Cervellin (GAM Italia Sgr): “Per noi l’Italia rappresenta un mercato storico e ancora molto stimolante”

Riccardo Cervellin, GAM SGR_news
Riccardo Cervellin. Foto concessa (GAM Sgr)

Storicità del mercato e tasso di risparmio. Sono queste le due leve principali che muovono GAM Italia Sgr a confermare, ormai dal 1993, la propria presenza nel mercato domestico. “Le Sicav di GAM sono state le prime estere autorizzate al collocamento in Italia, che per noi, dunque, rappresenta un mercato storico e godiamo tutt’ora di questo vantaggio. Il secondo motivo è quello che spinge anche molti altri asset manager a operare nel nostro paese, l’alto tasso di risparmio. Questo è un mercato piuttosto evoluto come modello, ed è rimasto negli anni molto interessante”, spiega Riccardo Cervellin, amministratore delegato della società raggiunto da FundsPeople.

L’esperto spiega che, fin da subito, GAM Italia è riuscita a sviluppare subito partnership con le reti di distribuzione mentre il mondo istituzionale è arrivato in un secondo momento. “Per noi l’Italia, la Svizzera, la Germania, la Spagna e il Regno Unito rappresentano mercati core, siamo presenti anche in Sud America con fondi pensione e abbiamo una buona presenza in Australia e Asia”, dice.

Quanto al posizionamento di prodotto, Cervellin spiega che la società non è un asset manager universale di prodotti. “Siamo piuttosto una multi-boutique, e come tale complementare ai grandi player. Abbiamo molti team di investimento che operano con proprie autonome visioni e in maniera indipendente, senza una view della casa, gestori attivi con portafogli high convinction”. GAM promuove fondi di investimento in cui o il gestore esprime davvero un valore aggiunto in una specifica asset class o l’asset class in sé si differenzia rispetto alle strategie più tradizionali offrendo all’investitore ulteriori opportunità di generazione di performance o di decorrelazione. “Ne è esempio il fondo azionario europeo che dal suo lancio è riuscito a battere considerevolmente il benchmark grazie alla strategia messa in campo dal proprio gestore. I “catastrophe bond” sono invece un esempio di strategia rara da trovare fra gli UCITS, che si distingue sul mercato per la capacità di minimizzare il rischio di tasso e di credito e di offrire una decorrelazione intrinseca rispetto ai principali indici di mercato. Oppure ancora, molto importante per noi, è il settore dei Luxury Brand, si tratta di una strategia che rappresenta un unicum nel suo genere e che investe in brand di lusso. La strategia, lanciata nel 2008, ha recentemente cambiato il gestore: Flavio Cereda, in GAM dalla fine dello scorso anno, è considerato uno dei migliori esperti del settore lusso”, spiega.

Strategie

Cervellin ci tiene a sottolineare che “ci troviamo in un momento di grande cambiamento, con inflazione e tassi ancora alti. Se fino allo scorso anno la scelta di investire in una tech americana bastava, oggi è necessario riconsiderare i titoli e i segmenti trascurati negli anni passati, come ad esempio le banche che ricominciano a generare profitto”, commenta.

Alla luce di questa considerazione, “bisogna continuare ad avere un occhio attento all’equity che guida la performance e abbiamo intenzione di guardare l’universo degli investimenti con un orizzonte di lungo termine, con l’utilizzo, come dicevo prima, di asset diversificanti come i cat bond oppure gli MBS”, sottolinea. Un’ultima  strategia che l’esperto menziona è il GAM Star Global Rates, “un fondo particolare che lavora su una logica global macro, solo su obbligazioni governative e valute di mercati molto liquidi. L’obiettivo di ritorno del gestore è “high single digit” (nell’annus horribilis dei bond, il 2022, la classe istituzionale in USD ha messo a segno un +15% di performance). Ma l’altro aspetto che rende questa strategia particolarmente interessante è la bassa correlazione con le altre principali asset class che la rendono particolarmente efficace per ridurre il profilo di rischio dei portafogli in cui è inserita, una caratteristica questa particolarmente apprezzata in momenti di elevata volatilità dei mercati”, conclude.