Con una forte produzione manifatturiera, un settore dei servizi con margini di crescita e una spiccata proiezione all’export, la Corea si ritaglia un ruolo da player fondamentale nel contesto globale.
A partire dagli anni ’60, la Corea del Sud ha registrato un’impetuosa crescita economica e sociale che ha portato il Paese a divenire la dodicesima potenza economica al mondo (a parità di potere d’acquisto) e la quarta in Asia, dopo Cina, Giappone e India, e rappresenta oggi uno dei Paesi più avanzati dal punto di vista tecnologico, grazie anche agli investimenti sostenuti in ricerca e sviluppo. Sull’andamento dell’economia coreana incide in misura notevole la congiuntura dei principali mercati d’esportazione, considerata la struttura produttiva fortemente orientata all’export, che ha permesso al Paese di registrare una notevole crescita, grazie soprattutto alla conclusione di numerosi accordi di libero scambio.
La struttura produttiva coreana è fortemente orientata anche alla produzione manifatturiera, con un settore dei servizi che ha ancora notevoli margini di crescita e una spiccata proiezione alle esportazioni. Storicamente, lo sviluppo economico si è basato sui grandi conglomerati (chaebol), che ancora oggi rivestono un ruolo cruciale.
Negli ultimi anni, un ruolo fondamentale nella crescita del Paese lo ha avuto certamente l’amministrazione Park, impegnata nell’attuazione di un ambizioso piano economico triennale annunciato a inizio 2014, i cui principali obiettivi sono il raggiungimento della soglia dei 40.000 dollari nel reddito pro capite, una crescita potenziale al di sopra del 4% annuo e un tasso di occupazione al 70%. I pilastri su cui tale piano poggia sono tre: la “normalizzazione” del settore pubblico, su cui grava il peso di società statali spesso mal gestite e fortemente indebitate, l’attuazione del paradigma della 'creative economy', da intendersi come creazione di un 'business environment' che faciliti la trasformazione di idee innovative in valore aggiunto, e il bilanciamento dell’economia nazionale, attraverso il rilancio della domanda interna e l’affrancamento dalla dipendenza dall’export. Riveste particolare importanza lo sforzo di deregolamentazione del sistema economico, al fine di facilitare l’attività imprenditoriale e ridurre gli oneri burocratici soprattutto a carico delle PMI. Al centro dell’agenda economica dell’amministrazione Park vi è anche la creazione di un business environment più favorevole alle imprese straniere, al fine di attrarre maggiori investimenti esteri.
Il fondo Consistente
Nel ranking dei fondi Consistenti Funds People, troviamo lo Schroder ISF Korean Equity, un azionario che investe almeno due terzi del patrimonio in azioni di società coreane. Il portafoglio è costruito sulla base di temi "super cycle" quali le variazioni demografiche, i cambiamenti climatici e la crescita dei mercati emergenti. Si tratta di tematiche che, secondo il parere dei gestori, guideranno l'economia coreana nel lungo periodo. Il settore su cui il prodotto è focalizzato maggiormente è quello tecnologico, dove investe il 33,73% del capitale, seguito dal settore dei beni ciclici (14,11%) e da quello sanitario (12,14%). Negli ultimi cinque anni, il comparto ha registrato un rendimento annualizzato pari al +1,84%.