Gli asset manager della community di FundsPeople presentano le strategie del comparto equity su cui scommettere nell'anno appena iniziato.
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Il 2022 si è chiuso con una serie di elementi (ancora da risolvere) che hanno concorso a creare un clima denso di volatilità sui mercati finanziari. Nell'attesa di conoscere le prime decisioni di politica monetaria del 2023 da parte delle principali Banche centrali, lo spettro di una recessione continua a impensierire tanto operatori di mercato quanto gli investitori, in particolar modo in Europa.
A partire dallo scenario sopra descritto, è stato chiesto alle società internazionali di gestione del risparmio che fanno parte della community di FundsPeople, di rivelarci le strategie su cui puntano nel comparto azionario. Dando uno sguardo complessivo si nota che i macro temi su cui i gestori si stanno focalizzando maggiormente e che tornano più volte nelle analisi delle società interrogate sono: riapertura della Cina, transizione verde, settore sanitario e quello infrastrutturale.
Secondo la view di abrdn una riapertura della Cina più rapida rispetto alle attese possa favorire una serie di settori, dai consumi interni alla sanità, all'immobiliare e alla finanza. Un percorso che sottolinea la casa di gestione sarà comunque graduale e non esente da alcune criticità, almeno nel breve termine.
“Crediamo nella ripresa della Cina e questa inversione di tendenza potrà essere di buon auspicio per le società in cui investiamo”, dice Matteo Buonomini. “Gli investitori interessati a cogliere questo trend possono investire nel nostro fondo Aberdeen Standard Sicav I – China A share Equity, che mira a conseguire una combinazione di crescita e reddito investendo in società quotate nelle borse cinesi e il cui portafoglio si concentra principalmente sulla crescita dei consumatori cinesi”, afferma il professionista.
1/17Il 2022 è stato un anno di cambiamenti epocali che per AllianzGI coincide con l’apertura di nuovo ciclo contraddistinto dalle ‘4D’ di Debito, Deglobalizzazione, Decarbonizzazione, Demografia. “Rappresentano i driver principali delle nuove dinamiche di mercato, delineando la centralità di questioni come la scarsità, la sicurezza e la sostenibilità”, analizza Enzo Corsello.
Secondo la casa di gestione questo nuovo contesto offre numerose opportunità di investimento, che ben si prestano ad essere colte da un approccio tematico attivo che consenta di partecipare al cambiamento. “Allianz Thematica ha la peculiarità di essere una strategia multi-tematica ‘a rotazione’, dove il team di gestione definisce l’allocazione del portafoglio in 5-7 temi e nei relativi titoli che meglio li rappresentano, tenendoli costantemente monitorati e aggiornati in modo da adeguarli all’evoluzione del contesto”, spiega il Country head. “In particolare, rispetto al passato quando il portafoglio era maggiormente ‘growth-biased’, oggi l’esposizione privilegia temi più ‘value’ quali Metal and Mining Infrastructure, Clean Water & Land e Next Generation Energy”, dichiara.
2/17L’idrogeno al centro della transizione verso un mondo a emissioni zero. E se fino a pochi anni fa i costi per produrlo erano molto elevati, oggi è possibile produrre idrogeno verde a costi decisamente più contenuti. "Il fondo CPR Invest - Hydrogen investe a livello globale su aziende coinvolte nell’intera filiera industriale dell’idrogeno, sviluppandosi attorno a quattro dimensioni: fonti di energia pulita, componenti tecnologiche, produzione, stoccaggio e distribuzione dell’idrogeno, nonché utilizzatori finali", spiega Antonio Volpe. L'esperto spiega che l’universo investibile ingloba l’intera catena del valore dell’idrogeno: dalle attività a monte, come le energie pulite, a quelle a valle che vedono utilizzatori di vario tipo, come l’industria automobilistica e ferroviaria, passando da stoccaggio e distribuzione. La selezione dei titoli avviene nel rispetto dell’approccio ESG di Amundi.
Come riporta l'head of External Distribution di Amundi SGR, bel contesto particolarmente difficile per i mercati azionari globali del 2022, il CPR Invest -Hydrogen ha registrato una performance decisamente migliore di quella dell’indice di riferimento (MSCI AC World Total Return in Euro), con un livello di volatilità inferiore. "Il comparto ha mostrato infatti una buona resilienza, nelle fasi di maggior tensione dei mercati e una ottima capacità di partecipare al rimbalzo partito da metà ottobre, in cui i settori strutturalmente in sovrappeso (industriali, risorse di base e utilities) hanno sensibilmente sovraperformato", conclude.
