Il responsabile della selezione dei fondi Multi Asset di abrdn mostra come la selezione dei fondi si sia evoluta verso un equilibrio tra tecnologia, sostenibilità ed esperienza umana. “Non si tratta solo di investire, ma di farlo bene e con uno scopo”, afferma Carlton.
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Nel dinamico mondo degli investimenti, il ruolo del fund selector è diventato una componente essenziale per ottenere rendimenti costanti e allineati alle esigenze dei clienti. Christopher Carlton, responsabile della selezione dei fondi presso abrdn Multi-Asset Investment Solutions, è a capo di un team che gestisce 28 miliardi di euro di asset multi-asset. La sua missione è chiara: costruire portafogli diversificati che massimizzino il rendimento entro i parametri di rischio.
Con un team di otto specialisti, Carlton combina tecnologie avanzate, competenze umane e un approccio disciplinato per creare portafogli su misura per un'ampia gamma di clienti, dalle istituzioni ai clienti individuali con un patrimonio netto elevato. “Il nostro lavoro non consiste solo nel selezionare buoni fondi, ma nel creare esposizioni ottimali che rispondano a obiettivi specifici”, sottolinea Carlton.
L'arte della moderna selezione dei fondi
La selezione dei fondi nel team di Carlton è un processo attentamente strutturato che integra analisi quantitative e qualitative. Il processo si è evoluto in modo significativo nell'ultimo decennio, trasformandosi da un processo prevalentemente qualitativo a uno che integra sofisticati strumenti tecnologici. Il team ha sviluppato un approccio sistematico che va oltre la semplice ricerca di buoni manager.
Il processo di selezione inizia con una chiara definizione dell'obiettivo d'investimento, seguita da uno screening quantitativo proprietario che valuta molteplici dimensioni: rendimento corretto per il rischio, qualità della gestione e coerenza nella selezione dei titoli. Lo screening comprende l'identificazione di fondi con stili specifici, la valutazione della loro durata e la garanzia che gli investimenti soddisfino i criteri di rischio e rendimento a lungo termine. “Non stiamo parlando di selezione dei gestori, ma di selezione dei fondi”, sottolinea Carlton, sottolineando una distinzione cruciale nella sua filosofia. Questa sfumatura riflette un cambiamento fondamentale: l'obiettivo non è quello di individuare i gestori migliori, ma di costruire esposizioni ottimali che soddisfino gli obiettivi specifici di ciascun portafoglio.
Un aspetto critico è il monitoraggio continuo del rischio. Riunioni mensili per discutere i rischi e riunioni trimestrali di governance assicurano che i portafogli mantengano i limiti di concentrazione e le esposizioni ai fattori entro le aspettative. Inoltre, la liquidità è una priorità: “Se un fondo diventa illiquido, non si può fare nulla; si è intrappolati”, spiega Carlton, sottolineando che questo fattore è uno dei principali rischi che cercano di mitigare.
Tecnologia e dati al servizio della selezione
Sebbene gli strumenti tecnologici siano fondamentali per il processo, Carlton insiste sul fatto che “la chiave rimane la capacità umana di interpretare e agire sui dati”. Strumenti come Bloomberg, Style Analytics e Morningstar consentono al team di analizzare in modo approfondito l'universo dei fondi e i suoi omologhi. Inoltre, l'intelligenza artificiale sta iniziando a svolgere un ruolo importante, automatizzando le attività amministrative con applicazioni come Copilot 365 e sviluppando capacità per estrarre informazioni dalle riunioni dei gestori.
Tuttavia, la tecnologia non può sostituire il monitoraggio costante. Il team esamina ogni fondo almeno due volte l'anno, convalidando le proprie decisioni e modificando la strategia se necessario. Questo approccio garantisce che i portafogli rimangano allineati agli obiettivi dei clienti e alle condizioni di mercato.
Il ruolo della gestione passiva
Per alcune strategie, la gestione passiva è un pilastro importante per il controllo dei costi, soprattutto per le grandi esposizioni come le azioni statunitensi. Queste posizioni sono spesso integrate da strategie attive che forniscono diversificazione e valore aggiunto. “Non tutti i fornitori passivi sono uguali”, afferma Carlton, spiegando di essere molto selettivi riguardo ai fornitori che utilizzano e di essere sicuri dei loro processi. Gran parte del loro lavoro con i principali fornitori passivi si concentra sull'ottenimento di esposizioni più appropriate per gli obiettivi del loro portafoglio.
La dinamica tra gestione attiva e passiva ha portato a cambiamenti significativi nel mercato. Negli Stati Uniti, ad esempio, i gestori attivi sono stati costretti a differenziarsi dalle offerte passive, il che ha spinto molti di loro a orientarsi verso le piccole capitalizzazioni e ad adottare stili biases off-index. Come spiega Carlton, “è molto difficile per un fornitore attivo core dimostrare di aggiungere costantemente valore rispetto all'indice, quindi perché competere in questo ambito quando si potrebbe competere in modo più efficace nello spazio extra-indice?
Questa dinamica richiede un lavoro supplementare da parte del team di selezione per garantire che non vi siano sovrapposizioni indesiderate verso determinate caratteristiche di stile derivanti da questa interazione tra gestione attiva e passiva.
La sostenibilità non è una questione separata
Uno dei pilastri fondamentali della strategia di selezione dei fondi di abrdn è l'integrazione dei criteri ESG. “La sostenibilità non è più una questione separata, ma è integrata in tutto ciò che facciamo”, sottolinea Carlton. Questo non solo in risposta alla crescente domanda degli investitori, ma anche alla necessità di conformarsi a normative rigorose, come la SFDR in Europa o la SDR nel Regno Unito.
Per soddisfare questi standard, il team lavora a stretto contatto con esperti di sostenibilità e utilizza strumenti avanzati per analizzare i dati di trasparenza forniti dai gestori. Carlton sottolinea che la sostenibilità non è solo una tendenza passeggera, ma un cambiamento strutturale del settore: “La sostenibilità è incorporata nel nostro modo di pensare ai fondi e ai processi di gestione”. Il team ha sviluppato solidi sistemi per documentare e monitorare le caratteristiche di sostenibilità dei suoi portafogli.