La società Franklin Templeton, che possiede il fondo Franklin India (Consistente Funds People), spiega le conseguenze di questa decisione per il mercato azionario indiano.
L’8 novembre, con una decisione storica, il primo ministro indiano ha annunciato il ritiro di banconote da 500 e 1000 rupie. Una decisione presa per combattere la contraffazione, la corruzione e l’evasione fiscale. Bisogna ricordare che le banconote ritirate rappresentano l’86% del contante in circolazione nel Paese. Secondo quanto spiegano da Franklin Templeton, questa decisione avrà delle conseguenze negative nel breve termine ma sarà positiva per l’India nel medio/lungo periodo.
“La demonetizzazione ha l’obiettivo di aumentare la trasparenza dell’attività economica, per attrarre investimenti stranieri e ridurre l’economia sommersa”. Nonostante la notizia possa avere ripercussioni negative sui risultati economici nel breve termine (specialmente per quei settori legati al consumo discrezionale o con grandi transazioni commerciali, lusso, beni immobili, auto) nel lungo periodo sarà molto positiva per l’economia del Paese”, affermano Sukumar Rajah e Anand Radhakrishnanel, gestori del Franklin India, prodotto con Marchio Consistente Funds People.
La questione è come questa decisione influirà sul mercato azionario indiano. Secondo la società, il processo accelererà la crescita del sistema finanziario nell’economia indiana nel medio e lungo periodo. “Bisogna analizzare l’evento nel contesto di riforme che si stanno applicando e che sono orientate a combattere un’economia sommersa stimata intorno al 40% del PIL. Migliorerà la modalità di riscossione delle imposte, anche se influirà negativamente nel breve termine sulla crescita, visto che il ritiro delle banconote inciderà sulla domanda aggregata globale”. I responsabili della strategia prevedono che la Reserve Bank of India (Rbi) abbasserà i tassi per reagire alle pressioni deflazionistiche che porteranno le riforme.