Come definire un programma di investimento nei mercati privati per i prossimi anni

Philippe Faget (Natixis IM). Foto di Enrico Frascati
Philippe Faget (Natixis IM). Foto di Enrico Frascati

La crescente rilevanza dei mercati privati nel panorama degli investimenti globali impone a gestori, fund selector e investitori istituzionali un ripensamento strutturale del modo in cui costruire portafogli resilienti, diversificati e capaci di generare valore lungo l’intero ciclo economico. Il fenomeno non è nuovo, ma la sua portata attuale segna un punto di discontinuità. È questo il tema proposto da VEGA Investment Solutions, un’affiliate di Natixis IM alla prima edizione dell’evento “Il giorno del fund selector” organizzato a Milano da FundsPeople. Secondo i dati presentati dalla società, gli asset globali nei private markets sono passati da circa 4 mila miliardi di dollari USA nel 2014 a quasi 12 mila miliardi oggi, con proiezioni che indicano un possibile raggiungimento di 30 mila mliardi entro il 2030. Una crescita che riflette sia l’espansione delle strategie tradizionali, private equity, private debt, infrastrutture, real estate, sia l’allargamento della base investitori, grazie alla democratizzazione di questa tipologia di investimenti e all’evoluzione delle strutture di accesso, incluse le nuove cornici regolamentari europee come l’Eltif 2.0.

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