Commercializzazione dei fondi esteri in Italia, l’attività di SIP 

Intermediare ordini e pagamenti dei fondi esteri commercializzati in Italia. In sintesi, è questo il compito delle entità che offrono il servizio di Soggetto incaricato dei pagamenti (SIP) nel nostro Paese. Quella del SIP è un’attività che eredita la figura della “banca corrispondente”, soggetto disciplinato da Banca d’Italia e la cui obbligatorietà è venuta meno (ancora oggi è in fase di emendamento) dopo l’avvento della Ucits IV, direttiva finalizzata a semplificare l’attività degli OICVM di tipo aperto che offrono la vendita delle proprie quote nell’Unione europea.

Il servizio di SIP riassume dunque due ruoli: il soggetto incaricato del pagamento, quello di raccolta ordini e l’invio al Transfer Agent (nell’insieme è detto Local Paying Agent - LPA). Si tratta perciò di un’attività che si frappone tra i distributori che vendono i fondi a livello retail e le società di gestione. Ultimo dettaglio: opera come sostituto d’imposta quindi calcola le ritenute sui redditi di capitale. In definitiva il SIP risponde a tre funzioni:

1. Intermediazione degli ordini (sottoscrizioni, rimborsi, conversioni);
2. Pagamenti;
3. Sostituto d’imposta.

Le evoluzioni normative

È opportuno rimarcare, in questa sede, come l’attività di SIP rientri soltanto nel regime amministrato retail e non in quello gestito (in quanto gli investitori istituzionali hanno un’altra disciplina). Un’altra specifica riguarda, poi, il dialogo in sede europea sulla commercializzazione transfrontaliera degli OICR (e FIA) che vede due normative in fase di lavorazione: la Direttiva (UE) 2019/1160, la cosiddetta Direttiva CBDF (Cross Border Distribution Framework); e il Regolamento (UE) 2019/1156 per facilitare la distribuzione transfrontaliera degli organismi di investimento collettivo.

Queste normative sono finalizzate ad armonizzare per tutti i Paesi gli obblighi per gli asset management esteri che intendono commercializzare i propri fondi. Alcuni di questi obblighi potranno essere svolti dai SIP. 

SIP e Depositarie

Perché parlare di SIP in ambito depositarie? “Perché il business di banca corrispondente è storicamente in mano alle banche depositarie, eccetto alcuni player che operano nel settore da tempo”, afferma Max Renzulli, partner di Parva Consulting. “Perciò chi opera come banca depositaria e già in passato offriva il servizio di banca corrispondente continua ad avere le due anime”, continua l’esperto sottolineando come, quella di SIP sia un’attività che rientra nel ventaglio dei securities services. “Gestire i partecipanti di un fondo italiano prevede competenze e specializzazioni assimilabili a quelle previste per la gestione di un fondo lussemburghese con chiaramente l’aggiunta di specifiche competenze e servizi dovuti al ruolo”. Renzulli ricorda, a questo proposito, la suddivisione del mercato, in cui la commercializzazione è in capo al distributore, “ma per interfacciarsi alla Sicav estera deve essere collegato a un SIP”. 

Chi offre il servizio

Sono diverse le entità che offrono il servizio di SIP nel nostro Paese. In primis, come anticipato, le banche depositarie con State Street International Bank GmbH – Succursale Italia, CACEIS Bank, Italy Branch e Societe Generale Securities Services. Oltre a queste forniscono l’attività di SIP anche altri player bancari: Allfunds Bank (che ha ampliato il perimetro dell’attività di SIP quando ha acquisito l’attività di Banca Corrispondente di BNP Paribas Securities Services in occasione della partnership strategica sottoscritta a ottobre del 2019), Gruppo Banca Sella, Gruppo Iccrea, Cassa Centrale Banca e Banca Monte dei Paschi di Siena.

Di seguito una panoramica dei dati sui player (in ordine alfabetico) che offrono il servizio con riguardo ai fondi esteri attivi, il numero di management company e quello di Sicav estere.