EFAMA, deflussi dei fondi aperti globali nel Q2 2017

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La European Fund and Asset Management Association (EFAMA), in collaborazione con l’Investment Company Institute (ICI) per conto dell’International Investment Funds Association (IIFA), ha pubblicato il suo ultimo "International Statistical Release" volto a descrivere i trend di investimento a livello globale dell’industria dei fondi di investimento, tenendo in considerazione 47 Paesi in tutto il mondo. Dal report risulta che nel secondo trimestre del 2017 i fondi aperti a livello mondiale, inclusi fondi di fondi, ETFs e fondi istituzionali, sono diminuiti del 2% a 42,33 trilioni di euro. I flussi di cassa netti mondiali relativi a tutti i fondi ammontano a 574 miliardi di euro, contro i 611 miliardi del primo trimestre del 2017.

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Misurati in dollari statunitensi, gli asset netti dei fondi di investimento a livello mondiale sono aumentati a 48,31 trilioni di dollari alla fine del secondo trimestre del 2017. Ciò ha rappresentato un aumento del 4,6% rispetto ad una diminuzione del 2,0% su quelli denominati in euro, dove i fondi azionari e obbligazionari sono diminuiti rispettivamente del 2,1%, a 17,2 trilioni di euro, e del 2,3%, a 9 trilioni di euro, alla fine del secondo trimestre del 2017. Una dminuzione l’hanno fatta registrare anche gli asset netti dei fondi multi-asset e di quelli monetari, rispettivamente del 2%, a 7,6 trilioni di euro, e del 3,2%, a 4,7 trilioni.

Net asset growth nei sei maggiori Paesi/regioni:

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Sempre alla fine del secondo trimestre del 2017, a livello mondiale, il 41% delle attività nette dei fondi aperti sono state detenute in fondi equity. La quota patrimoniale netta dei fondi obbligazionari è stata invece del 21%, mentre quella dei bilanciati è stata del 18%. Le attività nette dei comparti monetari rappresentano pertanto l'11% a livello globale.

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Per il medesimo periodo, Stati Uniti ed Europa fanno registrare le quote più alte del mercato mondiale, rispettivamente con il 46,4% e il 34,2%. Seguono in classifica l’Australia (3,8%), il Brasile (3,7%), Giappone (3,3%), Canada (3,2%), Cina (2,9%), Corea (0,9%), India (0,6%) e Sudafrica (0,4%). Nel complesso, cinque sono i Paesi europei classificati nella top-ten dei principali per fondi domiciliati: il Lussemburgo (con il 9,3% dei fondi di investimento mondiali), Irlanda (5,3%), Germania (4,6%), Francia (4,4%) e Regno Unito (3,6%).

Le vendite nette dei fondi aperti regolamentati ammontano, a livello mondiale, a 574 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2017, contro i 611 miliardi di euro del primo trimestre. I fondi a lungo termine hanno registrato vendite nette di 460 miliardi di euro, diminuite dai 583 miliardi di euro del trimestre precedente. Sempre a livello globale, i fondi azionari hanno registrato vendite nette di 113 miliardi di euro, contro i 164 miliardi di euro del primo trimestre 2017. Anche i fondi obbligazionari hanno visto una diminuzione, passati da 200 miliardi di euro rispetto ai 254 miliardi del trimestre precedente. Le vendite nette dei fondi bilanciati sono anch’esse diminuite a 82 miliardi di euro, dai 102 miliardi del primo trimestre. I monetari sono invece i fondi che hanno fatto registrare un aumento dei flussi netti, pari a 114 miliardi di euro, rispetto ai 28 miliardi del trimestre precedente.

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A livello geografico, le vendite nette di fondi aperti regolamentati hanno raggiunto i 241 miliardi di euro in Europa, 158 miliardi negli Stati Uniti, 148 miliardi nei mercati emergenti e 24 miliardi di euro in Canada. Il Giappone ha registrato deflussi netti pari a 0,3 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2017. L'Europa, gli Stati Uniti, il Giappone e il Canada hanno tutti registrato una riduzione delle vendite nette rispetto al primo trimestre del 2017, a differenza dei mercati emergenti che hanno visto invece un aumento grazie ai forti afflussi verso i fondi del mercato monetario cinese (161 miliardi di euro).