Cifre record per il risparmio gestito italiano

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foto: autor Salvatore Brontolone, Flickr, creative commons

Nonostante la raccolta netta del mese di settembre, pari a 8,5 miliardi, sia stata nettamente più bassa rispetto ad agosto (12,70 miliardi) e luglio (15,70 miliardi), l’ultimo trimestre nel complesso raggiunge la cifra più alta dell’anno, con entrate che sfiorano i 37 miliardi. Il 2014 è già un anno record per il settore: i 97 miliardi raccolti finora, rappresentano infatti la quota più alta dal 1999. L’afflusso netto nelle casse del risparmio gestito si avvicina così quasi a quota 100 miliardi per il 2014, con un patrimonio totale di circa 1.522 miliardi, di cui 698 miliardi sono investiti in gestioni collettive (45,90%) e 823 miliardi in gestioni di portafoglio (54,1%).

Il dettaglio di settembre indica tuttavia una leggera flessione nei dati di raccolta del singolo mese. Continuano a trainare il settore i fondi aperti, le cui sottoscrizioni ammontano a 6 miliardi circa, in diminuzione rispetto ai 7,6 miliardi di agosto. A sottolineare l’importanza della categoria, i dati di Assogestioni indicano che nell’ultimo mese i fondi aperti hanno rappresentato la totalità degli ingressi nelle gestioni collettive; i fondi chiusi infatti sono gli unici ad avere il segno meno, con un settembre caratterizzato da riscatti. Tra i fondi aperti, aumentano le sottoscrizioni nei fondi a lungo termine che raggiungono quota 6,2 miliardi, con aumenti consistenti per la raccolta dei fondi flessibili, che passa da 2,8 miliardi a 3,1 miliardi. Sottoscrizioni in rialzo anche per i fondi bilanciati che raccolgono 215 milioni di euro in più rispetto al mese precedente ed ottengono entrate nette per 856 milioni, mentre in leggera diminuzione l’interesse per i fondi obbligazionari, le cui entrate calano a 2,1 miliardi rispetto ai 2,5 miliardi dell’ultima rilevazione. Recuperano leggermente terreno anche i fondi azionari, che passano dai 49 milioni ai 186 milioni. Dopo aver archiviato un agosto con numeri fortemente positivi, i deflussi tornano protagonisti tra i fondi monetari (-220 milioni).

Diminuzione dei dati di raccolta anche per le gestioni di portafoglio, le cui entrate sono diminuite quasi del 50% passando dai 5 miliardi collezionati ad agosto ai 2,5 miliardi di settembre; il calo è da attribuire alle gestioni istituzionali che passano da 4,4 miliardi a 1,7 miliardi, mentre sono in ripresa le gestioni retail che vedono gli afflussi aumentare da 588 milioni a 782 milioni. A settembre, sorpasso dei fondi di diritto italiano su quelli di diritto estero, con una raccolta netta rispettivamente di 3,7 miliardi e 2,3 miliardi.