Come si comportano i mercati quando cadono del 10%?

Kai Pilger, Unsplash
Kai Pilger, Unsplash

La settimana appena trascorsa è stata molto difficile per i mercati, in particolar modo per il comparto azionario, che si è colorato di rosso. In soli cinque giorni l’S&P 500 ha lasciato sul terreno l'11% del proprio valore. Un tonfo settimanale così cospicuo non si registrava dalla crisi finanziaria del 2008. Incassata la perdita, la domanda degli investitori in queste ore è se ci sarà un rimbalzo. Prevedere quale sarà la risposta dei mercati in un lasso di tempo così esiguo è ovviamente impossibile, ma si può comunque dare uno sguardo allo specchietto retrovisore per provare a capire come si è comportato il principale indice azionario statunitense durante fasi di così brusca caduta.

Fernando Luque, redattore finanziario di Morningstar, ha calcolato i rendimenti nelle 20 peggiori settimane registrate dall'S&P 500 dal 1950 e li ha confrontati con quelli della settimana successiva. Nell’analisi non sono stati considerati i dati di quest'anno perché non rappresentativi. La conclusione a cui giunge è che, in generale, le quotazioni si riprendono. Ciononostante, in sette occasioni i rendimenti settimanali sono rimasti negativi anche nei sette giorni successivi.

"In due occasioni la performance con segno meno della settimana successiva supera quella negativa della prima settimana. In altre due la performance positiva supera quella negativa della settimana precedente (nel grafico in verde). Quindi, in generale, si può affermare che di fronte a cadute molto forti dei mercati, si deve aspettare più di una settimana perché le quotazioni si riprendano", sostiene l'esperto.

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Un altro modo di osservare la questione per tentare di dominare le aspettative degli investitori, è quello di studiare la cadenza con cui tali episodi si verificano. Questa prova è stata svolta da Capital Group. L’asset manager ha esaminato la frequenza con cui si registrano delle cadute del Dow Jones, segmentandole a seconda della loro ampiezza. Secondo lo studio, ad esempio, le correzioni superiori al 10% solitamente si verificano in media una volta all'anno e hanno una durata media di 114 giorni (calcolata dal momento in cui l’indice ha toccato il massimo a quello in cui ha raggiunto il minimo).

Più accentuati sono i cali registrati sul mercato statunitense, più sono episodi rari. Ciò è dimostrato dal fatto che i cali di oltre il 20% siano soliti verificarsi ogni quattro anni. Tuttavia in questi casi il mercato tende a richiedere più tempo per riprendersi. In media 338 giorni, ossia quasi un anno. "La buona notizia è che le correzioni di mercato (ovvero i cali del 10% o più) e i periodi di mercati ribassisti (con cali del 20% o più) non durano per sempre", si evince dallo studio del gestore.

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