3/17Il settore sanitario è al centro della strategia indicata Luca Giorgi. Storicamente questo settore ha dimostrato elevata resilienza durante le fasi di maggiore volatilità e, anche la fase attuale, ha confermato questa proprietà. "Come avvenuto nelle ultime 7 fasi di recessione, nel 2022 l’healthcare è stato in grado di sovraperformare i mercati azionari e ridurre la volatilità di portafogli grazie alla sua minore sensibilità al ciclo economico", spiega il direttore commerciale iShares and Wealth di BlackRock Italia.
Tuttavia questo sembrerebbe non essere l’unico punto di forza di questo settore. "Nel periodo 1980-2022, la sanità ha mostrato una crescita media degli utili pari al 21%2, la più elevata tra tutti i settori e, guardando al futuro, trend come l’invecchiamento della popolazione e il conseguente incremento della spesa sanitaria, rimangono fattori a supporto di questo settore", prosegue.
Giorgi sottolinea come "il BGF World Healthscience Fund, con oltre 15 miliardi di dollari di masse gestite, è una soluzione azionaria a gestione attiva pensata per catturare le migliori opportunità d'investimento nel settore sanitario, attraverso un'esposizione diversificata a vari ambiti tra cui il farmaceutico, i servizi sanitari, le biotecnologie e gli strumenti medici. Il team di gestione vanta conoscenze approfondite in ambito medico-scientifico e adotta un approccio high conviction con l’obiettivo di selezionare i titoli con le prospettive di crescita più elevate".
4/17Il 2022 è stato l'anno in cui il settore tecnologico ha sottoperformato il mercato più ampio sulla scia del rialzo dei tassi d’interesse. "Di conseguenza, le valutazioni si sono ridotte e non è rimasto praticamente alcun “eccesso”, soprattutto nei settori dei semiconduttori e del software. Sebbene siano probabili revisioni al ribasso degli utili sulla scia del rallentamento economico, crediamo che il settore potrebbe sovraperformare, considerando la resilienza storica degli utili del comparto tecnologico nel corso delle fasi di recessione. Con la graduale decelerazione della crescita, gli investitori potrebbero essere nuovamente disposti a pagare di più per approfittare di una crescita di buona qualità", commenta Elisa Ori.
Per questa ragione, indica il BNP Paribas Disruptive Technology, strumento che punta sulle tecnologie innovative capaci di trasformare i modelli di business in diversi settori: "offre un'esposizione suscettibile di produrre una crescita nel lungo termine ed è difficile da replicare utilizzando i benchmark tradizionali. Crediamo che la ricerca fondamentale bottom-up sui titoli, unita a una buona disciplina di costruzione del portafoglio, sia l’approccio migliore per muoversi attraverso le incertezze, chiosa.
5/17Cogliere e affrontare le sfide dell'economia digitale. Questo è l'intendo del Candriam Sustainable Equity Circular Economy, strategia indicata da Matthieu David e che investe principalmente in azioni di società di tutto il mondo. "Molte aziende attive nell’economia circolare, puntando su innovazione e investimenti, hanno consolidato il loro posizionamento offrendo prodotti/servizi di nicchia, difficilmente replicabili e importanti per favorire la transizione", sottolinea l'esperto.
Ad esempio, secondo il Branch General manager Italy di Candriam, alcune storie di successo riguardano quelle società che hanno sviluppato sofisticati modelli operativi sul fronte della logistica per raccogliere i rifiuti che possono essere trasformati in energia e altri prodotti di valore. "In termini di settori, lo smaltimento della plastica, la produzione di bioplastica, le soluzioni per la durata degli alimenti freschi, offrono opportunità interessanti e innovative. Per quanto riguarda l’allocazione geografica, gli Stati Uniti sono un terreno fertile per l’innovazione del riutilizzo dei rifiuti, mentre l'Europa è leader nella chimica di specialità", conclude David.
6/17Se si guarda al passato si noterà che le società che hanno registrato una crescita dei dividendi hanno storicamente fornito un rendimento totale migliore con una minore volatilità rispetto alle società che non pagano dividendi o che si limitano a mantenerli invariati.
Anche per questa ragione Matteo Astolfi indica il fondo Capital Group World Dividend Growers (LUX) (WDG). "Una strategia azionaria globale che mira a fornire un rendimento totale a lungo termine investendo in società di tutto il mondo che offrono una combinazione di rendimenti stabili e crescita dei dividendi e che hanno la capacità e si impegnano nel far crescere i propri payout nel lungo periodo. I dividendi possono rappresentare una parte significativa del rendimento reale di un'azione nel lungo periodo", sottolinea.
