Tecnologia, fonte sostenibile di vantaggi competitivi

Infocux technologies, Flickr, Creative commons
Infocux technologies, Flickr, Creative commons

Nel 2017 i mercati azionari hanno fatto registrare l’ottavo anno consecutivo di andamento rialzista. I fondamentali solidi, la crescita degli utili societari e un ciclo di crescita economica globale sincronizzato hanno di fatto favorito le asset class più rischiose. Neil Robson, gestore azioni globali di Columbia Threadneedle Investments, prevede una crescita degli utili societari pari a circa il 10% nel 2018. “Nonostante la crisi finanziaria globale abbia rappresentato un forte shock per il sistema, gli utili societari hanno recuperato decisamente terreno e stanno continuando a crescere in un contesto economico molto solido a livello globale”.

Tuttavia, in un scenario caratterizzato da tendenze demografiche in evoluzione, per le società e gli investitori è fondamentale comprendere appieno la tecnologia: “nel mondo moderno, chi è in grado di innovare il business può generare fonti eccezionali di vantaggi competitivi", afferma Robson. A questo proposito, risulta quindi fondamentale analizzare il ritmo di evoluzione della tecnologia, ovvero la velocità con cui aziende e singoli individui adottano le tecnologie e l’impatto che questo fenomeno ha sulle imprese. Inoltre, l'approccio di investimento bottom-up consente alla società londinese di avere una posizione privilegiata per individuare le tendenze in atto a livello microeconomico. “Il nostro processo è incentrato sulle cinque forze di Porter, quindi siamo consapevoli degli effetti dovuti a economie di scala, competenze specializzate, protezione dei ritrovati tecnologici e barriere all’entrata”, dice il gestore.

Il fund manager osserva come lo scenario sia profondamente cambiato: “nei cicli precedenti il tema della tecnologia si esercitava investendo in società di hardware che erano in grado di conquistare un vantaggio competitivo solo di breve durata, mentre oggi società come Google possono dominare l’immediato futuro e questo rappresenta un vantaggio competitivo sostenibile, che genera un’alta redditività del capitale investito”.

Nell’ambito del settore della tecnologia, Robson individua alcune ‘sotto-tendenze’ che possono alimentare i rendimenti. Nonostante molti pensino che il settore della tecnologia sia cresciuto tanto da essere ormai sopravvalutato, secondo il gestore l’esposizione al segmento tecnologico consente di cogliere un’espansione più rapida o persino inattesa che i mercati non hanno ancora scontato.

In termini di allocazione settoriale, la società mantiene una posizione di sovrappeso nel settore tecnologico, anche se in misura inferiore rispetto al passato. “Le azioni non sono più così convenienti, attualmente ravvisiamo opportunità interessanti nel settore finanziario, dove il comparto bancario ha verosimilmente un margine ulteriore di ripresa dopo la crisi finanziaria globale”, conclude Robson.