L’ingresso di Boccia alla guida di CDC, come accennato, è recente, ma è il risultato di un lungo percorso sia all’interno della categoria (in campo associazionistico) sia all’interno della stessa Cassa in cui Boccia ha ricoperto la carica di delegato per due mandati e di consigliere di amministrazione nella precedente consiliatura presieduta da Stefano Distilli. “Nel corso degli anni ho assistito a molte evoluzioni, nell’ente e nella professione. Il più evidente è l'approccio della cassa nei confronti del welfare a favore della categoria”, afferma Boccia che rimarca una “maggiore attenzione ai professionisti” che si riflette anche nei risultati di bilancio. Dalle misure volte ad agevolare le aggregazioni fra i commercialisti (“anche in termini multidisciplinari”) agli interventi finalizzati alla formazione specialistica “fondamentale per poter intercettare nuove esigenze lavorative, ne sono un esempio l’introduzione di contributi per l'intelligenza artificiale”.
Altri interventi assistenziali hanno riguardato le agevolazioni sui mutui e sulla maternità, “il tutto – conclude il presidente – reso possibile al termine di un percorso decennale, culminato nel 2021 con l’approvazione, da parte dei ministeri vigilanti, di una delibera che ha aumentato la percentuale di avanzo di amministrazione della destinare al welfare che è passato dal 2 al 5%”.
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