Berros (LFDE): "Mercati volatili ma è un momento favorevole per investire in small e mid cap"

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José Berros, immagine concessa (LFDE)

Alto potenziale di crescita e una relativa immunità dal ciclo economico. Con una recessione alle porte e in una fase di mercato molto volatile le small e mid cap europee possono risultare un investimento interessante per gli investitori. E questo nonostante vengano generalmente considerate più rischiose rispetto alle aziende a grande capitalizzazione. Ma per gli investitori che adottano un orizzonte di lungo periodo, anche in virtù di migliori valutazioni dopo la forte correzione dell’azionario del 2022, il momento potrebbe essere propizio.

Recessione in vista

“Uno dei principali rischi per il 2023 è la recessione in cui stanno entrando gli Stati Uniti e l’Europa. Sarà cruciale capire nei prossimi mesi quale sarà la sua entità e la durata”, spiega José Berros, gestore di La Financière de l’Echiquier in un’intervista a FundsPeople. “A ciò si lega anche l’altro principale fattore di rischio, ossia la posizione che assumerà la Fed, se deciderà o meno di allentare la stretta monetaria in atto”, dice Berros che aggiunge: “Un’indicazione dalla Fed di un rallentamento o di una pausa nei rialzi sarebbe un segnale molto positivo per i mercati”, dice. Secondo l’esperto la banca centrale USA sta facendo un ottimo lavoro. È stata costretta a intervenire in modo aggressivo e rapidamente per un’inflazione che soltanto fino a poco tempo fa considerava transitoria. “Ma con la recessione in arrivo e un’inflazione che potrebbe aver raggiunto il picco non potrà continuare a suon di rialzi di 75 bps”, fa notare. Berros non esclude che i prossimi mesi saranno duri, ma il premio al rischio dell’azionario sta diventando via via più interessante e fornisce un buon punto di ingresso per gli investitori.“Anche in termini di valutazioni, dopo le sofferenze del 2022, i prezzi sono sicuramente diminuiti e ora appaiono molto più ragionevoli”, osserva. “È un buon momento per investire? Probabilmente ci sarà molta volatilità nei prossimi mesi, ma di certo è un momento migliore rispetto a un anno fa, questo è certo”, dichiara.

Investire in small e mid cap

“Il 2023 sarà difficile per l’Europa, tuttavia ci sono molte piccole e medie aziende che crescono molto velocemente, con dei tassi del 10, 15 a volte del 20% in termini di crescita organica. Questo è il punto di forza del nostro universo di investimento”, spiega José Berros, co-gestore assieme a Stéphanie Bobtcheff del fondo con Rating FundsPeople Echiquier Agenor SRI Mid Cap Europe. Il fondo attraverso un processo di stock picking investe in titoli di small e mid cap che si distinguono per la crescita degli utili e per la qualità della gestione, in cui i criteri ESG hanno un ruolo determinante. Secondo il gestore, che ha un’esperienza ventennale nella selezione di questa tipologia di aziende, il loro potenziale di crescita ha il vantaggio di essere in una certa misura indipendente dal quadro macro economico generale, che oggi è fortemente penalizzato dall’inflazione e dall’aumento dei tassi. “Alcune aziende saranno certamente colpite, ma la maggior parte di esse sul lungo periodo farà bene”, afferma Berros. “La forza delle piccole e medie imprese è di essere leader in nicchie specifiche di mercato, in settori come la sanità, la farmaceutica, illusso o anche i consumi discrezionali. Ricerchiamo quelle che hanno davanti a sé un grande spazio di sviluppo e crescita. E proprio per la loro minor dimensione, questo margine è spesso superiore a quello delle aziende a grande capitalizzazione. Motivo per cui, in una prospettiva di lungo termine, le società a piccola e media capitalizzazione tendono a sovraperformare nettamente le large cap”, argomenta. “La cosa più importante oggi è tornare ai fondamentali”, spiega il gestore. E i fondamentali ci dicono che ci sono aziende sane a valutazioni ragionevoli. Su un orizzonte di tre o cinque anni, credo sia un buon momento per investire nel segmento delle small e mid cap”, ribadisce l’esperto.

Posizionamento del portafoglio

In generale, qualunque sia l’indicatore che si prenda in considerazione, il team di gestione dell’Echiquier Agenor SRI Mid Cap Europe negli ultimi anni ha lavorato a migliorare la qualità del portafoglio. Mentre in relazione all’incertezza attuale e alla previsione di un contesto difficile nei prossimi mesi, i gestori hanno voluto dare un orientamento più difensivo e di resilienza al fondo, investendo in aziende del settore dei servizi di pagamento o delle telecomunicazioni. Un altro settore su cui scommette il gestore è quello delle energie rinnovabili, divenuto un settore critico in Europa dopo lo scoppio della guerra in Ucraina per la necessità dei Paesi di raggiungere una propria indipendenza energetica. In questo settore opera l’azienda con la maggiore partecipazione del fondo, la francese Neoen. Per l’industria biofarmaceutica Berros segnala Sartorius Stedim Biotech sui cui punta per la sua capacità costante di crescita avvalorata da una presenza nel portafoglio da ben 15 anni. Altro nome che piace molto al team di gestione, questa volta nei consumi discrezionali, è l’italiana Moncler, in cui hanno investito sin dalla sua IPO nel 2013.