Dimensione dell'universo investibile, sensibilità agli spread di credito, duration, reazioni a diversi scenari... le differenze tra le due categorie di asset sono importanti e a spiegarle è Nicolò Carpaneda, investment director di M&G.
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L'high yield è un asset class che ha risvegliato l'interesse degli investitori dopo le correzioni vissute durante la scorsa estate. Sono molti gli investitori che risconoscono di provare una certa attrazione verso il debito di alto rendimento, ma di fronte all'imminenza di aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti e nel Regno Unito, sono preoccupati per l'impatto che potrebbe causare la duration. "Non è necessario che le banche centrali aumentino i tassi di interesse per soffrire con la duration. Basta semplicemente un mercato del debito pubblico che mostri segni di debolezza", afferma Nicolò Carpaneda, investment director di M&G Investments.
L'esperto fa l'esempio di quello che è successo nel mercato tra il 15 aprile e la fine di agosto, un periodo in cui i bunds hanno sofferto. "In quel momento c'erano notizie migliori per l'Europa. La regione stava crescendo all'1,5% mentre la domanda globale cresceva all'1%. Però, per gli investimenti, maggiore ottimismo ha significato minore necessità di protezione e, di conseguenza, minore bisogno di comprare debito pubblico tedesco. Ma non è stato solo il bund ad essere castigato. Qualunque asset class con duration in Europa ha sofferto", ricorda Carpaneda. A suo parere, se l'investitore riesce a intravedere che il mercato si risentirà per i tassi, i floating bond sono una buona difesa, prima ancora che le banche centrali li aumentino. E come esempio fa il caso pratico del comportamento di due obbligazioni emesse da una società svizzera di telecomunicazioni.
L'esercizio consiste nell'osservare il comportamento tra il 15 aprile e la fine di agosto di due obbligazioni emesse dalla stessa società, nello stesso Paese e con la stessa scadenza (2020). Il bond di high yield tradizionale ha registrato una penalizzazione nel prezzo di circa l'8%. Nel caso invece del floating bond il prezzo è retrocesso dell'1%. Il divario tra i due bond è stato di sette punti percentuali. "Il rischio è lo stesso. La differenza è che il bond classico ha duration mentre il flottante no. L'investimento in reddito fisso dipende da due tipologie di rischio: quello del credito e quello dei tassi di interesse. Se elimino quest'ultimo, il portafoglio si muove meno perché escludiamo un fattore di rischio che esiste nel resto dei mercati. Da dicembre 2012 a settembre 2015, il rendimento offerto dai mercati globali di debito con investment grade, high yield e floating è stato positivo e molto simile, ma quelli floating hanno avuto molta meno volatilità".
Questa esperienza di minore volatilità è quella che si vuole offrire agli investitori con il M&G Global Floating Rate High Yield Fund, una delle strategie su cui stanno puntando molto da parte dell'entità, visto il potenziale di questo fondo in termini di rendoimento in uno scenario di rialzo dei tassi. “Le floating rate notes (FRN) sono obbligazioni emesse da società high yield, con una cedola che cambia ogni tre mesi. Non solo la duration è uguale a zero, ma nel caso le banche centrali aumentino i tassi di interesse, le cedole flottanti a tasso variabile di queste società catturerebbero questi tassi di interesse in aumento e gli investitori riceverebbero una cedola che crescerebbe nel corso del tempo". In questo senso, l'esperto definisce il fondo come l'unico in Europa (UCITS) che può investire in questa asset class in modo liquido, proteggendo il capitale e con un acedola che aumenterà man mano che aumenteranno i tassi di interesse, come sembra che succederà prossimamente in USA e UK.
Esiste un fattore di rischio che è importanete sottolineare e che viene dal lato della duration degli spread di credito. "i floating bond mostrano sensibilità ai differenziali di credito. Un portafoglio classico di high yield avrà una sensibilità di circa quattro anni, quello flottante di circa tre anni. Questo significa che se i differenziali aumentano dell'1%, questo portafoglio guadagna un 3% meno che un portafoglio classico che guadegnerebbe il 4%. E viceversa, se nei prossimi cinque anni i differenziali di credito fossero deboli o volatili, il portafoglio flottante perderebbe il 3% mentre quello classico retrocerebbe il 4%. Si tratta quindi di una opportunità di giocare all'high yield senza rischio di tassi e assumendo un rischio di credito, anche se in misura minore rispetto a quello che offre un portafoglio classico di high yield globale".
Un altro aspetto importante è la questione della liquidità, che l'esperto ritiene opportuno monitorare date le dimensioni del mercato. Un potenziale problema degli investimenti in bond flottanti è che la dimensione del mercato è di 43 miliardi di dollari. È relativamente grande, ma non enorme. Non abbiamo avuto problemi quest'anno per entrare ed uscire, ma potrebbe essere che questi problemi sorgano domani, fra un anno o cinque...", spiega. Carpaneda sottolinea qual è la soluzione a cui sono giunti per proteggersi da questo rischio. "per avere un portafoglio più liquido, possiamo aggiungere CDS o Interest Rate Swaps, ovvero comprare l'obbligazione tradizionale high yield con la sua cedola fissa, includerlo nel portafoglio e fare uno swap overlay con un abanca con l'obiettivo di ricevere la parte flottante. Questo ci permette di comprare più credito e più società, anche se siamo al di fuori dell'universo che forma il mercato di floating bond.
L'ultimo aspetto da considerare rispetto alle differenze con un portafoglio high yield classico riguarda il fatto che il 71,6% del portafoglio è investito in obbligazzioni garantite. Quest'anno sono successi tre default. Due sono stati evitati mentre nel terzo è stato il caso di una società che nonostante fosse in default aveva ripagato il 100% del capitale investito, in quanto garantito con asset. "quello che di solito succede negli high yield è che al massimo ti restituiscono tra il 30% e il 40% del denaro prestato", confessa l'esperto. Attualmente, il 77% del portafoglio del M&G Global Floating Rate High Yield Fund è investito in high yield floating bond fisici e mentre il restante 23% in sintetici e cash. Il rendimento a scadenza (yield to maturity) a fine settembre era del 5,2% e la duration di 0,1 anni. "Questa bassa duration ci consente di proteggere il capitale nel caso in cui i tassi aumentino o i bond del governo siano deboli", conclude Carpaneda.