Azionario globale, un’asset class sempre meno diversificata

L'MSCI World è un indice ampiamente utilizzato che include azioni di grandi e medie imprese provenienti da 23 Paesi sviluppati. Ed è considerato un ottimo indicatore della performance del mercato azionario globale per le economie sviluppate. Come noto, l'indice è diversificato per settori, e va a coprire aree come tecnologia, sanità, consumo, e finanziari, oltre a offrire una buona rappresentazione del mercato globale. Tuttavia, è importante notare che è maggiormente pesato verso Stati Uniti e Giappone, di conseguenza eventuali fluttuazioni in queste economie possono influenzare significativamente l'indice.

MSCI World

Il peso del settore tecnologico

Il settore tecnologico, in particolare, ha un peso significativo nell'MSCI World, e oscilla tipicamente intorno al 25-30% dell'indice. Questa percentuale può variare nel tempo a causa delle fluttuazioni dei prezzi delle azioni e della performance delle aziende tecnologiche. Giganti come Apple, Microsoft e Amazon hanno un'influenza notevole sull'indice, quindi eventuali movimenti in questo settore possono impattare sensibilmente la performance complessiva.

Secondo Stephen Kane, CFA, generalist portfolio manager, e Jamie Patton, specialist portfolio manager and co-head of Global Rates, TCW, i prezzi dei titoli azionari e gli indici sono vicini ai massimi storici, gli spread sono ridotti e l'accesso al credito rimane solido. “Prevediamo un atterraggio meno morbido, rispetto a quanto previsto dal mercato, con un ciclo di taglio dei tassi più apprezzabile e un tasso finale più basso. Ciò dovrebbe tradursi in un calo dei prezzi delle azioni e in un aumento degli spread”.

I mercati azionari si sono fatti più problematici con la situazione geopolitica e il picco della crescita degli utili che hanno contribuito ad aumentare la volatilità. Secondo David Eiswert, portfolio manager, Global Focused Growth Equity Strategy, T. Rowe Price, i potenti trend d’investimento legati all’intelligenza artificiale e ai GLP-1, unitamente alle recenti misure di politica economica, spingono a essere più ottimisti sulle prospettive.  “Allo stesso tempo – afferma –, l'allargamento dei rendimenti sui mercati derivante dalla concentrazione delle Magnifiche Sette a partire dall'estate ci fa ritenere che il 2025 potrebbe presentare un buon contesto per la selezione dei titoli”.

Sguardo al Giappone

Volgendo lo sguardo al Giappone, qui le azioni che sono state molto volatili negli ultimi tre mesi. Nel frattempo, grazie agli sforzi in corso della Borsa di Tokyo, sono proseguite le riforme della governance aziendale. “Mentre la recente volatilità mette in evidenza l’incertezza sulle direzioni politiche della nuova amministrazione Ishiba, queste riforme stanno attualmente determinando un crescente interesse da parte della comunità globale degli investitori, dopo un lungo periodo di apatia all'estero nei confronti delle azioni giapponesi”, spiegano Taku Arai, deputy head of Japanese Equities, e Masaki Taketsume, Fund Manager, Japanese Equities, Schroders.

Nikkei

In particolare, concludono gli esperti, “i riacquisti azionari hanno continuato a registrare un incremento, a fronte della crescita del mercato, e ci aspettiamo che ciò continui man mano che più aziende saranno costrette a migliorare i propri rendimenti e ad affrontare la persistente sottovalutazione”.

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