Secondo l'esperto di Capital Group, sebbene il rendimento da dividendi possa di per sé essere molto interessante, l’obiettivo è detenere azioni di società che pagano un dividendo e che siano in grado di incrementarlo nel tempo. "Infatti, nella maggior parte dei periodi di tempo, i titoli che offrono una crescita dei dividendi hanno sovraperformato i titoli di società che non aumentano, eliminano o non hanno mai distribuito dividendi", prosegue.
Infine, ogni portafoglio è suddiviso in porzioni gestite in modo indipendente da professionisti dell'investimento con background, esperienza e approcci d'investimento diversi. "Una struttura di governance disciplinata e multilivello supervisiona l’operatività del sistema", conclude.
7/17Recessione all'orizzonte ma con qualche eccezione. "Fino a qualche settimana fa, la maggioranza degli investitori considerava il rischio di recessione come l’inevitabile prezzo da pagare per l’atteso calo delle pressioni inflazionistiche. L’abbandono della politica zero-Covid in Cina e il drastico calo delle quotazioni del gas naturale in Europa hanno forzato il mercato a rivedere al rialzo tali aspettative. L’effetto della riapertura si sentirà in particolare in Europa, le cui aziende sono notoriamente esposte ai mercati asiatici", commenta Patrizia Noè.
Anche per queste ragioni, secondo l'esperta di Credit Suisse Asset Management, l’investimento azionario dovrà necessariamente essere selettivo e graduale nel 2023, focalizzandosi su quelle azioni che sono meglio posizionate per il restart dell’economia globale: dal reshoring, alla robotica, alle infrastrutture quotate. "I temi energetici rimangono sempre centrali in tale contesto: la dipendenza dal gas naturale si è dimostrata insostenibile e quindi consigliamo di investire in quelle società che stanno lavorando sulla transizione energetica e la ricerca di fonti di energie più efficienti e sostenibili. In tal senso, la gamma Thematics di Credit Suisse offre esposizioni a società “pure play” focalizzati su tali temi cruciali per il restart dell’economica globale", chiosa.
8/17A detta di Alessandro Fonzi, guardando alla seconda parte di quest'anno, potrebbero essere favorite le azioni, tra cui le small caps europee. "L’obiettivo del fondo DPAM B Equities Europe Small Caps Sustainable è investire in aziende di alta qualità, che presentano un vantaggio competitivo chiaro e sostenibile all’interno di un mercato attraente e che sono capaci di generare forti flussi di cassa", spiega lo specialista di DPAM.
Si tratta di "un vero fondo small caps: il team di gestione investe solo in società con una capitalizzazione di mercato tra i 100 milioni e i 5 miliardi di euro. Usando un’esaustiva check-list proprietaria per valutare quantitativamente la qualità dell’azienda sia in termini finanziari che di sostenibilità, il team può scegliere le opportunità d’investimento più interessanti", prosegue. In un anno difficile come il 2022 il fondo ha battuto l’indice di riferimento di circa il 2 per cento. "Riteniamo che mantenere l’enfasi su aziende di qualità con un chiaro vantaggio competitivo e fondamentali forti e sulle valutazioni dei loro titoli possa essere un approccio vincente", conclude Fonzi.
9/17Nel 2023 troverà spazio anche il settore delle infrastrutture. "Con il Legg Mason ClearBridge Infrastructure Value Fund si può investire nel potenziale di crescita delle infrastrutture. Il nostro obiettivo sono i titoli infrastrutturali quotati come le azioni di elettricità, acqua, strade a pedaggio, ferrovie e compagnie aeroportuali di tutto il mondo. Gli investitori possono trarre vantaggio dalle interessanti caratteristiche dall’asset class infrastrutture, godendo al contempo dei vantaggi dei mercati quotati quali liquidità e commissioni più basse", commenta Michele Quinto.
Come spiega il country head Italy di Franklin Templeton le caratteristiche principali del fondo sono un team di gestione dedicato, una gestione attiva ed un benchmark unconstrained oltre all’integrazione ESG nel processo di investimento sin dall’inizio con la scelta di titoli azionari di società di infrastrutture quotate secondo una prospettiva di lungo termine e orientata alla sostenibilità. "Per gli investitori che cercano protezione dall'inflazione, diversificazione globale e reddito affidabile, i titoli infrastrutturali possono fungere da efficace diversificatore in un portafoglio, data la sua minore correlazione con le classi di attività tradizionali e può offrire agli investitori il potenziale per una minore volatilità, flussi di cassa stabili, protezione dall'inflazione e crescita del capitale. Le infrastrutture sono in un ciclo di crescita secolare pluridecennale", aggiunge. Da una parte ci sono i Paesi sviluppati che stanno aggiornando le infrastrutture esistenti, dall'altra i Paesi emergenti che stanno creando nuove infrastrutture. Questi due elementi "guidano la crescita della base patrimoniale delle società di infrastrutture, offrendo agli investitori la possibilità di partecipare a un mercato in vera crescita e il potenziale di apprezzamento del capitale”, conclude Quinto.
