Che sta succedendo agli hedge funds?

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Nel primo trimestre del 2016 gli hedge funds hanno incassato un brutto colpo a livello patrimoniale. Il volume complessivo investito in questo tipo di strategie si è ridotto fino a 2,86 bilioni di dollari dopo aver perso 15 miliardi di dollari durante i primi tre mesi dell’anno. Continua, così, la tendenza ai rimborsi che ha caratterizzato l’ultimo trimestre del 2015. Secondo i dati di Head Fund Research (HFR), è la prima volta dal 2009 che gli hedge funds accumulano due trimestri consecutivi di perdite nette. Tra gennaio e marzo, i rimborsi nel settore si sono concentrati sulle strategie global macro, dalle quali sono fuoriusciti 7,8 miliardi di dollari, e sui fondi event driven, che hanno perso 8,3 miliardi. Ma che sta succedendo?

La tensione vissuta nei mercati e i bruschi movimenti registrati dalla fine dell’estate scorsa avrebbero alterato l’evoluzione dei prezzi degli asset, compromettendo le strategie adottate da molti hedge funds. Fatta eccezione per le Commodity Trade Advisors (CTA), in generale tutte le strategie accumulano ritorni negativi nell’anno. L’indice global che misura l’evoluzione degli hedge funds, infatti, ha perso uno 0,7% durante il primo trimestre dell’anno. Il rendimento negativo è un fattore che sembra contraddire molti investitori istituzionali, che iniziano a essere già stanchi di pagare commissioni elevate per ritorni che, in molti casi, non soddisfano le aspettative. Le perdite di denaro si spiegano in gran parte con le vendite di alcuni investitori istituzionali che, secondo lo studio di HFR, starebbero ritirando capitali dalle strategie che si sono comportate peggio.

È il caso dei fondi pensione degli impiegati di New York, che avrebbero eliminato posizioni per un valore pari a circa 1,5 miliardi di dollari, ritirando denaro da gestori come Brevan Howard e Perry Capital. Nel primo caso, il suo fondo global macro ha perso 2 miliardi di dollari negli ultimi mesi, nonostante il clima più favorevole per queste strategie. I rendimenti ottenuti nel 2014 e nel 2015 sono stati negativi (rispettivamente del -0,8% e -2%). Quanto accaduto nel caso di Perry Capital è ancora più grave. L’anno scorso, il fondo ha visto sfumare il 12% del suo patrimonio, quando l’HFRI Fund Weighted Composite Index perdeva uno 0,9%. Ciò ha avuto conseguenze interne all’inizio del 2016, con il licenziamento di vari professionisti dell’entità, così come si legge sul Financial Times.

Nonostante ciò, ci sono fondi pensione che stanno aumentando la propria esposizione agli hedghe funds o hanno intenzione di farlo. Il fondo pensioni della Finlandia sta pensando per quest’anno a un incremento di 500 milioni  da investire in questo tipo di strategie, mentre il fondo pensioni dell’Università dell’Illinois, per la prima volta nella storia, ha già destinato questa quantità alle strategie in questione. Pare che anche le assicurazioni statunitensi si stiano affidando agli hedge funds per cercare di generare rendimenti. “Uno scenario di rialzi e ribassi dei mercati a elevata dispersione dovrebbe essere un ambiente veramente positivo per gli hedge funds”, assicura Judy Posnikoff, socia fondatrice di Pacific Alternative AM, azienda istituzionale particolarmente attiva nell’investimento in questo tipo di strategie. “Se non siamo in un mercado rialzista, dove pensi di andare?”, si chiede in un’intervista rilasciata alla stessa testata.