In situazioni di incertezza politica ed economica, l'oro può essere un'asset class attraente per gli investitori.
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L’oro è tra i principali beni rifugio in periodi di maggiore instabilità economica e finanziaria. É scambiato in dollari e, come per il petrolio, esiste una correlazione negativa tra l'oro e il dollaro statunitense. Considerando il periodo di forte incertezza sui mercati finanziari a livello globale, quest'asset class viene considerata appetibile dagli investitori. Nei primi mesi del 2016, l'aumento del prezzo dell'oro è stato favorito da alcuni fattori come il mancato rialzo dei tassi d'interesse americani, il potenziamento del Quantitative Easing della BCE, l'andamento dei prezzi del petrolio e delle materie prime in recupero, così come da una situazione economico-finanziaria globale caratterizzata da incertezza.
Le quotazioni dell'oro hanno fatto registrare un rialzo in occasione del referendum sulla Brexit e della vittoria di Donald Trump alle elezioni americane. L'effetto della Brexit è stato in parte limitato dall'influenza del dollaro sui prezzi dell'oro, rendendolo quindi più caro per gli investitori non statunitensi e limitandone gli acquisti. In occasione della vittoria di Donald Trump, la quotazione dell'oro si è impennata, toccando quota 1.300 dollari all'oncia. Contrariamente a quanto atteso, il prezzo dell'oro non ha continuato il suo rally positivo, riportandosi in pochi giorni a quota 1.200 dollari e mostrando un trend ribassista in novembre e dicembre 2016.
La vittoria del No al referendum italiano era attesa e scontata dal mercato e ha avuto un effetto nullo sul corso dell'oro. Nonostante la Brexit e le difficoltà dell'economia mondiale abbiano avuto effetti positivi sul prezzo del metallo giallo, questo è influenzato negativamente dalle aspettative di rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed (l'incontro si terrà il prossimo 14 dicembre). Un rialzo dei tassi di interesse causerà un rafforzamento del dollaro frenando la domanda e il prezzo dell'oro.
Nel 2017, considerate le incertezze politiche e le eventuali conseguenze (riforme politiche del presidente statunitense Donald Trump, elezioni in Francia e Germania), quest'asset class non deve essere accantonata in quanto potrebbe rappresentare una soluzione interessante per gli investitori al fine di diversificare il portafoglio. La correlazione bassa o indirettamente proporzionale dell'oro con le altre asset class consente di diversificare il portafoglio, riducendone il rischio globale e limitando le perdite in momenti di forte volatilità dei mercati.
Dando uno sguardo alla categoria fondi azionari settore metalli preziosi con Marchio Funds People che investono principalmente in azioni di società operanti nell'estrazione dell'oro, troviamo un fondo Consistente: l'Investec GSF Global Gold. L'obiettivo di investimento del fondo è quello accrescere il valore dell’investimento a lungo termine, investendo a livello globale in azioni di società operanti nell'estrazione di oro, principalmente in Canada (54%), Australia (20%) e Stati Uniti (11%). Il comparto può investire fino a un terzo del proprio valore in azioni di società operanti nell'estrazione di altri metalli preziosi, minerali e metalli non preziosi. Il gestore adotta una strategia di investimento a gestione attiva e ha la facoltà di utilizzare strumenti derivati ai fini di una gestione efficiente del portafoglio (allo scopo di gestire i rischi del fondo). Nel 2015 il fondo ha realizzato un rendimento negativo pari al 13.6% a causa di alcuni fattori che hanno inciso negativamente sul corso dell'oro come il rallentamento dell'economia cinese, il rafforzamento del dollaro e le prospettive di aumento dei tassi di interesse che erano previste entro fine 2015. Nel 2016 si è verificata una netta inversione di tendenza, con un rendimento positivo pari a 51,5%.
Fonte Morningstar Direct: Rendimento Investec GSF Global Gold