Consob, al via il toto-nomi per la nuova presidenza

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Victoria Heath, Unsplash

Al momento c’è lei: Anna Genovese. Catanese (di Aci Catena), 53 anni, studi tra la Sicilia e Amburgo, professore ordinario di diritto commerciale dal 2004 all’Università di Verona, da tre giorni (ovvero dalle dimissioni improvvise e turbolente di Mario Nava) guida l’Autorità italiana per la vigilanza dei mercati. Ma non resterà a capo della Consob per molto. Come ha detto lo stesso vice presidente del Consiglio Luigi Di Mario, la successione sarà rapida. Questione di giorni, al massimo settimane.

Tanto rapida che in queste ore è tutto un crescendo di nomi e figure professionali che tornano o arrivano alla ribalta come possibili presidenti. Uno tra tutti Antonio Maria Rinaldi, allievo del ministro Paolo Savona. L'economista ha già confermato di essere in corsa per la presidenza della Consob. “Sono stato sondato e ho un ampio gradimento sia tra la base dei 5 Stelle che della Lega”, ha detto all'agenzia di stampa Ansa, confermando che sarebbe “felicissimo” di guidare l'authority, ponendosi come “garante del risparmio degli italiani”. Benché ci sia “il massimo gradimento” da parte della maggioranza, Rinaldi è cauto sulla sua nomina. Le sue posizioni critiche verso la governance europea potrebbero infatti suscitare “riserve da parte di qualche istituzione, come Bankitalia”.

Tra i candidati spuntano poi anche Francesco Greco, a capo della magistratura milanese e benvoluto dai pentastellati, ma anche i due commissari in essere Paolo Ciocca e Giuseppe Maria Berruti. In attesa che la nomina sia ufficializzata, la Consob non si paralizza e continua a operare a pieno regime anche a ranghi ridotti. In questo caso, secondo regolamento, il voto del neo presidente vicario Anna Genovese vale doppio quando una situazione di parità rischia di mettere in stallo l'adozione di una delibera.