Beccaria (Banca Patrimoni Sella & C.): "Ricerchiamo strategie che aumentino la decorrelazione”

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Elena Beccaria, Head of Advisory Services, Banca Patrimoni Sella & C.

Tratto dalla rivista numero 30 Funds People - sezione Fund Selector.

Negli ultimi dieci anni Banca Patrimoni Sella & C. è stata testimone di numerosi e importanti cambiamenti in fatto di soluzioni di investimento. Secondo Elena Beccaria, head of Advisory Services della banca, in tema di risparmio gestito e amministrato sono aumentati gli investimenti responsabili, le strategie alternative e quelle passive (fondi passivi ed ETF) sia nella parte core sia in quella tattica del portafoglio

Trend post crisi

“Fino a prima della crisi i prodotti erano quasi tutti a benchmark. Successivamente, abbiamo iniziato a guardare anche alle strategie alternative UCITS con l’obiettivo di decorrelare e diversificare il portafoglio, stabilizzando la performance”, fa notare la responsabile. A detta di Beccaria, oltre alle strategie alternative, un altro trend che si è affermato progressivamente è quello degli investimenti che utilizzano screening ESG. “Oggi investire sostenibile è diventato un must. Pian piano tutte le società di gestione si stanno adoperando per fare uso di criteri di selezione che siano in linea con un approccio più sostenibile”.

Ultima tendenza in tema di soluzioni d’investimento sono le strategie passive. Banca Patrimoni Sella & C. ha introdotto all’interno della propria gamma una linea totalmente costruita con ETF. “Facciamo uso di soluzioni passive per la parte core del portafoglio e di strumenti smart beta affiancati a prodotti plain vanilla per aumentare la diversificazione”, commenta Beccaria. “Abbiamo notato che su determinate asset class i prodotti passivi hanno fatto molto bene rispetto all’obbligazionario europeo o all’azionario americano, anche se è importante ricordare che non sempre sono sinonimo di efficienza”. Lato gestioni attive, invece, nel 2018 il Gruppo ha privilegiato alcune asset class come ad esempio l’azionario europeo, essendo un mercato meno efficiente rispetto al corrispettivo americano sul quale predilige come scelta gli ETF che replicano l’indice S&P500.

Le soluzioni per il 2019

Il 2018 è stato un anno di non facile lettura per moltissimi gestori, soprattutto per quanto riguarda il reddito fisso. “I fondi obbligazionari hanno cercato di battere il benchmark ma pochi ci sono riusciti. È stato sicuramente un anno molto difficile, dove i rendimenti governativi sono stati prossimi allo zero”, ricorda Beccaria. Altri fattori che hanno giocato un ruolo determinante sono stati il timing d’entrata e l’approccio alla duration. Per riuscire ad ottenere una sovraperformance abbiamo dovuto spostarci su asset class più rischiose e con duration più lunghe”, spiega la responsabile. 

Per il 2019 la banca è alla ricerca di strategie che possano aumentare la decorrelazione con una particolare attenzione al tema della liquidità, evitando pertanto strategie illiquide ed esotiche. “In questo contesto di mercato preferiamo rimanere nell’universo UCITS ed evitare fondi chiusi”, conclude l’esperta.