Nick Payne, head of Global Emerging Markets Equities, Merian Global Investors, fa il punto sui risultati e le aspettative degli appuntamenti elettorali e dei movimenti geopolitici più significativi dell’anno giunto al giro di boa.
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È un anno di importanti appuntamenti elettorali per i mercati emergenti. India e Indonesia hanno appena confermato le coalizioni di governo uscenti mentre l’Argentina si appresta a vivere un’intensa campagna fino alle elezioni presidenziali del 27 ottobre. Le attese relative alle riforme economiche del governo Bolsonaro in Brasile e, soprattutto, l’evoluzione dello scontro sui dazi tra Cina e Stati Uniti completano il quadro di un 2019 in cui la politica si dimostra estremamente rilevante per gli andamenti relativi dell’asset class.
“La conferma della guida di Modi in India”, spiega Nick Payne, head of Global Emerging Markets Equities di Merian Global Investors, “è stata accolta in modo positivo dai mercati che guardano con favore alla prosecuzione del percorso di ammodernamento del sistema finanziario iniziato con il precedente mandato e da cui sono attesi influssi positivi su un’economia che sta certamente vivendo un momento di flessione”. “La situazione in Argentina”, prosegue Payne passando ad analizzare il contesto dell’America Latina, “vede un bivio tra la riconferma di Macri e il ritorno al potere di forze populiste che potrebbero essere favorite dalla debolezza dell’economia causata principalmente dalle azioni della Banca centrale impegnata nel difficile compito di contenere le fluttuazioni della valuta”. In Brasile l’attesa maggiore è per la riforma del sistema pensionistico allo studio del governo Bolsonaro, su cui il consensus esprime ad oggi il timore per un esito eccessivamente moderato a fronte dell’enorme problema costituito dalla spesa previdenziale brasiliana. “La crescita economica del Paese”, sottolinea l’head of head of Global Emerging Markets Equities di Merian GI, “è in questo momento leggermente sotto le aspettative poiché in ogni settore si attende il varo di quest’importante riforma”. “Il potenziale positivo di allentamento della tensione”, specifica sul punto, “potrebbe essere dunque significativo una volta giunti ad una conclusione della vicenda”.
Usa-Cina, il mercato è già ben posizionato
“Ciò che possiamo affermare in modo certo è che questa questione prenderà molto più tempo di ciò che si prevedeva ottimisticamente fino a qualche mese fa”. La prima affermazione di Nick Payne sulla guerra commerciale globale in atto tra Cina e Stati Uniti mira ad allungare l’orizzonte temporale. Una fonte di volatilità per i mercati emergenti destinata dunque a durare anche se, fa notare Payne, “il posizionamento inizia a riflettere in modo significativo i possibili esiti e fasi intermedie della contesa”. “La dinamica dei consumi cinesi”, cita come elemento centrale in termini di allocazione l’head of Global Emerging Markets Equities di Merian GI, “è solida e rappresenta il cuore della nostra esposizione al Paese”. Il passaggio della Cina da un’economia manifatturiera ad un’economia sempre più fondata sulla domanda interna, garantisce, dunque, una mitigazione degli effetti della guerra sui dazi e consente il mantenimento di un tasso di crescita che, considerate inoltre le dimensioni del mercato interno in questione, rappresenta un elemento di attrazione non trascurabile da parte degli investitori internazionali. “Siamo esposti in tutte le modalità possibili al tema della crescita strutturale cinese rivela Payne”. “Kweichow Moutai, principale compagnia di bevarage al mondo con particolare focus su distillati di fascia alta”, prosegue, “è una delle nostre principali esposizioni tramite azioni domestiche”. Da un punto di vista settoriale il centro dell’esposizione del fondo Merian Global Emerging Markets, strumento concentrato in un numero di posizioni storicamente compreso tra 30 e 40, risulta sovrapesata su tecnologia, finanziari e consumi. “Una cosa che gli investitori occidentali non sono in grado di comprendere fino a che non vanno fisicamente in Cina, è la forza dell’ecosistema di giganti come Tencent o Alibaba”, afferma Payne relativamente ai grandi titoli tecnologici. “La vita delle persone, non solo quella di consumatori ma anche quella personale”, conclude, “è legata in maniera strettissima all’utilizzo dell’ecosistema di applicazioni fornito da queste realtà dando vita ad una fidelizzazione non paragonabile a nulla di ciò che possiamo trovare nel mondo occidentale”.