Credem punta sui private asset. Pronto un nuovo Eltif

Foto Omar Al-Ghossen, Unsplash

L’interesse vero il mondo del private equity è un dato di fatto. Gli investitori stanno spostando l’attenzione sempre più verso le asset class alternative. Frattanto produttori e distributori studiano gli asset privati per offrire sempre più soluzioni.  Ma anche per creare un ponte tra il risparmio degli italiani e l’economia reale. Tra le diverse entità, nuove idee arrivano anche da Credem Private Equity, la SGR del gruppo Credem. Guidata da Maurizio Esposito e Daniele Molinaro, la società si dice pronta a lanciare sul mercato un Eltif nuovo di zecca. “La nostra strategia è stata sempre quella di intervenire a supporto di realtà in crescita, in settori promettenti e possibilmente frammentati, al fine di favorire salti dimensionali anche attraverso acquisizioni, gestite da imprenditori e manager di livello, e con importanti vantaggi competitivi in atto”, dice Molinaro. “Oltre a gestire la normale attività di investimento, il contesto che stiamo vivendo ci porta a intensificare gli sforzi per collegare in modo diretto il risparmio delle famiglie allo sviluppo delle imprese e per questo motivo stiamo lavorando in prospettiva 2021, sulla costruzione di altri prodotti di investimento a lungo termine in forma di Eltif”.

Credem Private Equity SGR ha già in gestione due fondi, Elite e Credem Venture Capital lI, e ha appena perfezionato al sua seconda operazione, investendo in Vista Vision, un network di cliniche private. I due fondi hanno così effettuato il secondo investimento dopo aver raccolto 100 milioni di euro. “L’investimento è pari ad oltre cinque milioni di euro per un 30% circa del capitale e si pone l'obiettivo di dotare Vista Vision delle risorse necessarie per realizzare un importante processo di crescita, sia attraverso l'apertura di nuove cliniche in alcune importanti città italiane, sia attraverso l'acquisizione di cliniche già esistenti e rinomate, con uno sguardo anche al mercato estero in Romania (in particolare Bucarest) e in altri paesi europei”, spiega Esposito. “Per i prossimi investimenti siamo avanti nell'analisi di numerose operazioni, tra cui una sempre nell’healthcare ed altre nell'alimentare, nel digital e nell’integratoristica zootecnica”.