Presenti nel granducato da vari decenni, le società di gestione italiane detengono il 60% degli assets in un'offerta "estero-vestita" che combinano con l'offerta locale
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Buona parte del risparmio gestito italiano si trova all'estero. Secondo i dati di Assogestioni a fine giuno 2014, il patrimonio totale dei fondi distribuiti in Italia ammontava a circa 622 miliardi di euro, di cui oltre 430 miliardi sono gestiti da gruppi italiani. Di questi, solamente 177 miliardi sono in mano a fondi tricolore mentre 257 miliardi vengono gestiti attraverso società estero-vestite, cioè da fondi d’investimento di diritto estero, tipicamente irlandese o lussemburghese, che rappresentano il 60% delle masse in fondi aperti dell'intero settore. Questa cifra porta l'industria italiana ad essere una delle più internazionali d'Europa: una scommessa che mantiene nel 2014. Nel primo semestre di quest'anno, infatti, i gruppi italiani hanno raccolto 17 miliardi di euro in fondi lussemburghesi, rivolti principalmente alla clientela italiana ma anche a quella estera. Leader delle vendite è il Gruppo Generali, che ha registrato entrate per quasi 8,5 miliardi nei primi sei mesi dell'anno.
Fondi di diritto estero gestiti da società italiane
FONTE: Assogestioni, dati II trimestre 2014
PATRIMONIO IN FONDI APERTI | ||||
TOTALE | DI DIRITTO ESTERO | RACCOLTA 2014 | % DEI FONDI ESTERI SUL TOTALE | |
GRUPPO INTESA SANPAOLO | 128.583 | 80.769 | 2.698 | 63% |
EURIZON CAPITAL | 90.410 | 44.254 | 1.845 | 49% |
BANCA FIDEURAM | 38.173 | 36.515 | 853 | 96% |
PIONEER INVESTMENTS - Gr. UNICREDIT | 68.714 | 49.724 | 2.855 | 72% |
GRUPPO GENERALI | 52.814 | 47.189 | 8.490 | 89% |
GRUPPO MEDIOLANUM | 32.817 | 27.440 | 622 | 84% |
GRUPPO AZIMUT | 22.197 | 21.169 | 1.867 | 95% |
ANIMA HOLDING | 40.802 | 11.454 | 629 | 28% |
GRUPPO UBI BANCA | 19.748 | 6.984 | -665 | 35% |
KAIROS PARTNERS | 4.224 | 3.787 | 791 | 90% |
ERSEL | 4.004 | 2.012 | 248 | 50% |
CREDITO EMILIANO | 4.915 | 1.674 | -164 | 34% |
GRUPPO BANCO POPOLARE | 12.826 | 1.560 | -549 | 12% |
BANCA ESPERIA | 828 | 784 | 84 | 95% |
PENSPLAN INVEST | 640 | 640 | 29 | 100% |
FONDACO | 2.601 | 383 | -36 | 15% |
NEXTAM PARTNERS | 435 | 369 | -24 | 85% |
GRUPPO BANCARIO VENETO BANCA | 1.831 | 282 | 27 | 15% |
BANCA FINNAT EURAMERICA | 247 | 247 | 11 | 100% |
HEDGE INVEST | 731 | 158 | 40 | 22% |
GRUPPO BANCA SELLA | 1.607 | 117 | 31 | 7% |
Totale | 400.564 | 256.742 | 16.984 | 64% |
GRUPPO BANCO POPOLARE | 12.826 | 1.560 | -549 | 12% |
BANCA ESPERIA | 828 | 784 | 84 | 95% |
PENSPLAN INVEST | 640 | 640 | 29 | 100% |
FONDACO | 2.601 | 383 | -36 | 15% |
NEXTAM PARTNERS | 435 | 369 | -24 | 85% |
GRUPPO BANCARIO VENETO BANCA | 1.831 | 282 | 27 | 15% |
BANCA FINNAT EURAMERICA | 247 | 247 | 11 | 100% |
HEDGE INVEST | 731 | 158 | 40 | 22% |
GRUPPO BANCA SELLA | 1.607 | 117 | 31 | 7% |
TOTALE | 431.465 | 256.917 | 17.006 | 60% |
Le 20 SGR italiane con fondi domiciliati in Lussemburgo hanno diversi motivi per giustificare il ‘viaggio’ dei loro prodotti. La ragione iniziale fu la storica penalizzazione fiscale del prodotto italiano rispetto a quello lussemburghese che ha fatto sì che i gruppi locali abbiano intrapreso la strada verso il Lussemburgo. La crescente globalizzazione del settore, la stabilità giuridica di cui dispone il Granducato, le garanzie fornite ai partecipanti, la sicurezza degli investimenti e anche la credibilità offerta sono alcuni dei principali motivi che giustificano questa emigrazione. Un ‘timbro’ sul passaporto europeo è, dal punto di vista delle entità nazionali, un altro fattore di spinta, in quanto conferisce ai fondi un carattere internazionale, passando la loro performance ad essere direttamente comparabile con i prodotti stranieri.
Con oltre 2,6 trilioni di euro di patrimonio in gestione, il Lussemburgo è la più grande piazza d'Europa in materia di fondi di investimento ed è la seconda più grande a livello mondiale, solo superata dagli Stati Uniti. Inoltre è leader nella distribuzione transfontraliera. Il numero dei fondi cross-border registrati in Lussemburgo tra il 2001 e il 2013 si è triplicato, passando da 3.260 a 9.869, rispettivamente.
