Ecco i fondi equity emergente best performer dell’anno

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Cav, Flickr, Creative Commons

Nel 2017, nonostante i notevoli cambiamenti nei prezzi delle materie prime, il commercio globale ha registrato buone performance. Sia i valori che i volumi fanno registrare un aumento di anno in anno. Per gli analisti di Schroders, questi rappresentano segnali particolarmente incoraggianti per i mercati emergenti, dove la crescita dell’economia e dei listini azionari tende ad essere più dipendente dalle esportazioni rispetto ai mercati sviluppati.

Tuttavia, per l’asset manager inglese, recentemente sembra esserci stata una pausa nella fase di slancio del commercio globale, dove, sebbene non si stia ancora cambiando direzione, questa potrebbe aver raggiunto il suo picco. Una possibile motivazione di questa maggior forza del commercio potrebbe essere che anche la crescita globale sia quindi più forte.

Allo stesso tempo, da Schroders fanno sapere che la crescita globale è diventata più ‘trade intensive’, anche se il moltiplicatore commerciale resta su livelli molto bassi se comparati ai livelli pre-crisi. Potrebbe trattarsi quindi di un fattore molto positivo per gli emergenti se questo fosse sostenibile, dato che ciò indicherebbe un nuovo ciclo di globalizzazione: un’ulteriore integrazione con le catene di produzione e distribuzioni globali, che sosterrebbe gli utili da investimenti e esportazioni. Nel caso in cui si trattasse invece di una ripetizione delle oscillazioni cicliche evidenti nel moltiplicatore nel periodo considerato, per gli analisti, ciò rappresenterebbe un miglioramento meno utile.

Per T. Rowe Price, negli ultimi mesi, l'andamento dei prezzi delle materie prime ha fatto registrare una flessione che ha lasciato parzialmente esposte le valute dei Paesi produttori di materie prime. Dall’asset manager americano quindi prevedono che i Paesi importatori come Europa centrale, Europa orientale e Asia, sovraperformeranno quelli produttori. Secondo gli analisti della società, in un contesto dove gli emergenti stanno già attirando flussi di denaro, è probabile quindi che ciò indurrà gli investitori a proseguire la ricerca del rendimento, spingendo ulteriormente al rialzo il valore degli attivi dei mercati emergenti.

Gli azionari emegenti best performer dell’anno

Dando uno sguardo ai rendimenti degli azionari emergenti, attraverso i dati Morningstar, Funds People ha stilato la classifica dei dieci migliori fondi equity emergente del 2017, in termini di performance. Quattro fondi su dieci vantano del marchio Funds People, in particolare, due con rating Consistente, tra cui il primo in classifica T. Rowe Price Emerging Markets Equity Fund (15,93% di YTD) e il Fidelity Funds Emerging Markets Fund (15,04%), e due con rating Blockbuster, ovvero il JP Morgan Emerging Markets Equity Fund (15,79%) e il Comgest Growth Emerging Markets (12,56%). Tutti e dieci investono in large cap asiatiche che operano per la maggiore nel settore tecnologico e finanziario; importanti investimenti avvengono anche in aziende operanti nel segmento dei beni di consumo ciclici. 

Fondo Società YTD Marchio Funds People
T. Rowe Price Funds Emerging Markets Equity Fund T. Rowe Price 15,93% C
JP Morgan Emerging Markets Equity Fund JP Morgan AM 15,79% B
Goldman Sachs Emerging Markets Equity Portfolio Goldman Sachs AM 15,61% -
Vontobel Fund Emerging Markets Equity Vontobel AM 15,22% -
Fidelity Funds Emerging Markets Fund Fidelity 15,04% C
J O Hambro Global Emerging Markets Opportunities J O Hambro Capital Management 15,02% -
Templeton Emerging Markets Fund Franklin Templeton 13,65% -
Schroder ISF Emerging Markets Schroders 13,11% -
Robeco Emerging Markets Equities Robeco 12,76% -
Comgest Growth Emerging Markets Comgest 12,56% B

Top-ten dei fondi azionari emergenti nel 2017, in termini di performance. Fonte: Morningstar.