Cina, sarà l'anno del recupero? Ecco cosa ci dicono gli esperti

Quest’anno le economie dei mercati emergenti si trovano in una fase più avanzata del ciclo di politica a contrasto dell'inflazione e, in alcuni casi, hanno già ricominciato a fornire stimoli. Nelle ultime settimane, i flussi di portafoglio verso le azioni dei mercati emergenti hanno compensato quelli in uscita dal mercato statunitense, fa notare la Strategy Unit di Pictet Asset Management. 

Secondo Andrea Delitala, head of Euro Multi Asset, e Marco Piersimoni, senior investment manager di Pictet AM quando si guarda alla Cina bisogna considerare due variabili: In Cina, come peraltro vedremo negli Usa, è presente un eccesso di risparmio che vale circa l'8-9% del reddito disponibile, pari a circa 700 miliardi di dollari. “Un’ipotesi coerente con l’elevata propensione al risparmio della popolazione cinese ci porta ad immaginare che potranno essere spesi circa due terzi di questo eccesso di risparmio, con un relativo impatto aggiuntivo sui consumi pari al +11,9%, se spesa in due anni, e pari al 15,2% se spesa nell’arco di un solo anno”, spiega. “L'altro elemento cruciale per l'economia è il sentiment e la fiducia dei consumatori, che in Cina, come in buona parte del mondo emergente, è determinata dall'andamento del mercato immobiliare”.

Dopo la crisi e le iniziative del governo rivolte al settore residenziale, i prezzi stanno registrando un discreto recupero nella maggioranza delle città.

“È interessante notare che in Cina si registra una tendenza al miglioramento della crescita del credito, con un aumento dei prestiti sia alle imprese sia alle famiglie. Il miglioramento della crescita cinese dovrebbe essere uno dei temi chiave di quest'anno, poiché il dividendo della riapertura post-Covid arriverà più tardi rispetto ad altri Paesi, mentre gli Stati Uniti rallentano a causa del forte ciclo di inasprimento dei tassi”, spiega Anthony Kettle, senior portfolio manager di RBC BlueBay.

Schroders prevede che quest'anno l'economia cinese performerà meglio del previsto dopo la fine della politica zero-Covid e, dunque, si aspetta una crescita del Pil di circa il 6,2 per cento. “La riapertura dell'economia cinese e la conseguente ripresa trainata dai servizi sosterranno probabilmente i titoli azionari locali, mentre la ripresa dei viaggi internazionali favorirà alcune piccole economie asiatiche che dipendono dai turisti cinesi”, spiega David Rees, senior Emerging Markets economist della società.

Per Axelle Pinon, membro dell’Investment Committee di Carmignac, i consumatori cinesi hanno ripreso a crescere e il settore del lusso ne è uno dei principali beneficiari. La fine della politica del Zero Covid ha costituito una forte spinta per LVMH e Hermès, che di recente hanno registrato ottimi risultati. “Per queste aziende, i consumatori cinesi stanno compensando i primi segnali di rallentamento degli Stati Uniti. Inoltre, man mano che il rallentamento degli Stati Uniti si consolida, l'ulteriore accelerazione della domanda cinese dovrebbe controbilanciare l'effetto sugli utili, giocando a favore del settore”.

Fondi con Rating FundsPeople che investono in Cina

Se guardiamo ai rendimenti dei fondi che investono in Cina, notiamo che la maggior parte di questi non mostrano performance positive negli ultimi cinque anni. È interessante notare come le valorizzazione dei titoli cinesi siano tornati ai livelli pre-pandemia. L’investitore deve solo domandarsi se questa è un’opportunità o l’inizio della fine dell’economia del Dragone.