La professionista, nuova responsabile della distribuzione da giugno di quest’anno, analizza gli obiettivi per il 2025 tra cui il posizionamento della società per far comprendere ai clienti business model e potenziale dei Partner che compongono la struttura della società.
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Un mercato estremamente importante che rappresenta un pilastro nella distribuzione a livello europeo. Si tratta di quello italiano che, per molti asset manager soprattutto statunitensi, è un vero e proprio banco di prova nel Vecchio continente. È così anche per iM Global Partner. “Questo di fine anno è un periodo molto intenso però il mio bilancio è altrettanto positivo, in questi mesi abbiamo continuato a crescere, mantenendo un presidio a livello globale molto forte”, esordisce così Francesca Campanelli, raggiunta da FundsPeople negli uffici di Milano della società.
“Il nostro obiettivo, appunto, è quello di continuare a crescere come già stiamo facendo, iM Global Partner può contare sul contributo di dieci partner ciascuno con le sue specificità e il suo focus non soltanto in termini di asset class ma anche di stile di investimento, di posizionamento di mercato e commerciale e questo per noi è molto importante poiché la nostra crescita beneficia di questa ampiezza e differenziazione dell’offerta”, ci tiene a sottolinare la professionistache, a giugno di quest’anno, è stata nominata come nuova responsabile della distribuzione in Italia, Ticino e Grecia della società.
Il caso Italia
Come noto, l’Italia rappresenta un business complesso e difficile da permeare, “negli anni, cresciuto più per un effetto mercato piuttosto che per un effetto flussi. Il nostro scopo principale è quello di posizionare in maniera ottimale la società agli occhi dei clienti, in modo tale che riescano a comprendere il nostro business model, potendo riporvi la propria fiducia”, dice Campanelli. Insomma, si tratta ancora di un mercato più dell’offerta che della domanda (che rimane latente) e dunque “nell’offerta stessa c’è anche uno sforzo di attirare nuovi investitori verso il risparmio gestito in senso ampio”, spiega.
Secondo la professionista, nel Paese si sta sviluppando una forte polarizzazione verso strumenti passivi e private market e “anche il nostro posizionamento è orientato a trovare delle nicchie così da offrire del valore aggiunto. Si sta assistendo a una fase di consolidamento abbastanza evidente, tutta l’industria sta soffrendo dopo anni di utilizzo del Titolo di Stato italiano. L’industria si trova un po’ in difficoltà ma si tratta di un ciclo economico come altri destinato a passare con l’aggiunta della regolamentazione che apporta importanti cambiamenti”, dice. Un esempio su tutti è la sostenibilità con la SFDR e le nuove direttive sulla tassonomia.
Una partnership è per sempre
Nonostante la decina di boutique su cui poter fare affidamento, la società mantiene ben salda l’idea di non avere sovrapposizioni. “Non tanto per quel che riguarda le singole asset class ma per lo stile di gestione, infatti ciascuna società è molto diversa dall’altra. E questo è coerente con il nostro modo di selezionare i Partner, poiché sono gestori-imprenditori che hanno creato la loro società di gestione con uno stile preciso, noi non facciamo altro che monitorarli per tanti anni e quando li scegliamo generiamo una partnership che dura praticamente per sempre”, sottolinea.
iM Global Partner in Europa e anche in Italia predilige una clientela istituzionale e wholesale, mentre, negli Stati Uniti cambiano gli interlocutori così come i veicoli d’investimento, ne è un esempio l’utilizzo degli ETF attivi.
“Selezioniamo gestori di investimento di comprovata esperienza non assumendo partecipazione di controllo nella loro attività. Tutti i Partner per noi sono uguali e li supportiamo allo stesso modo nel loro percorso di crescita”, afferma Campanelli.
Un’altra freccia all’arco di iM Global Partner è la profonda comprensione di cosa scelgano i clienti mercato per mercato. “DBi, società americana basata a NY che replica indici headge attraverso strumenti super liquidi, si tratta davvero di una nicchia di mercato. Un altro gestore è Dolan McEniry Capital Management, una società d'investimento specializzata nel credito basato sui fondamentali. E poi ancora, un altro partner è Zadig Asset Management, un gestore con una storia e un track record molto importante e dalle ottime performance in ambito europeo”, spiega.
Insomma, quello con i Partner è un rapporto di interscambio continuo. “Noi beneficiamo delle loro capacità di investimento e della loro unicità, e loro beneficiano di una solida relazione finanziaria e operativa con noi e hanno accesso alle nostre risorse globali e alle nostre capacità di distribuzione. Infatti, siamo molto radicati in Germania, nei Paesi Nordici, in Svizzera, nel Regno Unito, in Francia e in Spagna”, conclude la professionista.