Crescono le preoccupazioni per l’area euro. Una volta completata l’asset quality review, Draghi dovrà mostrare il piano anti deflazione. Gli operatori, intanto, attendono il reale avvio del tanto discusso TLTRO.
Nelle prossime settimane la BCE avrà completato anche l'asset quality review delle principali banche, in attesa dell’entrata in vigore della sua attività di vigilanza.
"Questo sarà sicuramente un punto chiave per l’avvio del TLTRO, il piano di finanziamento al sistema bancario fino a quattro anni allo 0,5%, finalizzato a un aumento del credito”, spiega Corrado Caironi, investments strategist di R&CA, ricerca&finanza.it. E prosegue: “mentre il governatore della Fed Janet Yellen cerca di ‘nascondere’ le carte per la chiusura ormai prossima del Quantitative Easing e l’avvio di una fase restrittiva di politica monetaria, Mario Draghi dovrà mostrare in dettaglio il suo piano anti deflazione ricordandosi che gli operatori sono in attesa del programma di acquisto di Abs, più volte ripreso nei discorsi ma ancora senza nessun dettaglio”.
Il governatore della BCE ha fatto capire a Jackson Hole ancora una volta che i tempi sono stretti e che le preoccupazioni sull’economia dell’area euro sono in aumento. Precisa Caironi: “Se Draghi parla di inflazione con prezzi in ulteriore calo, è invece evidente che il nocciolo della questione è l’aumento delle difficoltà nel tessuto produttivo e le avvisaglie di una depressione economica.
Del resto, i segnali che giungono dal mercato finanziario sono ineludibili: rendimento del Bund tedesco sotto l’1%, euro in evidente trend di debolezza e rischi di deflazione che dalla periferia muovono verso i paesi core. La reazione del mercato finanziario alla posizione della BCE è stata di rialzo dei listini azionari, ulteriore discesa dei rendimenti governativi e continuazione del trend di indebolimento dell’euro. Tra le vicende geopolitiche più calde, la crisi ucraina riaccende le preoccupazioni in Germania; dopo il recente incontro a Minsk tra Poroshenko e Putin, la risposta sul campo è stata molto diversa dalle attese: secondo l’Onu, l’ingresso di russi nel territorio ucraino è una vera e propria “azione militare illegale”.
