Il responsabile del gestore Usa ripercorre le tappe dello sviluppo nel mercato italiano. Clientela sempre più diversificata tra istituzionali e reti. Il futuro è nei servizi ad alto valore aggiunto per consulenti finanziari.
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Espandere il proprio business in Italia facendo leva sui successi ottenuti grazie all’approccio agli investimenti rigorosamente di lungo termine e basato sulla gestione attiva. Questo l’obiettivo di MFS Investment Management, asset manager statunitense con una lunga storia aziendale alle spalle che risale a quasi un secolo fa. Correva, infatti, l’anno 1924 quando MFS ha lanciato il primo fondo comune di investimento negli Usa con il nome di Massachusetts Investors Trust (MIT). E da allora la società di investimento con casa madre a Boston ha saputo crescere ininterrottamente fino a oggi, attraversando nove decenni ricchi di eventi globali, politici e culturali, tra cui, limitandosi alla storia finanziaria, la crisi del 1929, il lunedì nero di Wall Street del 1987 e la crisi finanziaria dei subprime del 2008.
Italia: focus sulle reti di consulenti
Seguendo il piano di espansione globale che ha portato l’azienda ad avere oggi nove sedi di ricerca internazionali nelle principali piazze finanziarie del mondo, nel 2007 MFS IM è approdata in Italia, sbarcando in un mercato in cui ha riscontrato sin da subito un elevato potenziale. “Nella prima fase del nostro sviluppo nel mercato italiano ci siamo rivolti alla platea degli investitori professionali, ai fund buyer di fondi di fondi, gestioni patrimoniali e family office, offrendo soluzioni specifiche e sofisticate per la parte core dei loro portafogli”, spiega in un’intervista a FundsPeople Andrea Baron, managing director Italia di MFS IM. “Grazie a una crescita graduale delle nostre attività, nel 2017 abbiamo segnato una nuova tappa del nostro percorso di crescita, con il fine di diversificare la clientela ed espandere il brand. Questo ci ha permesso guadagnare fette di mercato nel mondo retail, anche ampliando il perimetro della nostra offerta ai fondi multi asset, specificatamente rivolti a questo tipo di investitori”, dice. “Oggi operiamo con quasi tutte le maggiori reti di distribuzione italiane. Il nostro business, infatti, si divide equamente al 50% tra investitori professionali e segmento retail”, dice.
Da allora nuove assunzioni hanno potenziato il team italiano di MFS IM che conta attualmente 10 professionisti. L’apertura del nuovo ufficio di Milano nel 2019 è stata il suggello del progetto di rafforzare la presenza locale per esprimere ai massimi livelli la vicinanza alla clientela locale. “Siamo in grado di offrire una piattaforma completa e variegata di servizi, che va bel oltre il collocamento dei nostri prodotti, e che sarà per noi fondamentale per affrontare le numerose sfide derivanti dall’evoluzione dell’industria del risparmio gestito”, dice Baron. In particolare, gli sforzi della casa di gestione si stanno indirizzando a nuovi servizi ad alto valore aggiunto per le reti di consulenti finanziari. Un mercato che secondo Baron sta crescendo rapidamente ed è interessato da radicali dinamiche di cambiamento nei modelli di offerta. “All’interno delle reti vi è sempre una maggiore specializzazione. Si stanno affermando dei team di private banker e consulenti composti da professionisti anche esterni con elevate competenze specifiche non soltanto in materie prettamente finanziarie, per offrire ai clienti un servizio a 360 gradi”, dice Baron. "Questo consentirà una maggior fidelizzazione dei clienti e aumenterà la propensione a mantenere il capitale investito con lo stesso consulente", aggiunge.
“Per questo motivo, attraverso i fondi, ma anche portando in Italia il know how sulle reti maturato nel mercato statunitense, tramite ricerche e studi realizzati ad hoc, la piattaforma dedicata Advisor Edge, eventi su temi di educazione finanziaria, puntiamo ad allineare i nostri interessi con quelli dei consulenti finanziari. Il nostro fine è di accompagnarli in un percorso virtuoso di crescita, nel ruolo sempre più centrale nell’industria e nel difficile compito di gestire la ricchezza delle famiglie italiane che gli spetta”, dice.
Opportunità sui mercati
Competenza collettiva e collaborazione nei team di vari esperti, gestori, analisti e strategist che si confrontano attivamente per generare le idee d'investimento. Gestione del rischio affrontata attraverso un processo altamente strutturato e prudente. Disciplina del lungo termine che poggia sull’analisi rigorosa dei fondamentali delle aziende e dei fattori ambientali, sociali e di governance. Sono i tre elementi chiave del DNA di MFS IM. Fattori che combinati permettono al gestore di navigare con sicurezza i mercati, con un buon grado di indipendenza dai cicli economici e dalle fluttuazioni dei listini, individuando fonti diversificate di alpha di lungo periodo. Un metodo che permette a MFS IM di rintracciare valore anche in un contesto difficile come quello attuale, di tassi elevati, inflazione ostinata e rallentamento della crescita. “Con il 2022 si è chiusa l’epoca di tassi a zero, in cui bastava una narrazione forte per generare performance positive. Se nell’ultimo decennio per far bene bastava comprare un indice, oggi il beta a basso costo non è più sufficiente. La gestione attiva dei portafogli e l’analisi approfondita delle aziende ora più che mai fanno la differenza”, dice Baron.
Per i portafogli azionari l’esperto vede ancora spazio per l’Europa “più attraente degli Usa per le valutazioni più basse e più diversificata per settori”, afferma. L’obbligazionario secondo il professionista continua ad essere interessante con il ritorno dei rendimenti. In vista del picco dei tassi per Baron è importante aumentare la duration della parte dei titoli di Stato e dell’IG. “Sempre però mantenendo un buon livello di diversificazione tra i titoli ed evitando la parte HY perché cara e perché il rischio di recessione non è del tutto svanito”, conclude.