Dreaneen (Schroder): “Nell’attività di selezione dei gestori utilizziamo un processo rigoroso e dettagliato”

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Dopo la crisi finanziaria molti investitori si sono orientati verso i fondi alternativi al fine di aumentare la diversificazione dei loro portafogli globali e mitigare il rischio. Negli ultimi anni si sono sviluppate strategie alternative offerte in formato UCITS, che sono tradizionali nella forma ma poco convenzionali nella gestione, come gli approcci long/short, market neutral, global macro e event driven. Si osserva una crescente domanda di fondi alternativi da parte di investitori che stanno spostando asset dalle posizioni più tradizionali, cercando di vendere parte delle posizioni azionarie, verso strumenti come i liquid alternative. Alcuni investitori decidono di orientarsi verso questi prodotti in quanto sono preoccupati dalla volatilità dei mercati azionari e dalle dinamiche del reddito fisso, soprattutto negli Stati Uniti, che stanno attraversando un periodo di rialzo dei tassi di interesse.

A tal proposito, Andrew Dreaneen, head of Schroder GAIA Product & Business Development di Schroders, spiega che “stiamo assistendo a una segmentazione tra fondi liquid e illiquid alternative. Per quanto riguarda i liquid alternative, ci riferiamo a strategie di private equity, di private assets in senso ampio e private debt. Stiamo osservando una forte domanda di fondi alternativi da parte di investitori istituzionali, fondi pensione e High Net Worth Individuals (HNWI)”.

La più grande novità è rappresentata da HNWI che cercano esposizioni a private assets. Secondo l’esperto, si è verificata una situazione simile nel 2007-2009 con i liquid alternative, dove molti HNWI erano poco esposti ai fondi alternativi, ma con l’avvento delle strategie UCITS, hanno iniziato a utilizzare strategie di hedge fund e altre strategie alternative. La raccolta di fondi liquid alternative sta continuando a crescere, avendo raggiunto i 900 miliardi di dollari a livello globale e con la possibilità di raggiungere i 2 trilioni nei prossimi cinque anni, “penso che questo sia possibile, se analizziamo i fondi UCITS, sono disponibili circa 35 000 fondi, con 9 trilioni di dollari di assets investiti in fondi di investimento in Europa. Se il 5-10% di questi assets si dovesse dirigere verso i fondi alternativi, sarebbe possibile raggiungere 1-1,5 trilioni di dollari senza una crescita dell’industria”, afferma Dreaneen.

Fattori di successo dei fondi alternativi

Tra i fattori che hanno contribuito alla crescita nell’utilizzo dei fondi alternativi troviamo l’education, product design chiaro e innovativo e prodotti innovativi. Per quanto riguarda l’education, Dreaneen afferma che “gli initial buyers di liquid alternative e di fondi alternativi in senso più ampio sono gli investitori istituzionali e altri investitori professionali come banche private e family officer”.  Gli investitori retail in molti Paesi hanno accesso a un numero di prodotti abbastanza limitato: questa è una scelta dei regolatori, preoccupati dal mis-selling o dal fatto che gli investitori comprino prodotti che non capiscono fino in fondo. “Per definizione, i liquid alternative, incluse le strategie di hedge fund, utilizzano differenti strategie di trading quali leverage o vendite allo scoperto. È importante che gli investitori capiscano cosa stanno comprando e il funzionamento del prodotto nella gestione di un portafoglio” precisa l’esperto.

Evoluzione della piattaforma GAIA negli ultimi cinque anni

La piattaforma Schroder GAIA è la Sicav lussemburghese che unisce il mondo degli investimenti tradizionali e alternativi. Si tratta di una piattaforma regolamentata, conforme alla normativa comunitaria UCITS, che consente di investire in strategie di tipo hedge con la liquidità e la trasparenza tipica degli strumenti più tradizionali. La piattaforma offre un’ampia gamma di strategie alternative come quella di insurance linked securities (ILS), strategie sistematiche che investono in equity market neutral e CTA macro, strategie event driven, tre strategie azionarie long/short, di cui una focalizzata sugli Stati Uniti, una sull’Asia e una a livello globale, e un fondo high yield long/short US.

Dal 2011 alla fine del 2016, la piattaforma GAIA è cresciuta con un tasso cumulato del 350%. “Abbiamo creato la piattaforma nel 2009 e negli ultimi cinque anni siamo stati molto attivi nella diversificazione dei servizi offerti. All’inzio avevamo un numero limitato di fondi, prevalentemente azionari long/short, mentre ad oggi offriamo otto strategie differenti, che riguardano diverse categorie di fondi. Nell’ultimo anno abbiamo lanciato tre nuove strategie, e quest’anno ne lanceremo una di global equity” spiega il business developer. La diversificazione delle strategie offerte è importante per soddisfare le diverse esigenze dei clienti, “I principali clienti che abbiamo a livello globale sono asset manager e wealth manager. Il 70-75% dei clienti sono asset manager, fondi di fondi e multi-asset manager fund. Tra gli altri, abbiamo banche private, multi-family office, single family office e HNWI”, spiega Dreaneen.

Lancio di GAIA II 

“Abbiamo deciso di lanciare GAIA II principalmente per le prospettive delle strategie di investimento: molte strategie di hedge fund devono essere personalizzate in modo significativo al fine di essere create nell’ambito degli UCITS. Abbiamo lanciato GAIA II al fine di offrire ai nostri clienti una più ampia gamma di strategie liquid alternative”. Schroders ha lanciato il primo fondo distressed equity con GAIA II: da marzo 2016 fino alla fine dello scorso anno, questa strategia ha offerto un rendimento del 26% e se analizziamo i fondi alternativi in Europa, è stato il quarto fondo più performante nel periodo.

Attività di selezione dei gestiori

Per selezionare nuovi gestori, Schroders utilizza un processo rigoroso e dettagliato. In primis, è fondamentale valutare se la Casa dispone delle competenze necessarie per lanciare una nuova strategia. "Nel caso in cui non disponiamo delle competenze e delle expertise necessarie, assumiamo risorse esterne o decidiamo di creare una joint venture o non utilizziamo GAIA. Incontriamo in media 250 manager all’anno e, a 7 anni dal lancio della piattaforma, ho incontrato personalmente 2000 manager. Per noi è importante trovare gestori con un track record significativo, che abbiamo grandi competenze nella strategia che abbiamo intenzione di lanciare e in termini più generali competenze di downside protection e grandi capacità di gestione del rischio e della liquidità”, conclude Dreaneen.