Banche popolari, la strada è quella del consolidamento

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foto: autor Corrado dell'Olio, Flickr, creative commons

Le possibili modifiche in discussione in tema di revisione delle banche popolari riguardano l’introduzione del limite di possesso dal 3% al 5%, mentre le banche stesse potrebbero cambiare il loro statuto per offrire diritti di voto multipli agli investitori a lungo termine. Queste modifiche, secondo gli analisti di Banca Akros, “potrebbero limitare ma non annullare la portata della riforma. E le banche popolari diventerebbero il bersaglio ideale per qualsiasi acquirente estero interessato a entrare nel settore bancario italiano, attraverso reti di sportelli radicate nelle regioni più ricche del Paese”. Il riferimento va al fatto che il governo italiano ha presentato un decreto lo scorso 20 gennaio per annullare il sistema di voto pro-capite per quelle banche popolari che hanno asset totali sopra 8 miliardi di euro entro 18 mesi. Dopo la cancellazione di questo sistema, le banche popolari diventeranno regolari società per azioni. Il decreto dovrà essere convertito in legge entro il 25 marzo e le modifiche potrebbe essere fatte in Parlamento a meno che il governo ponga il voto di fiducia per l'approvazione.

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