In Banca Generali, vige invece un approccio top down che li porta a decidere se rimanere investiti o meno in una determinata asset class, e in questo caso, nonostante l’alta volatilità “non ci sono alternative”, l’equity si conferma, comunque, un must have. È la view illustrata da Corrado Cominotto, head of active management della società. Come diversificare in un contesto così incerto? “Posizionandosi sui mercati che hanno le valutazioni più basse”, rispondo il fund selector. “Il mercato italiano riteniamo possa offrire, per esempio, ampie opportunità: i multipli P/E sono 10 volte, più bassi rispetto la media europea di 13 e ci sono aspettative positive di crescita del Pil del Belpaese. Favoriamo, il settore bancario italiano ed europeo, ma manteniamo le nostre posizioni sul fattore growth. Infine crediamo che i prodotti ESG possano apportare il giusto effetto diversificatore, grazie la resilienza dei rendimenti nel breve-medio termine”, conclude.
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