7,5 miliardi di euro raccolti di nove mesi e un patrimonio pari a circa 12,2 miliardi. Sono queste le ultime cifre ufficiali disponibili sui PIR in attesa che Assogestioni pubblichi la mappa del 4° trimestre 2017. Stando a una ricerca condotta qualche tempo fa da Funds People, sono 41 le società che attualmente propongono i piani individuali di risparmio e, tra fondi di nuova istituzione e prodotti resi PIR compliant, l’offerta disponibile in Italia vanta oggi una settantina di prodotti (qui la lista completa). Numeri che fanno ben sperare per il futuro. E proprio al futuro guarda Equita SIM che ha da poco avviato la pubblicazione di ‘PIR Monitor’, un aggiornamento trimestrale dedicato alle mid-small cap e ai fondi PIR, nel quale stima che la raccolta dei piani individuali di risparmio nel 2017 è stata di 11 miliardi e che potrebbe raggiungere i 9 miliardi quest’anno.
In termini di Aum, Equita puntualizza che "il leader rimane Banca Mediolanum con una quota di mercato del 25%, davanti al gruppo Intesa Sanpaolo (16%). Tuttavia, se consideriamo gli inflows, le posizioni si invertono e Intesa Sanpaolo si colloca al primo posto con una quota di mercato del 26% contro il 21% di Banca Mediolanum”, commenta Matteo Ghilotti, analista di Equita. Nel documento si legge anche che “le small cap italiane trattano a 18.3x gli utili 2018, con un premio del 29% rispetto al mercato italiano, mentre la media degli ultimi cinque anni è stata del 20%”.
La società ha colto l'occasione della pubblicazione di questo report per annunciare il lancio di Equita PIR, un portafoglio PIR compliant "costruito utilizzando come componenti i nostri portafogli Blue Chips e Mid-small e alcune obbligazioni di aziende che seguiamo. Abbiamo fissato un benchmark con 80% di azioni (50% FTSE MIB e 30% FTSE ITALIA MID CAPS total return) e il 20% liquidità, ma abbiamo deciso di iniziare con il 75% in azioni (45% Equita Blue Chips portfolio e 30 % Equita Mid Small portfolio), 10% in obbligazioni corporate emesse da società italiane e 15% di cash".