Columbia Threadneedle: transizione energetica, un percorso a ostacoli ma in accelerazione

Pauline Grange e Jess Williams News
Pauline Grange e Jess Williams, foto concessa (Columbia Threadneedle Investments)

Il ruolo chiave delle tecnologie pulite nella sesta ondata industriale, insieme alla digitalizzazione/IA e alla robotica, è ormai sempre più riconosciuto (si veda il grafico qui sotto). E secondo Pauline Grange, gestore degli investimenti responsabili e Jess Williams, analista degli investimenti responsabili di Columbia Threadneedle Investments siamo solo all’inizio di un processo che vedrà le tecnologie green occupare un posto sempre più centrale negli investimenti pubblici e privati nei prossimi decenni.

Fonte: https://www.visualcapitalist.com/the-history-of-innovation-cycles/

Nel 2021 la maggior parte dei Paesi è stata colpita da un’impennata dei prezzi di petrolio, carbone e gas a causa del disallineamento tra domanda e offerta. "La domanda di combustibili fossili si è ripresa rapidamente dopo l’allentamento dei lockdown", osservano i due esperti. "Allo stesso tempo l’aumento delle rinnovabili nel mix energetico globale e la siccità in America Latina, con ripercussioni sulla generazione di energia idroelettrica nella regione, hanno fatto aumentare la domanda di questi combustibili, che negli ultimi anni, hanno visto un calo degli investimenti dovuto alla debolezza dei prezzi delle materie prime e alle preoccupazioni legate ai fattori ESG", spiegano. "A causa dei problemi di approvvigionamento, l’offerta non è riuscita a tenere il passo con la domanda, facendo aumentare i prezzi", affermano.

Secondo Grange e Williams la crisi energetica e le tensioni geopolitiche globali accelereranno gli investimenti in rinnovabili e in tecnologie come la capacità di stoccaggio delle batterie e l’idrogeno verde. "Ma questo richiede una pianificazione più accurata della rete energetica, dato che le rinnovabili iniziano a superare il 30% della generazione di elettricità globale", fanno notare.

"Inoltre, le economie devono fare di più per quanto riguarda la riduzione della domanda di combustibili fossili: siamo ancora lontani dal picco della domanda globale di petrolio, atteso nei prossimi 5-15 anni", evidenziano.

Le trasmissioni energetiche nei trasporti, nelle industrie e nel riscaldamento rappresentano il 78% delle emissioni globali. Oggi solo il 17% dell’energia proviene da fonti pulite e questa percentuale dovrà salire al 78% entro il 2050 (dati indicati da BNEF nel New Energy Outlook dell'aprile 2020).

"La transizione verso l’energia pulita è necessaria anche dal punto di vista economico", sottolineano le due esperte di Columbia. "Le rinnovabili sono ormai la forma più economica di generazione di nuova elettricità in circa il 90% del mondo e la recente impennata dei prezzi dei combustibili fossili ne migliora ulteriormente la competitività relativa in termini di costi (si veda il grafico)", continuano. "Inoltre il costo della mancata mitigazione del cambiamento climatico porterebbe a un’erosione del PIL annuale superiore al 3% entro il 2030 (come ravvisato da Bloomberg, "The $36 Trillion Bill for Neglecting Climate and Free Trade", 13 novembre 2020). Infine, secondo le due professioniste, nel lungo periodo il passaggio alle rinnovabili implica che governi e società non saranno più esposti alla volatilità dei prezzi delle materie prime, con evidenti benefici sociali.

Grafico: costo livellato dell’elettricità (LCOE) per determinate tecnologie a basso tenore di carbonio (USD/MWh)

Fonte: Systems Change Lab; Climate Watch 2021, IRENA 2021b, Systems Change Lab giugno 2021.

Condizioni economiche favorevoli, elettrificazione dell’economia e rafforzamento delle politiche governative e del sostegno dei consumatori sono una formula potente per accelerare gli investimenti in rinnovabili. In effetti, l’IEA (l’Agenzia Internazionale per l’Energia) prevede che entro il 2026 la capacità globale di elettricità rinnovabile aumenterà di oltre il 60% rispetto ai livelli del 2020 superando i 4.800 GW, con le rinnovabili che rappresenteranno quasi il 95% dell’aumento della capacità globale di energia fino al 2026, l’equivalente dell’attuale capacità totale di energia fossile e nucleare (dati IEA, Renewable electricity growth is accelerating faster than ever worldwide, supporting the emergence of the new global energy economy, 1° dicembre 2021).

"Le transizioni sono difficili, ma non impossibili", affermano Pauline Grange e Jess Williams. "Non è la prima volta che attraversiamo transizioni energetiche: nel XIX secolo il passaggio dall’olio di balena al petrolio è stato altrettanto inflazionistico, poiché l’offerta è stata ridotta più velocemente della diminuzione della domanda, ma ciò non ha fermato la transizione verso una tecnologia energetica superiore. Crediamo che lo stesso valga per l’energia verde", concludono.