A conclusione della tavola rotonda Liontrust targata FundsPeople gli esperti hanno analizzato il settore azionario globale.
Per accedere a questo contenuto
A conclusione della tavola rotonda Liontrust targata FundsPeople gli esperti hanno analizzato il settore azionario globale.
Per accedere a questo contenuto
L’estate scorsa, anche per via dei timori di una recessione a livello globale, abbiamo assistito a una correzione su tutte le asset class, tra cui l’azionario, che a livello globale ha registrato, e continua a registrare, performance negative.
Nella terza parte della tavola rotonda FundsPeople, i commenti e le analisi degli esperti sul mercato azionario globale.
Nota: tutti i commenti sono riferiti al contesto del 19 ottobre 2022.
Secondo Andrea Florio, manager di Zurich Bank “si è verificata una rotazione molto pronunciata, soprattutto sull’asset class azionaria”. Il mercato oggi non ha ancora trovato il proprio equilibrio e risulta ampiamente condizionato dalle politiche monetarie in atto. In un simile contesto diventa complicato identificare un singolo posizionamento, per cui risulta preferibile adottare un processo volto all’identificazione dei segmenti di valore come ad esempio quelli caratterizzati da un profilo high-quality che possono offrire ottime prospettive alla luce della solidità del loro posizionamento competitivo. Questo contesto è senza dubbio favorevole ai gestori attivi che possono costruire portafogli basati sullo stock-picking. Diversificazione e selezione rimangono sempre validi strumenti per costruire portafogli da combinare con differenti approcci come ad esempio la ricerca di alta qualità e il profilo difensivo. A tal proposito il settore dell’healthcare può rappresentare un valido punto di partenza per costruire ad esempio un profilo difensivo che può essere combinato, attraverso un processo altamente selettivo, con un profilo opportunistico volto alla ricerca di valore in segmenti ad alto potenziale come quello finanziario e tecnologico.
1/4“Già da diverso tempo abbiamo cambiato il nostro approccio agli investimenti, passando da quello classico basato sui settori al tematico con un orizzonte temporale di lungo termine” osserva Roberta Rudelli, responsabile della fund selection del Gruppo Unicredit. “In alcuni casi, la tradizionale suddivisione dei titoli azionari in settori è poco efficiente: preferiamo quindi adottare soluzioni che, per costruzione, nascono già cross-sector e che ci sembrano offrire maggiori opportunità agli investitori in quanto non escludono a priori settori che potrebbero portare valore nel tempo. Uno dei temi nel quale crediamo molto è il cambiamento climatico che riguarda tutte le aziende indipendentemente dal settore nel quale operano. I gestori che abbiamo selezionato hanno le competenze per capire quali società beneficeranno della transizione verso un clima più sostenibile senza il vincolo di doversi attenere a indici di mercato predefiniti. Un altro tema di investimento di lungo termine è la tecnologia che ormai fa parte del nostro quotidiano e che continua a evolversi rapidamente“ prosegue Rudelli. “Praticamente ogni giorno nascono nuove applicazioni e soluzioni tecnologiche sia per uso privato sia industriale. L’elevata volatilità di breve termine e la classificazione di queste società nel comparto growth sono elementi che devono guidare la scelta del peso da attribuire a queste aziende all’interno di un portafoglio ben diversificato per il medio-lungo termine piuttosto che escluderle del tutto”.
2/4“Negli ultimi mesi siamo stati negativi sui mercati azionari in generale, ma a inizio ottobre la view è diventata neutrale e, più recentemente, più costruttiva tatticamente. Il mercato, infatti, ha già incorporato un certo livello di pessimismo e di cattive notizie. Il sentiment è negativo, per cui ogni indicazione in senso contrario sarebbe positiva” commenta Nicola Tommasini, head of fund research di Anima Sgr. “Il mercato deve però fare i conti con un’economia in fase di rallentamento e con un momentum delle revisioni degli utili che dovrebbe rimanere negativo. Per quanto riguarda le valutazioni, in ottica più di medio lungo periodo, l’MSCI All Country World oggi risulta piuttosto conveniente su base storica, il che ci rende relativamente ottimisti in un orizzonte temporale allocativo più di lungo periodo.” Tommasini afferma che “all’interno del team Multi-Manager non siamo particolarmente orientati alla selezione di gestori settoriali, tuttavia, alla luce dell’elevata volatilità e delle opportunità che si sono presentate, quest’anno abbiamo selezionato anche strategie su settori o temi specifici come le infrastrutture, un segmento che ci sembra interessante a livello di valutazioni, orientamento difensivo e prospettive di crescita; abbiamo selezionato una strategia in ambito “dividend growth”, focalizzata su titoli con consistente crescita dei dividendi e che presenta anch’essa un profilo difensivo. Inoltre, abbiamo costruito alcune posizioni tematiche, ad esempio nell’area dell’invecchiamento della popolazione, che secondo noi risulta interessante in un’ottica di medio-lungo periodo in particolare per l’esposizione significativa alle società con le più elevate prospettive di crescita del settore healthcare” conclude.
3/4“In questo momento i rischi abbondano, ma le opportunità non mancano. I ciclici, ad esempio, hanno registrato forti ribassi. Rispetto ai difensivi, hanno toccato il fondo nella primavera 2020, per poi mettere a segno una forte crescita fino a metà 2021, seguita quest’anno da un nuovo tracollo che li ha riportati sui minimi. Potrebbe essere il momento giusto per acquistarli” dichiara Tom Morris, gestore del global fundamental team di Liontrust e co-gestore del Liontrust GF Tortoise fund. “La porzione long del nostro portafoglio è quindi passata gradualmente dall’orientamento altamente difensivo della scorsa primavera all’attuale posizionamento composto da circa 60% ciclici, 40% difensivi. Nella porzione short del portafoglio abbiamo mantenuto varie coperture, soprattutto sull’S&P 500 ma anche, in misura minore, sul Nasdaq. Inoltre, continuiamo a puntare su singoli titoli e la quota di azioni growth rimane relativamente modesta. Il portafoglio è molto liquido, caratteristica che ci permette di effettuare una rotazione degli investimenti anche nei momenti più complicati, come nella primavera del 2020 a seguito della crisi dovuta al coronavirus. Nel complesso” prosegue Morris “riteniamo di poter creare valore per gli investitori cercando di anticipare i cambiamenti a livello macro e selezionando titoli interessanti in questo senso. Se guardiamo solo all’esposizione lunga, alcune delle nostre maggiori posizioni riguardano gli industriali, la difesa nazionale e la sanità. Abbiamo anche un paniere considerevole di banche, che possono beneficiare dell’attuale contesto di tassi elevati accompagnati però da stimoli fiscali, che generano una maggiore redditività aiutando a mantenere il debito sotto controllo. Deteniamo anche posizioni in società dei beni di prima necessità e abbiamo un’esposizione al settore aurifero come copertura contro eventi estremi. Nella prima parte dell’anno abbiamo venduto buona parte dell’esposizione ai titoli energetici, che da allora hanno sottoperformato, pertanto di recente abbiamo ricominciato ad acquistare titoli appartenenti al settore settore. In sintesi, deteniamo un’esposizione settoriale ad ampio raggio a titoli europei e degli Stati Uniti. L’orientamento rimane leggermente ciclico, ma manteniamo ampie coperture perché le condizioni di mercato sono ancora difficili”.
4/4