Giuliani News
Pietro Giuliani, immagine concessa (Gruppo Azimut).

Le novità ci sono, eccome. E vanno verso una stessa direzione: l’economia reale. Investire in asset illiquidi, infatti, è diventano quasi un mantra nel mondo del risparmio gestito. Così come la voglia di digitalizzare sempre più il settore. Azimut fa l’uno e l’altro. Da una parte entra nell’azionariato di HighPost Capital insieme alle famiglie Bezos e Moross, per sviluppare una piattaforma e veicoli di investimento nel private equity americano. Dall’altra lancia, prima società al mondo, un security token, strumento finanziario rappresentato in formato digitale.

La blockchain al servizio dell’asset management

Partendo da quest’ultima notizia, l’asset management presenta Azimut Token, una cartoralizzazione digitale di un asset finanziario disponibile per investire nel credito alternativo. Il token di Azimut, emesso in collaborazione con Sygnum Bank, prima digital asset bank al mondo, autorizzata dagli organi di vigilanza di Svizzera e Singapore, è la rappresentazione digitale di un portafoglio di cinque milioni di euro di prestiti alle piccole e medie imprese italiane - originati sulla piattaforma di Borsa del Credito e garantiti dal Fondo di Garanzia del Mediocredito Centrale.

Sfruttando la tecnologia blockchain, gli investimenti in asset illiquidi, come i private markets, possono diventare liquidi e subito trasferibili attraverso il processo di tokenizzazione. Questo nuovo processo porterà anche diretti benefici sui mercati dei capitali, rendendoli più equi ed efficienti, e nella diversificazione dei patrimoni. Inoltre, la possibilità di frazionare il diritto proprietà di un asset finanziario (o reale come nel caso di un immobile o di un’opera d’arte), e assicurarne la trasferibilità agli investitori in modo immediato grazie all’attivazione della distributed ledger technology (DLT), permette di superare i limiti e i costi tipici dell’intermediazione. Tra gli importanti vantaggi dell’utilizzo dei token, oltre la riduzione dei costi e dei tempi di transazione, c’è l’aumento della trasparenza, la “democratizzazione” degli investimenti non divisibili o il cui valore è spesso inaccessibile per i singoli investitori privati e la riduzione dei rischi di transazione per investitori e per asset managers.

AZIM (questo il nome dello strumento) sarà utilizzato nella costruzione dei portafogli per i clienti private del gruppo in Italia attraverso una gestione patrimoniale e per i fondi di credito alternativo domiciliati in Lussemburgo e dedicati alla clientela professionale. Il token Azimut sarà poi scambiato all’interno della piattaforma totalmente digitale gestita da Sygnum. “Riteniamo che la portata dell’innovazione sia assimilabile a quella introdotta con i primi fondi comuni di investimento negli anni Ottanta”, dice subito Giorgio Medda, Co-CEO e responsabile dell’asset management. “Stiamo esplorando nuovi territori che in un futuro non molto lontano rivoluzioneranno l’industria dell’asset management dove gli asset illiquidi, ricercati per le loro performance positive, possono essere resi liquidi e trasferibili consentendo di raggiungere una diversificazione di portafoglio reale e democratica accessibile a tutti gli investitori. Oggi i clienti e i consulenti finanziari di Azimut, per primi in Italia, hanno accesso alla nuova frontiera del risparmio gestito con un’evoluzione di prodotto costante e fintech- driven”.

Nuovi prodotti in vista

L’emissione di Azimut Token si inserisce nel più ampio progetto sui digital assets che il gruppo sta portando avanti con il suo Global team di gestione e che prevede, nei prossimi mesi, il lancio di due prodotti specifici: Il Digital Asset Opportunity SCSp, un fondo di venture capital riservato alla clientela professionale e focalizzato su investimenti Series A di fintech nel Sud-Est asiatico e in Europa e Digital Asset RAIF, primo fondo italiano e secondo in Europa che investe in cryptocurrencies, digital assets ed equity di società fintech o blockchain-driven, già annunciato a gennaio scorso, e riservato alla clientela professionale.

Inoltre Azimut Token consentirà di rafforzare lo sviluppo del progetto di Banca Sintetica con cui Azimut intende erogare finanziamenti alle pmi italiane per 1,2 miliardi di euro nel periodo 2021-2025: per le aziende sarà possibile accedere a finanziamenti di impresa in modo più rapido ed a costi competitivi.

La partnership newyorchese

L'accordo con HighPost, invece, è un progetto strategico per Azimut. HighPost, società specializzata nella gestione di fondi di private equity, è stata fondata nel 2019 da David Moross e Mark Bezos (fratello di Jeff, fondatore e presidente di Amazon) con lo scopo di creare valore a lungo termine per le società in cui investiranno, sfruttando le competenze, il network e le esperienze dei soci fondatori. L’operazione comporta l'acquisto, tramite aumento di capitale, di una quota iniziale del 12,5% in HighPost, con opzioni per aumentare al 24,9%. L'intero investimento di Azimut sarà utilizzato dalla società per crescere e investire nel business, rafforzando l'impegno del team per guidare la crescita a lungo termine. Azimut nominerà un rappresentate nel Consiglio di Amministrazione ed entrambe le parti lavoreranno insieme per far crescere il business nel lungo termine. "Siamo orgogliosi di annunciare questa partnership con professionisti e imprenditori di primissimo standing come David e Mark, con i quali siamo pienamente allineati nel far crescere il business con successo e in modo sostenibile”, ha commentato Gabriele Blei, CEO del Gruppo Azimut. “Questa transazione conferma ulteriormente l'impegno di Azimut a crescere nel settore degli investimenti alternativi, sia in Italia che negli Stati Uniti”.