Così Lyxor AM mette fine alla guerra tra gestione attiva e passiva

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Frank Black Noir, Flickr, Creative Commons

I gestori attivi non ricorderanno con particolare nostalgia il 2016. Un'ulteriore conferma arriva da uno studio di Lyxor AM, pubblicato annualmente, sulle performance dei fondi attivi domiciliati in Europa rispetto agli indici di riferimento. L’analisi, condotta dal team Lyxor ETF research, ha passato in rassegna 3.871 fondi attivi (per un totale di masse gestite pari a 1.300 miliardi di euro) e li ha paragonati ai relativi benchmark su un arco temporale di 10 anni. Il risultato? Solo il 28% di questi è riuscito a batterlo – rispetto al 47% dell’anno precedente - sovraponderando il fattore di rischio ‘value’ a scapito di quelli low beta, quality e momentum che avevano trainato la performance nel 2015.

A spiegare livelli di performance così modesti è anche il contesto di mercato privo di tendenze ben definite, dominato da frequenti rotazioni di stile da un fattore all'altro e con un’assenza generale di fattori salienti. Per questo, gli esperti dell’asset manager francese sottolineano l'importanza per gli investitori di disporre di uno strumento che, in qualsiasi contesto di mercato, analizzi in modo dettagliato i fattori di rischio, che si confermano essenziali per la generazione di performance.

"Tenuto conto dell'attuale contesto di mercato, influenzato più dalla politica che dall'economia, nel 2016 i gestori attivi hanno faticato a generare performance e individuare le inversioni di tendenza", ha dichiarato Marlene Hassine, head of ETF research di Lyxor, secondo cui il 2017 non sarà particolarmente diverso viste le incertezze politiche ancora molto presenti.

Un altro aspetto che ha approfondito lo studio riguarda le performance dei fondi a gestione attiva in Europa rispetto agli indici Smart Beta costruiti secondo regole diverse dalla capitalizzazione di mercato. In questo caso, solo il 13% dei fondi ha superato il relativo indice, il che conferisce all'approccio Smart Beta un’importanza essenziale per il portafoglio degli investitori.

Gestione attiva e passiva, finalmente insieme

Marcello Chelli, referente per i Lyxor ETF, spiega come, nella gestione attiva, la capacità di battere il benchmark cambia a seconda del momento che vivono i mercati, e quanto un’attenta fund selection sia necessaria al fine di un bilanciamento ottimale tra selezione attiva e passiva. “Per un asset manager, una delle caratteristiche più importanti è quella di essere un “architetto”. Assumere quindi un ruolo che permetta di gestire una relazione delle soluzioni di investimento che il cliente finale desidera”, spiega Chelli.

Un nuovo modello quantitativo per individuare i fattori più promettenti

La nuova sfida della società francese è, a detta del manager, quella della complementarità tra gestione attiva e gestione passiva, ovvero l’utilizzo contemporaneo di entrambi gli approcci attivi e passivi all’interno di un portafoglio di investimento. A fargli eco è Daniele Spada, head of Managed Account Platform di Lyxor AM, che spiega come i due approcci siano coerenti e complementari, e come la società assuma una figura di architetto-gestore nella costruzione dell’asset allocation di investitori istituzionali e non.

Per aiutare gli investitori a ottimizzare la costruzione dei loro portafogli, Lyxor ETF research ha messo a punto un modello quantitativo che consente un'allocazione dinamica dei fattori. Il processo di selezione dei fondi di Lyxor integra questo modello nell'analisi della ponderazione dei fattori dei fondi, permettendo un approccio ottimizzato al portafoglio.

"Questo strumento permette di individuare rapidamente il posizionamento di un fondo e di classificarlo in funzione dei suoi orientamenti di stile”, ha affermato Spada. “Fornisce una prima chiave di lettura per la comprensione dello stile e della filosofia di gestione, consentendo successivamente di approfondire con il gestore alcuni aspetti rilevati in questa prima fase di analisi”.

L’esperto poi aggiunge: “L'approccio basato sui fattori è complementare a un approccio qualitativo più tradizionale e offre un’analisi e un livello di comprensione dei fondi sempre più elevato. Anche il team di selezione dei fondi di Lyxor, uno dei più importanti in Europa, con 25 analisti dedicati, di cui 10 che si occupano della fund selection tradizionale e 15 della selezione di prodotti alternativi e UCITS, nonché su classi di attivo come il private equity, svolge un ruolo fondamentale nel proprio modello 'architetto-gestore'. Gli analisti selezionano i fondi più in linea con le esigenze dei clienti e forniscono consulenza ai gestori partner sulla loro allocazione basata sui fattori".

La ricerca attiva di fondi del modello ha performato in media tra il 20% e il 30%, a seconda del periodo selezionato. Sulla base di questi risultati, e dalla crescita esponenziale della gestione passiva nei mercati, in questo momento, ne risulta una proposta di portafoglio ottimale dove il 70% è dedicato a prodotti passivi e Smart Beta, con il 30% di gestione attiva. La chiave è quella di selezionare quei manager attivi con una genuina abilità di generare alfa.