Le prossime elezioni italiane creano un nuovo elemento d’incertezza per il Belpaese, ma dobbiamo davvero preoccuparci?
Domenica 4 marzo 2018 il popolo italiano tornerà alle urne per votare il rinnovo dei due rami parlamentari. Ma quali sono i rischi connessi alle elezioni? Nel mese di gennaio i titoli italiani hanno registrato degli ottimi risultati, con il mercato azionario che ha registrato un +7,3% e quello del reddito fisso un +0,4%. “Tutto ciò in netto vantaggio rispetto a Francia (-0.9%) e Germania (-1%), ma comunque in leggero ritardo rispetto ai Bonos spagnoli (+1.1%)”, commenta Alessandro Tentori, chief investment officer di AXA IM Italia. “Dal punto di vista dello scenario macroeconomico, si può effettivamente parlare di 'goldilocks' anche per il Belpaese. Da un lato, la crescita globale sincronizzata aiuta la congiuntura interna attraverso i canali delle esportazioni e della fiducia delle imprese. Dall’altro, i rischi inerenti ai bilanci delle banche stanno diminuendo a vista d’occhio, come evidenziato dall’inversione di tendenza delle sofferenze”.
Rischio elezioni
I dati mostrano che gli investitori internazionali sono ancora sottopesati sul 'rischio Italia' e con un aumento dell'interesse per i Btp da parte soprattutto degli anglossasoni. Ciò che bisogna tenere d’occhio, però, sono i Btp italiani. “Storicamente, i rendimenti di questi titoli si sono dimostrati sensibili al rischio politico e, nel periodo antecedente al referendum del 2016, sono schizzati verso l’alto passando dall’1% al 2%”, ricorda Nizam Hamid, ETF strategist di WisdomTree Europe. A seguito del recente movimento al rialzo, nel dicembre del 2017, prima dello scioglimento delle Camere, il rendimento dei Btp a 10 anni è salito dall’1,39% all’1,77%, con una modesta variazione dello 0,38%.
Fonte: Bloomberg.
Nonostante le differenze rispetto al referendum del 2016, che aveva evidenziato notevoli problematiche e questioni irrisolte a livello costituzionale, le elezioni rappresentano sicuramente un motivo d’incertezza. Secondo Hamid, non bisogna sottovalutare “le incognite legate dall’eventualità che nessun partito raggiunga una vittoria schiacciante, alla vittoria del Movimento 5 Stelle, movimento anti-establishment, fino a contemplare un’affermazione della coalizione tra Forza Italia e Lega Nord o altri partiti di centro-destra”. Quindi, anche se difficilmente queste elezioni apporteranno i cambiamenti attesi in occasione del referendum del 2016, potrebbero comunque rivelarsi dense di eventi. Anche secondo Degroof Petercam è importante non sottovalutare il potenziale stallo politico che potrebbe sorgere dopo le elezioni italiane.
Massimiliano Maxia, fixed income product specialist di AllianzGI, rimane molto positivo per quanto riguarda l’Italia, “Anche se nel breve periodo aumenterà la volatilità in vista delle elezioni, dobbiamo ricordarci che il Belpaese sta godendo di una forte ripresa economica rispetto agli anni della crisi e non ha espresso ancora tutto il suo potenziale”
Non è da meno Alessandro Tentori, “A scanso di equivoci, personalmente non mi aspetto che il MIB ottenga il +7% ogni mese. In assenza di scossoni politici e altri rischi non quantificabili, è lecito pensare che sia l’azionario come anche l’obbligazionario Italiano possano esprimere una sovraperformance relativa agli indici europei nel 2018”.