10/17Storicamente, il settore sanitario tende a sovraperformare il mercato azionario più ampio durante le contrazioni. "Lo scorso anno questo modello è stato confermato, con l'MSCI World Health Care Index che ha registrato un -5,4% per l'intero anno 2022 rispetto al -18,1% dell'MSCI World Index. In vista dell'anno in corso, con l'inflazione ancora a livelli sostenuti e le banche centrali che alzano aggressivamente i tassi per cercare di tenerla sotto controllo, riteniamo che gli investitori potrebbero continuare a gravitare verso settori difensivi come quello sanitario", analizza Federico Pons.
Finora i settori del Managed Care, delle aziende farmaceutiche a grande capitalizzazione e dei distributori farmaceutici sono stati i principali artefici della tenuta del settore. "Molte di queste aziende hanno visibilità sul loro potenziale di guadagno e possono aumentare i prezzi per compensare l'aumento dei costi. In vista del prossimo anno, queste caratteristiche continueranno probabilmente ad attrarre gli investitori. Le aziende farmaceutiche hanno una domanda resiliente e sono state in grado di aumentare i prezzi in linea o al di sopra del tasso di inflazione", spiega il country head Italia di Janus Henderson Investors. Secondo l'esperto dunque, se quest'anno le principali economie dovessero entrare in recessione, il settore sanitario potrà offrire agli investitori un rifugio sicuro.
11/17Nonostante la volatilità degli ultimi 12 mesi, per Liontrust le prospettive per il 2023 sono più entusiasmanti di quanto non lo siano state negli ultimi anni. Secondo la view della casa di gestione il contesto è molto diverso da quello dell'ultimo decennio, con tassi d'interesse più elevati a dominare la scena. Tuttavia, grazie al miglioramento delle condizioni di mercato e a un'inflazione che inizia a diminuire, si potrà assistere a riduzioni dei tassi nell'anno a venire
In questo scenario il gestore segnala la strategia Global Growth Equity. “Nonostante il forte calo dei multipli di valutazione registrato negli ultimi mesi, rimaniamo fiduciosi nelle prospettive del fondo per i prossimi cinque anni, grazie a fattori di crescita sostenibili, società di alta qualità e valutazioni interessanti”, dice Antonio Forte. Oltre il 30% delle partecipazioni del fondo è costituito da società di informatica e il 21,5% da società del settore sanitario. “Ci concentriamo sul passaggio a lungo termine verso un'economia più pulita, più sana e più sicura, un futuro migliore per tutti”, continua. “Riteniamo che le società sostenibili abbiano prospettive di crescita più solide e una gestione migliore di quella apprezzata dal mercato”, conclude Forte aggiungendo: “Per questo spiccato interesse verso la sostenibilità, la strategia è classificata come Articolo 9 secondo il regolamento SFDR, ma non c’è alcun rischio di downgrade all’orizzonte e siamo fermamente di mantenerla invariata la sua classificazione”.
12/17Applicare uno stile propriamente private equity ai listini globali, con un approccio dunque molto diverso dalle strategie long/short tradizionali nell’ambito della gestione attiva degli investimenti azionari orientati alla crescita nel lungo periodo. È questa la ricetta diMarco Barindelli che indica la strategia Loomis Sayles Sakorum Long Short Growth Equity Fund.
"Il team di gestione si pone l’obiettivo di ottenere extra-rendimenti corretti per il rischio nel lungo periodo e, per farlo, costruisce un portafoglio a bassa rotazione che comprende posizioni long su azioni growth di alta qualità vendute a un prezzo ben inferiore al valore intrinseco stimato dal team di gestione stesso, accanto a posizioni short su società strutturalmente carenti o quotate a un prezzo decisamente superiore al valore intrinseco", spiega il responsabile per l'Italia di Natixis Investment Managers. L’obiettivo del fondo, gestito in modo attivo con un approccio di investimento fondamentale a lungo termine, a bassa rotazione e di tipo bottom up, su un numero limitato di titoli, è ottenere un'esposizione alle posizioni lunghe del 100% e alle posizioni corte del 50%, con un'esposizione netta prevista per il fondo del 50%. "Il team di gestione, dunque, guarda ai titoli azionari di società di tutto il mondo, senza vincoli geografici, settoriali o di capitalizzazione di mercato", conclude Barindelli.
