L'analisi di Brendan Ahern, Chief Investment officer di KraneShares sull'attuale politica economia della Cina, i passi in avanti fatti e le opportunità di investimento per quest'anno.
Per accedere a questo contenuto
Le azioni cinesi rimangono interessanti rispetto a quelle statunitensi. Un assunto che, secondo Brendan Ahern, Chief Investment officer di KraneShares, si sostanzia da alcune considerazioni di carattere macroeconomico (e non solo).
Infatti, secondo l'esperto, raggiunto da FundsPeople: "La Cina sta spendendo in modo mirato una cifra considerevole per rilanciare i consumi interni e probabilmente continuerà a farlo nel 2025. Il governo cinese dispone di molte frecce al proprio arco, poiché il debito pubblico complessivo rimane basso, pari al 62% del prodotto interno lordo (PIL)".
A detta dell'esperto, durante il Capodanno cinese le spese sono state significative, e questa è stata la probabile causa dell'aumento del tasso d'inflazione in Cina a gennaio. Nel frattempo, le politiche di sussidio ai consumi continuano a riversarsi nell'economia reale. "Secondo i dati del Ministero del Commercio, sono state presentate più di 20 milioni di richieste di rottamazione di prodotti elettronici, con acquisti per oltre 25 milioni di unità. Se si prende come parametro l'impatto sull'occupazione, i sussidi potrebbero presto riguardare persino i ristoranti e i servizi di ristorazione", ammette.
A detta di Ahern, è probabile che la PBOC continui il suo ciclo di allentamento riducendo i tassi di riferimento utilizzati per fissare i tassi di deposito bancari, i tassi sui mutui per la casa e i prestiti interbancari. "È inoltre probabile che continui a ridurre la quantità di denaro che le banche devono tenere in riserva, per facilitare i prestiti", dice.
Una menzione va anche alla relazione tra Stati Uniti e Cina con il nuovo governo Trump, secondo il professionista "il miglior risultato possibile nella situazione attuale. Riteniamo che la nuova amministrazione Trump cercherà un accordo con la Cina - anche se attraverso negoziati difficili - che si baserà sul Phase One Deal firmato durante la prima amministrazione Trump. Allora, furono proprio i dazi imposti in quegli anni a creare le condizioni per la firma di quell'accordo, che è stato vantaggioso per gli Stati Uniti e che ha reso la Cina il più grande consumatore di prodotti agricoli americani".
"I toni protezionistici dell'amministrazione Trump potrebbero generare una certa volatilità a breve termine nel mercato azionario cinese. Tuttavia, la firma di un nuovo accordo con la Cina sarebbe un catalizzatore significativo per i titoli cinesi", prosegue.
Politica interna e politica estera
Inoltre secondo l'esperto di KraneShares, l'economia cinese continua a evolversi, si sono concretizzati gli investimenti del paese nell’istruzione STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) e l’economia è passata dalla produzione di articoli di fascia bassa a quelli tecnologici ad alto valore aggiunto. "Tra gli esempi si possono citare la posizione di leader della Cina nella produzione di veicoli elettrici e, più recentemente, i risultati ottenuti da DeepSeek che hanno scosso il settore dell'intelligenza artificiale", ammette.
Non solo, i sussidi per le rottamazioni sono stati recentemente ampliati: "oltre agli elettrodomestici e al settore automotive, che comprende i veicoli elettrici e ibridi, è stato aggiunto il settore dell'elettronica per prodotti come i telefoni cellulari, i tablet e gli smart watch. Questi settori sono stati scelti perché impiegano un numero significativo di persone", commenta.
All'inizio di marzo si terranno le “Due Sessioni”, le riunioni legislative del governo cinese che stabiliscono l'agenda sociale ed economica dell’anno e determinano come verranno stanziate le risorse. A detta del professionista, sebbene le aspettative per stimoli significativi siano basse, i commenti recenti continuano a far pensare a misure di sostegno. "Di recente il Presidente Xi ha incontrato gli imprenditori del settore tech cinese, un segnale che sottolinea la loro importanza per l'economia. Anche il premier Li e il ministero delle Finanze hanno tenuto riunioni incentrate sui consumi interni, che continuano a subire gli effetti della crisi immobiliare cinese", dice.
Insomma, se il governo cinese riuscirà a negoziare un accordo commerciale con il presidente Trump, "potrebbe avvenire un cambio di rotta che permetterebbe di affrontare pienamente la questione del settore immobiliare. Di recente, l'impresa immobiliare Vanke, in difficoltà, è stata rilevata dal governo locale di Shenzhen, a dimostrazione di una potenziale ulteriore azione a sostegno del real estate", afferma.
Opportunità di investimento
Per Ahren, dopo quindici anni di sovraperformance, è comprensibile che gli investitori globali siano concentrati esclusivamente su un'unica asset class: l’azionario statunitense. "Tuttavia, se pensiamo ai mercati che sono rimasti indietro in termini di bilanciamento dei portafogli, allora i titoli cinesi, o più in generale quelli non statunitensi, dovrebbero essere considerati con attenzione in un’ottica di diversificazione e di asset allocation", ammette.
Come si diceva all'inizio, le azioni cinesi rimangono interessanti rispetto a quelle statunitensi. "La combinazione di un basso tasso privo di rischio e di elevati rendimenti da dividendi determina un premio al rischio azionario estremamente interessante rispetto agli Stati Uniti. I picchi del premio al rischio, misurato dal rapporto tra il rendimento medio dei dividendi dell'indice MSCI China All Shares e il rendimento dei titoli di Stato cinesi a 10 anni, tendono ad anticipare il rialzo azionario in Cina", dice. E prosegue: "Negli Stati Uniti, invece, il premio per il rischio azionario ha toccato i minimi del decennio e i mercati azionari hanno raggiunto i massimi storici".
Secondo il professionista gli investitori in Cina ne stanno prendendo atto e stanno già allocando al mercato azionario, come dimostra il balzo del collaterale, utilizzato per effettuare investimenti a leva o semplicemente per operare in conti al margine. "Le aziende del settore Internet presentano prospettive di guadagno tra le più alte tra le aziende cinesi. In questo settore, il rendimento del free cash flow, i buyback e i dividendi sono aumentati in modo significativo. Riteniamo che questa tendenza si protrarrà anche nel 2025, rendendo le large cap cinesi del settore internet potenzialmente più interessanti delle loro controparti statunitensi", sottolinea.
A quanto spiegato dall'esperti, si aggiunge il fatto che le aziende cinesi del settore internet, nonostante l’incremento delle performance nel 2024, continuano a presentare valutazioni inferiori rispetto alle loro controparti statunitensi, essendo scambiate a quasi la metà del multiplo degli utili. "Inoltre, BYD e altre aziende cinesi del settore dei veicoli elettrici sono ben posizionate per beneficiare dei progressi di DeepSeek nel settore, che potrebbero avere un impatto sulla capacità delle case automobilistiche cinesi di produrre in modo più efficiente la tecnologia di guida autonoma", chiosa.