30 anni nell' Hub
A sbarcare sul territorio prima ancora che nascessero le Sicav, è stata Banca Fideuram che ha lanciato il fondo Fonditalia Global in Lussemburgo nel 1969 molti anni prima che fosse possibile creare fondi di diritto estero. “La nostra storia ha quindi un legame storico di quasi 45 anni con l’Hub lussemburghese” racconta Gianluca La Calce, AD e DG di Fideuram Investimenti SGR e di managing director di Fideuram Asset Management Ireland. “Tuttora oltre il 90% della nostra offerta in fondi è rappresentata da fondi e Sicav di diritto lussemburghese: Fonditalia, Interfund e Fideuram Fund e la nostra clientela oggi è prevalentemente italiana”.
Vanta una presenza consolidata di oltre 26 anni Eurizon Capital SGR, che controlla Eurizon Capital SA, società di asset management costituita nel 1988 nel Granducato di Lussemburgo, che gestisce e distribuisce OICR di diritto lussemburghese, indirizzati sia alla clientela italiana che estera. Eurizon Capital SA si occupa, inoltre, dello sviluppo internazionale. In particolare, alla SGR lussemburghese fa capo il polo dell’asset management nell’Est Europa ed un presidio commerciale per l’area del Sud Est asiatico.
Tra le più veterane troviamo anche Nextam Partners Sicav, la Sicav lussemburghese promossa dal Gruppo Nextam Partners che contiene le strategie di investimento su cui i soci fondatori e gestori vantano record ventennali. Non solo, accanto al perimetro consolidato di conoscenze rappresentato dai comparti gestiti direttamente dai partners fondatori, Nextam Partners ha stretto alleanze strategiche con alcuni gestori terzi di eccellenza, delegando o sub delegando loro la gestione di specifici comparti per offrire al mercato nuove strategie di investimento peculiari e di lungo respiro. Spiega Carlo Gentili, CEO dell'entità che "la selezione dei gestori nel panorama internazionale è oggi uno dei nostri punti di forza. La selezione è infatti frutto di un intenso lavoro di ricerca, di due diligence e privilegia la disciplina del gestore e del processo di investimento, oltre che la qualità dei risultati ottenuti nel tempo".
Gli ultimi arrivati con UCITS IV
La trasparenza, l’implicita diversificazione, la semplicità d’uso e il trattamento fiscale, fanno delle Sicav lo strumento migliore per accedere ai mercati finanziari nazionali e internazionali. Questi sono i principali motivi per cui la metà delle società di gestione italiane contano su una Sicav per offrire i propri prodotti in diversi mercati, soprattutto europei.
Un punto di svolta per il settore è stato l’entrata in vigore della direttiva europea UCITS IV. Sella Gestioni è stata la prima SGR italiana ad assumere dal 1° ottobre 2012 il ruolo di società di gestione di un OICR estero, precisamente della Sicav lussemburghese Sella Capital Management. Nell’ambito della gamma prodotti, Sella Capital Management Sicav si distingue per la caratteristica di essere maggiormente flessibile, quindi volta ad accogliere le tendenze attuali e future dei risparmiatori, non necessariamente solo di nazionalità italiana.
Fabrizio Carenini, direttore commerciale e Marketing di Aletti Gestielle SGR commenta così la nomina dell’entità lo scorso ottobre da parte dell’autorità di vigilanza lussemburghese (CSSF) come Società di gestione della Gestielle Investment Sicav : “Abbiamo così assunto il ruolo di management company di Sicav di diritto lussemburghese attraverso il cosiddetto passaporto europeo previsto dalla Direttiva UCITS IV. La nostra offerta attraverso questo veicolo al momento è prevalentemente indirizzata alla clientela italiana per la quale desideriamo continuare a distinguerci per il grado di innovazione, eccellenza delle performance e capacità di offrire sempre nuove tecniche di gestione capaci di cogliere le opportunità dei mercati finanziari con uno scrupoloso controllo dei rischi".
Anche il Gruppo Finint è operativo attraverso una sede in Lussemburgo, dove intende sfruttare le opportunità offerte dalla Direttiva AIFM sul passaporto europeo in virtù della quale è ammessa la possibilità di istituire e gestire Fondi di Investimento Alternativi in uno stato membro diverso dall’Italia e commercializzare tali fondi in Italia e/o in altri Stati Membri dell’U.E.
Lussemburgo: 30 anni di successi nell'area della gestione degli assets
La diversificazione e una strategia di gestione che consente un avvicinamento più facile della clientela istituzionale sono, infine, i motivi che hanno spinto 8a+ a costituire nel 2012 una Sicav di diritto lussemburghese, sebbene l'entità fosse nata come gestore di prodotti unicamente di diritto italiano. "Tale svolta ha consentito una diversificazione dell’offerta grazie all’istituzione di due comparti distribuiti in Italia, 8a+ Sicav K2 e 8a+ Sicav Tibet, che offrono una strategia di gestione diversa e complementare rispetto a quella dei prodotti italiani, spiega l'AD Andrea Pastorelli."Oltre a ciò la Sicav permetterà un più facile avvicinamento della clientela istituzionale in una fase nella quale il track record dei prodotti gestiti risulta apprezzato".
Nonostante l'entrata in vigore nel 2011 del regime di tassazione dei fondi comuni di investimento che equipara il trattamento fiscale dei fondi di diritto italiano a quello dei fondi di diritto lussemburghese, non si è fermata la corsa verso il Granducato. Secondo PwC, il numero di SIFs registrate in Lussemburgo è passato dai 227 nel 2001 a 1.492 nel 2013, un trend che sembra destinato a continuare.