Destreggiarsi nel campo degli investimenti finanziari diventa un’impresa sempre più impegnativa in un mercato complesso e in costante evoluzione. A livello globale la crescita resta stabile, mentre l’inflazione continua a ridursi, anche se lentamente: il Fondo Monetario Internazionale si aspetta un aumento del PIL mondiale del 3,2% per quest’anno e per il prossimo, mentre l’inflazione dovrebbe scendere al 5,9% nel 2024 e al 4,5% nel 2025. In questo contesto, quali sono gli errori da evitare nella selezione degli investimenti azionari? Il tema è stato affrontato in occasione del Fund Selector Talks con focus Equity organizzato da FundsPeople che si è svolto il 13 marzo, occasione in cui fund selector e asset manager hanno illustrato le proprie strategie. Gli esperti del settore hanno evidenziato alcune delle modalità più efficienti per allocare i fondi tra azioni, settori e regioni geografiche al fine di massimizzare i profitti e gestire il rischio.
Equity, ecco come selezionare gli investimenti vincenti e capire gli errori da evitare
Alasdair McHugh è un investment director nel team di Global Equities di Baillie Gifford che gestisce un portafoglio concentrato su 37 titoli growth. Nel selezionare le azioni da acquistare, l’esperto ritiene che “gli investitori dovrebbero adattare il proprio modo di pensare su tre fronti. Il primo è che conviene concentrarsi su pochi titoli che fanno la differenza in termini di crescita. Il secondo è comprendere che la volatilità non è una definizione rilevante del rischio: le società più volatili sono proprio quelle che performano meglio nel lungo periodo e Tesla ne è un esempio. Il terzo punto è che gli investitori azionari devono pensare più al potenziale di rialzo che a quello di ribasso a causa dell’asimmetria dell’asset class. Bisogna avere pazienza con i buoni investimenti e non bisogna farsi condizionare dalla maggior parte delle notizie negative che potrebbero arrivare dai media sulla macroeconomia o sulla geopolitica. La crescita delle società growth può prosperare in qualsiasi ambiente perché l’innovazione va avanti”. McHugh ritiene inoltre che per selezionare le azioni gli investitori non dovrebbero basarsi “sul trend di crescita passato di un’azienda per cercare di prevedere l’andamento futuro” ma dovrebbero “utilizzare l’immaginazione per cercare di capire cosa succederà, l’impatto che avrà l’innovazione sulle aziende nel lungo periodo. Il fondatore di Microsoft, Bill Gates, diceva che si tende sempre a sopravvalutare il cambiamento che avverrà nei prossimi due anni e a sottovalutare quello che avverrà nei prossimi dieci”. McHugh afferma infine che “l’errore più grande che si possa commettere è quello di non investire quando si ha l’istinto di farlo”.
1/4“L’obiettivo è quello di trovare una storia di successo che possa proseguire anche in futuro”, afferma Federica Giuliani, fund research & alternative Investments di Fideuram AM SGR, aggiungendo che nel processo di selezione degli investimenti azionari “è molto importante analizzare i rendimenti attesi, i fondamentali della società e le valutazioni. Nell’attuale contesto, nonostante le valutazioni elevate, le strategie growth possono continuare a ottenere buoni risultati grazie a politiche monetarie più accomodanti e l’inizio di una fase di riduzione dei tassi”. Per la scelta dei fondi azionari l’esperta effettua “la due diligence mediante un approccio quali/quantitativo. Analizziamo diversi fattori, come ad esempio gli asset del fondo, il profilo di liquidità, il rapporto rischio/rendimento, numerosi indicatori finanziari e la valutazione delle metriche ESG. Successivamente svolgiamo un’analisi qualitativa che costituisce il cuore del nostro approccio e si basa principalmente sull’analisi di documentazione standard e su incontri e conference call con i gestori al fine di approfondire le caratteristiche principali del fondo, la filosofia e il processo di investimento, la storia e la composizione del team d’investimento e le modalità di allocazione del capitale, mettendo in evidenza eventuali style drift impliciti nella strategia”. Nel complesso, Giuliani punta ad avere “un approccio diversificato, orientato alla selezione di quei gestori che mostrano consistenza di risultati in contesti mutevoli di mercato, mostrando flessibilità di stile e capitalizzazione e agilità di investire in diversi settori e Paesi”.
2/4Nel processo di selezione degli investimenti azionari, Gabriele Montalbetti, gestore di Consultinvest, pensa che sia “importante costruire un portafoglio bilanciato sul fronte delle strategie”. Fatta questa premessa, l’esperto ritiene che nel 2024 “lo stile growth potrebbe ottenere risultati migliori rispetto agli altri approcci di investimento perché i tassi di interesse dovrebbero scendere sia negli Stati Uniti sia in Europa nella seconda parte dell’anno. Ovviamente, tra i titoli growth ci saranno vincitori e perdenti e quindi la capacità di ogni gestore di selezionare le azioni migliori sarà fondamentale”. Per i fund selector “uno degli errori da evitare a tutti i costi è fare le giuste scelte sul fronte dell’asset allocation o della strategia, che poi vengono vanificate da un gestore che non risponde alle attese. Per questo nel processo di selezione dei fondi azionari cerchiamo di comprendere il più a fondo possibile il processo di investimento e la strategia utilizzata”. A tal proposito l’esperto ritiene che sia importante anche “guardare alla performance che il fondo ha realizzato in passato, non per prevedere l’andamento futuro, ma per avere un’idea del comportamento dei manager nei diversi contesti di mercato e individuare quali sono le situazioni di mercato più favorevoli a ogni strategia. Come noto, non esistono fondi e strategie che si comportano bene in tutti i possibili contesti di mercato”.
3/4Roberto Bianchi, PM di portafogli multi-asset globali e head of funds selector di Banor SIM, spiega che all’interno del processo di asset allocation sul fronte dell’equity “il primo grande passo da fare è quello di stabilire l’ammontare di capitale da allocare in America e, soprattutto, in quali settori. Solitamente per investire negli Stati Uniti acquistiamo direttamente azioni sul mercato, mentre per posizionarci nel resto del mondo utilizziamo gli ETF. Al di fuori degli Usa, se decido di comprare un singolo titolo è perché ritengo abbia potenzialità di apprezzamento straordinarie. Per esplicitare meglio questo concetto attraverso un esempio, in Giappone ho acquistato Toyota per garantirmi una esposizione al settore automobilistico ibrido che ritengo molto promettente”. Fatta questa precisazione, l’esperto si concentra sul processo che guida la scelta dei fondi azionari. “Partiamo da un’idea di investimento e poi analizziamo tutti i dati disponibili nel dettaglio. Iniziamo dall’analisi geopolitica per poi arrivare a dialogare con i gestori del fondo”, dichiara Bianchi, aggiungendo che “uno degli elementi principali che osserviamo all’interno delle nostre valutazioni è il rendimento atteso”.
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