David Polak (Capital Group): "La chiave è rimanere investiti a lungo, non il timing dell’investimento”

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David Polak, investment director, Capital Group (immagine concessa)

Pochi fondi comuni possono vantare un track record di quasi 50 anni. Uno di questi è il Capital Group New Perspective fund, fondo con doppio rating Preferito dagli Analisti (A) e Blockbuster (B) FundsPeople. Il prodotto ha una storia di 47 anni e la versione lussemburghese in formato UCITS ha appena spento le sue prime cinque candeline, superando il tetto dei 10 miliardi di dollari di asset gestiti.

In un quinquennio caratterizzato da eventi senza precedenti (tassi fermi allo 0%, Brexit, vittoria di Trump alla Casa Bianca, guerra commerciale tra USA e Cina e una pandemia mondiale, per citarne alcuni) i risultati ottenuti sono stati brillanti. Dalla sua creazione il fondo ha guadagnato 4 punti percentuali rispetto all’indice di riferimento. E solo negli ultimi dodici mesi ha raddoppiato la sua redditività, registrando un aumento di oltre il 30%. David Polak, investment director del New Perspective, ha spiegato a FundsPeople il segreto del successo del fondo.

"La chiave è stata riuscire a scegliere i titoli vincenti ed evitare i perdenti", afferma. Tra quest'ultimi ci sono le banche e le compagnie petrolifere, tra i primi, invece, i titoli di società tecnologiche ‘classiche’ come Amazon o Facebook, ma anche del settore della tecnologia sanitaria e delle biotecnologie. C'è però un nome che attira particolarmente l’attenzione di Polak. È Tesla, che rappresenta la posizione con il peso maggiore in portafoglio. "Abbiamo aperto una posizione in Tesla nel 2014 e l'abbiamo mantenuta anche quando i mercati parlavano di un suo possibile fallimento. Il titolo beneficia della leadership nei software per l’automotive, fattore che gli ha permesso di ottimizzare la tecnologia delle batterie e le performance dei veicoli. La crescita di Tesla nel settore automobilistico, e in generale delle aziende legate alla tecnologia, si inserisce nel trend di passaggio dal fisico al digitale, che è stato ulteriormente accelerato dal COVID", afferma l'esperto di Capital Group.

STILE BUY AND HOLD

Questa rapida espansione del digitale, che ha portato a valutazioni sempre più elevate di molte società tecnologiche dallo scoppio della pandemia, richiede un'analisi più approfondita che in passato, soprattutto data la natura globale del portafoglio. "Individuiamo quali sono le aziende già prezzate per il loro carattere innovativo e quali ancora no", spiega Polak, che prevede interessanti opportunità nella tecnologia dell'Healthcare technology, ma anche nei semiconduttori, in particolare in Europa, e nel settore in rapida ascesa dell’home food.

In questo processo di analisi acquistano sempre maggiore rilevanza i fattori ESG, che hanno vissuto un vero e proprio boom durante il COVID. "Per mantenere un'azienda così a lungo in portafoglio, bisogna capire a fondo la natura e la sostenibilità delle sue entrate, e la dimensione ESG è un ottimo modo per farlo. Esaminiamo come si sta adattando a queste variabili, poiché spesso ciò non si riflette completamente nella sua valutazione”, sottolinea. Dopotutto, questo fondo ha un carattere buy and hold, come dimostra il fatto che la metà delle aziende rimane in portafoglio per un periodo non inferiore ai cinque anni. Di conseguenza, il turnover medio del portafoglio è basso, pari al 25%.

Questa vocazione di lungo termine è ben compresa dai partecipanti al fondo. E la conferma proviene dai flussi rimasti costanti, anche nei peggiori momenti di mercato attraversati nel 2020. Infatti, soltanto nel terzo trimestre del 2020, il fondo ha registrato afflussi lordi di capitale per 1,36 miliardi di dollari. "Siamo per così dire molto ‘noiosi’ nella gestione. Le persone che entrano in questa strategia sanno che puntiamo sul lungo termine e che la chiave dell’investimento è rimanere investiti a lungo. Il focus è sulla durata, non sul timing dell’investimento”, conclude.