La possibilità di acquistare direttamente fondi su Fundstore passa per un lavoro a monte, e la razionalizzazione dei cinque portafogli modello (azionario, obbligazionario, bilanciato, flessibile e total return), avvenuta la scorsa estate, è sorretta dal lavoro di analisi, elaborazione e modifica gestito da Bernardeschi con il suo team. “Analizziamo diversi parametri quantitativi – afferma l’esperto – a partire dagli indici di efficienza, passando per quelli di trend, di momentum. Costruiamo il portafoglio facendo uso di correlazioni ed equivalenze con tutto l’arsenale matematico che abbiamo a disposizione”. In questo preciso ambito, dunque, l’analisi qualitativa, pur mantenendo la sua importanza, esula dalla pratica. “L’analisi qualitativa è importante in quanto è sempre necessario conoscere il gestore”, afferma l’esperto, “tuttavia, nell’ordine del risultato finale di un portafoglio esclusivamente in fondi, è un esercizio meno centrale, a meno che non si tratti di un portafoglio a benchmark, in quel caso la conoscenza del team di gestione assume una valenza maggiore”. Su un portafoglio total return, “che fa ampio uso di strategie alternative o di asset e fondi che non abbiamo una direzionalità così spiccata”, il dialogo con il gestore, dunque “ha un’incidenza limitata”. Bernardeschi precisa, tuttavia, come questa sia una “modalità di azione peculiare del suo team di lavoro, non la filosofia della banca”.
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