Due diligence tra trasparenza e nuove complessità

Business breakfast semi-liquidi. Foto Enrico Frascati per FundsPeople
Business breakfast semi-liquidi. Foto Enrico Frascati per FundsPeople

La crescita dei mercati privati e il successo dei formati semi-liquidi pongono la selezione dei gestori e la trasparenza dei processi al centro dell’attenzione. Secondo i dati Preqin, i fondi evergreen hanno superato a livello globale i 480 miliardi di dollari di masse gestite a metà 2025, mentre l’asset class del private debt continua ad attrarre capitali, con oltre 1.700 miliardi di dollari di AuM e prospettive di crescita fino a 2.800 miliardi entro il 2028. In Europa, la diffusione degli strumenti semi-liquidi resta ancora limitata ma in rapido aumento, favorita dal nuovo quadro normativo degli ELTIF 2.0, che ha aperto il mercato anche a investitori meno istituzionali. Questo scenario accresce le opportunità ma impone rigore nella due diligence: la qualità del track record, la chiarezza della documentazione e la gestione del rischio di liquidità diventano condizioni imprescindibili. Allo stesso tempo, il formato evergreen introduce nuove complessità, con la necessità di un equilibrio costante tra flussi di sottoscrizioni e rimborsi, simile ai modelli di asset-liability management. In questo contesto, la relazione continua tra gestori, reti e clienti assume un valore strategico: non basta più scegliere il prodotto giusto, occorre garantire processi trasparenti e un presidio costante della fiducia.

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