13/17La crisi energetica in corso rende ancora più evidente l’importanza della transizione a un futuro libero dai combustibili fossili, peraltro necessaria per vincere la sfida del riscaldamento globale. “Le fonti rinnovabili sono la parte più ovvia del ‘net zero’, ma rappresentano solo un aspetto del cambiamento che dovremo vivere: nei prossimi anni saranno necessari ingenti investimenti nell’intera catena del segmento energetico”, spiega Luca Tenani.
In questo contesto risulta perciò interessante la strategia Schroder ISF Global Energy Transition che investe in società leader della transizione energetica lungo tutta la filiera, dalla produzione al consumo, inclusa la distribuzione. “L’universo d’investimento spazia dalla generazione di energia pulita alle infrastrutture di trasformazione e stoccaggio, dalle tecnologie per migliorare l'efficienza alla mobilità alternativa. Il fondo è conforme all’articolo 9 SFDR e seleziona aziende che presentano trend di crescita strutturale, valutazioni ragionevoli e sostenibilità degli utili”, sottolinea l’esperto di Schroders.
14/17In un periodo di volatilità marcata come quello attraversato dai mercati ormai da tempo, il value investing, con le sue proprietà difensive e diversificanti può risultare attraente. Per questo motivo Donato Savatteri, segnala il T. Rowe Price Funds SICAV Global Value Equity Fund. Si tratta di un fondo azionario, gestito attivamente, che punta a sfruttare le opportunità offerte da quelle società cicliche penalizzate dal mercato.
“Mira a individuare società attraenti con prospettive di miglioramento e di crescita degli utili”, spiega il professionista. “L’attenzione durante la selezione delle società è puntata non solo sulle valutazioni, ma anche su fattori macroenomici. All’interno del portafoglio, composto da circa 80-100 titoli, solo il 10% massimo è destinato ai Paesi emergenti. Cosa importante che rende questa strategia particolarmente interessante è il focalizzarsi non tanto sulla qualità delle società in portafoglio, quanto sulla qualità delle opportunità”, dice il responsabile di T. Rowe Price. Il gestore infatti si concentra sui mercati toro e orso, andando a fondo sul perché alcune società sono penalizzate dai mercati. Ed è lì che punta a trovare le migliori opportunità. “I criteri di selezione? Dai flussi di cassa agli asset, con un approccio discrezionale che varia dal difensivo all’aggressivo”, conclude.
15/17UBS AM segnala la strategia UBS Equity China Opportunity, focalizzata sul Dragone e che investe prevalentemente sul mercato azionario offshore (azioni H), con un’esposizione massima del 20% sul mercato azionario onshore (azioni A).
Secondo le previsioni del gestore svizzero la Cina mostra prospettive di ripartenza, in un contesto globale di rallentamento economico: gli stimoli monetari e fiscali, uniti all’inversione di rotta sulla politica zero covid, dovrebbero sostenere la crescita economica e dei mercati e, anche dopo il rally degli ultimi due mesi, le valutazioni rimangono interessanti. La regolamentazione, che negli anni passati è stato un fattore negativo per settori quali internet, e-commerce e soprattutto, per il settore immobiliare, dovrebbe invece diventare un fattore a supporto nel 2023. "Riteniamo che il fondo UBS China Opportunity sia ben posizionato per beneficiare di questi cambiamenti, anche grazie al suo focus sul mercato offshore, che al momento preferiamo rispetto al mercato onshore, poiché la presenza di diversi settori impattati negativamente dalla regolamentazione negli anni passati, lo rendono a nostro più interessante sia per valutazioni che per prospettive", afferma Giovanni Papini.
16/17Forte della sua competenza sulla gestione passiva Vanguard propone l’Equity Vanguard FTSE All World Ucits ETF. “Può essere visto come un coltellino svizzero multiuso ed è allineato al 100% con la nostra filosofia di investimento”, dice Simone Rosti.
Il prodotto è in grado di coprire tutte le aree geografiche a livello mondiale, avendo in portafoglio circa 3.800 titoli sottostanti rappresentati da azioni quotate sui mercati sviluppati ed emergenti. “È difficile immaginare di ottenere una tale copertura attraverso l’acquisto di singoli titoli”, dice il responsabile commerciale di Vanguard. “Il Vanguard FTSE All-World Ucits ETF ha inoltre un TER molto basso, pari allo 0,22%, ed è perfettamente indicato per investimenti a lungo termine”, conclude.
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