Consolidare le performances: compito del consulente o del gestore?

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“ Stiamo guadagnando, conviene girare il portafoglio su posizioni più prudenti ?”

Questa è una delle domande che mi viene rivolta con maggiore frequenza, nelle fasi di euforia dei mercati.

Sul tema si scontrano da sempre diverse scuole di pensiero ma la questione è più semplice di quanto possa sembrare a prima vista, ovvero, mettendo tutti i fattori al loro posto, la diatriba si sgonfia quasi completamente.

Facciamo un passo indietro; prima di rispondere alla domanda dobbiamo risolvere l'antico equivoco che genera incomprensione fra i risparmiatori e il mondo del risparmio gestito.

Il consulente e il gestore sono due lavori diversi, non due soggetti che giocano a chi sia il più bravo, pertanto la competenza in merito alla previsioni sul futuro andamento del mercato finanziario va attribuita al gestore.

Il consulente è invece competente in merito alle scelte soggettive del risparmiatore: solo lui sa ( o dovrebbe sapere ) le esigenze specifiche del risparmiatore in materia di orizzonte temporale, capacità di affrontare la volatilità del mercato, esigenze di spesa e posizione patrimoniale complessiva.

Risolto questo equivoco possiamo proseguire ad esaminare la domanda del risparmiatore.

Il consulente ha il dovere di sensibilizzare il risparmiatore in merito alla necessità di ridurre l'esposizione agli asset rischiosi, qualora si riduca l'orizzonte temporale del risparmiatore. E' chiaro che se questo viene fatto in una fase di mercato positiva, meglio ancora!

Un altro caso in cui il Consulente DEVE proporre una riallocazione di portafoglio in ottica di riduzione del rischio, approfittando se possibile delle fasi di mercato positive, è quando si sia reso conto, nei cali precedenti, che il risparmiatore convive male con la volatilità del portafoglio scelto.

Allora è sensato, e auspicabile, approfittare delle fasi di mercato toro, per modificare il portafoglio.

Il gestore viceversa, basa le sue decisioni in relazione alla sua view di mercato, e ridurrà o aumenterà la sua esposizione alle varie asset in base alle previsioni sull' andamento delle stesse.

Mi capita di entrare in questa questione anche con i colleghi, molti dei quali si ritengono più competenti dei gestori ad effettuare scelte tattiche di portafoglio guidate da previsioni sull' andamento dei mercati.

La posizione in merito è la più agnostica possibile! Non mi interessa capire se sia vero che il consulente in questione è più bravo a fare il gestore rispetto al gestore stesso, piuttosto mi domando, e lancio una provocazione a tutti i colleghi che millantano ( a torto o a ragione) tali abilità : “ Non sarebbe meglio che ti mettessi a fare il gestore ? Libereresti il tuo genio represso e potrei investire anche io nel tuo fondo!”

 

proviamo a rifletterci....

 

Fabrizio Monge – Financial Planner Consultinvest Investimenti Sim.

 

www.gestionecapitali.com