Il gestore del Sidera Funds Digital Worlds B Acc spiega a FundsPeople il focus del comparto che nel 2024 si è distinto tra i prodotti presenti sul database Morningstar per un rendimento del 40,67 per cento.
Investire nella catena del valore dell’innovazione e dell’economia digitale. È questo l’obiettivo del Sidera Funds Digital Worlds B Acc, comparto azionario della Sicav Sidera Funds, gestita da Arca Fondi SGR. Il focus del fondo, nato a ottobre 2022, “sono i titoli e le società operanti nel settore, dalla IA ai software di automazione robotica, dai videogiochi alla realtà aumentata, dal metaverso alla blockchain, tutte le tecnologie che avranno un sempre maggiore impatto sulla quotidianità di persone e aziende”, spiega a FundsPeople Giorgio Bortolozzo, gestore del fondo che nel 2024 si è distinto tra i prodotti presenti sul database Morningstar per un rendimento del 40,67% nei 12 mesi. Il migliore in assoluto su tutte le categorie analizzate dal team di analisi di FundsPeople. L’approccio, afferma Bortolozzo, è di tipo “attivo e selettivo” da cui emerge un portafoglio di circa 80 nomi di tutte le market cap (“possiamo prendere anche nomi piccoli”) con benchmark di riferimento l’MSCI AC World IMI Digital Economy ESG Filtered Net TR, che nei 12 mesi ha registrato un 34,07 per cento. Il comparto è compliant con l’articolo 8 SFDR, e detiene masse in gestione per circa 30 milioni di euro.
Tratto dalla rivista FundsPeople n. 91.
Sovrappeso USA
Il fondo, spiega il gestore, ha un’esposizione “preponderante” sull’azionariato statunitense, che “è arrivato a un’incidenza del 70% sul portafoglio”. Questo non esclude la presenza di aziende di altre aree geografiche, “ad esempio, sono presenti titoli nel settore dei semiconduttori, in questo caso si va su Taiwan che ha diversi leader di mercato in questo segmento”. L’Europa ha una rappresentazione più contenuta: intorno al dieci per cento. A livello di market cap, Bortolozzo sottolinea come negli ultimi anni il fenomeno dei Magnifici Sette abbia determinato un peso maggiore delle grandi capitalizzazioni per un prodotto di questo tipo, che investe in innovazione tecnologica. Tuttavia, “abbiamo anche piccole posizioni in pure player legate al settore del quantum computing che, oltre a essere un driver della performance dell’ultima parte del 2024, vede la presenza principalmente di aziende piccole”. Bortolozzo specifica come anche l’esposizione del fondo su questi player sia contenuta, “ma cerchiamo di essere posizionati su quelle che rappresentano storie interessanti”. Anche in questo caso le società sono principalmente negli Stati Uniti.
Ampliamento IA
Interrogato sulle prospettive del settore nello specifico e dell’asset class in generale, nei prossimi mesi l’esperto non vede un “rientro” dei Magnifici Sette: “Sono aziende che performano bene e stanno contribuendo in modo importante all’innovazione digitale e all’evoluzione di questo ecosistema”. Certo è che si assisterà a un’evoluzione del tema dell’intelligenza artificiale: “I semiconduttori saranno ancora un elemento di interesse, ma questo tema potrebbe ampliarsi in direzione del settore dei software: non soltanto i player che producono le macchine ma quelli che sfruttano l’IA per fornire nuove tecnologie e un contributo all’economia”.
Nel proiettare l’analisi sull’azionario in generale, Bortolozzo rimarca come il 2025 abbia visto un avvio “incerto” sul percorso della normalizzazione delle politiche monetarie, “e questo non è un contesto particolarmente favorevole al settore tecnologico”, afferma. La prosecuzione del trend dell’intelligenza artificiale, e il suo citato ampliamento, è comunque un elemento di forte interesse. “Da un lato incertezza, certo, ma dall’altro lato il contesto economico è in crescita, ed è favorevole in linea con quanto visto anche nel 2024”. Alla luce di queste considerazioni, conclude Bortolozzo, “le attese per il 2025 sono positive, in generale e nel settore tecnologico in particolare”.