Quando si parla di sostenibilità i temi di investimento sono molteplici. Non solo perché la sigla ESG (acronimo di Environmental, Social and Governance) si riferisce a tre fattori che consentono effettivamente di spaziare nell’ambito della sostenibilità, ma anche perché nel corso del tempo si sono sviluppate strategie e approcci anche molto differenti nel campo degli investimenti. Il ventaglio di opzioni disponibili non è stato intaccato dai recenti tentativi di standardizzazione normativa. Su quali temi puntare, quindi, in ottica di investimenti sostenibili? È la domanda che abbiamo posto ad alcuni professionisti del risparmio gestito nell’ultima parte della tavola rotonda
sulle diverse sfaccettature della sostenibilità.
ESG e temi di investimento, su quali puntare?

In BNPP AM la parola d’ordine è tematici. “Le strategie tematiche continuano a rappresentare la gamma di prodotti sui quali si registra una maggiore raccolta”, spiega Silvia Mauri, senior Sales manager & head of Insurance Business Development, BNP Paribas Asset Management (BNPP AM). “La COP26 ha aumentato il focus sull'aspetto climatico. Sappiamo bene che tanto c'è ancora da fare in quest'ambito, ma gli impegni presi, ad esempio rispetto al tema della deforestazione e biodiversità, non sono da sottovalutare. Per noi la biodiversità ha anche un valore economico importante: più del 50% del PIL globale dipende dalle risorse naturali”. La tutela, il ripristino e il miglioramento degli ecosistemi è una priorità, per questo BNPP AM ha lanciato una strategia long only denominata Ecosystems Restoration, che individua le società che stanno facendo degli sforzi adeguati in questi campi.
Non solo equity comunque: “Un altro tema fondamentale di sviluppo è quello dei social bond. A novembre dello scorso anno abbiamo lanciato una strategia che prevede investimenti nei social bond”. Nell'universo delle obbligazioni sostenibili, le obbligazioni sociali rappresentano il segmento in più rapida crescita, tanto da costituire il 30% del totale nel 2020. “È un mercato destinato a crescere e molto interessante. Numerosi fattori stanno contribuendo ad aumentarne la popolarità, per esempio abbiamo visto sul mercato emissioni per affrontare i problemi relativi a disuguaglianze sociali di genere. C'è mercato, c'è un interesse e questo potrebbe essere un futuro sviluppo delle tematiche per il 2022”, conclude Mauri.
1/4Che gli investimenti ESG siano capaci di generare rendimento è ormai provato. Per questo si può puntare sulla combinazione tra sostenibilità e profittabilità. “Dopo un 2021 record per i prodotti ESG, per il 2022 stiamo cercando di proporre strumenti che applichino filtri di low carbon emissions. Cerchiamo sostanzialmente di selezionare quelle imprese in grado di svolgere la propria attività produttiva inquinando meno delle altre, una questione che a nostro avviso sta assumendo sempre più importanza e diventando un altro requisito vitale delle strategie di investimento (eco)sostenibili di successo”, spiega Francesco Margonari, senior director del team di Investment Advisory di Mediobanca SGR. “Allo stesso tempo, per cercare di fornire un valore aggiunto al cliente, consigliamo prodotti ex articoli 8 e soprattutto 9 secondo la SFDR che per la loro composizione settoriale e analisi fattoriale abbiano un tilt sullo stile “value”, stile su cui siamo strategicamente positivi. Ciò ci consente di “incrociare” l’aspetto sostenibile con l'aspetto finanziario”, continua Margonari.
“Altro frangente su cui stiamo lavorando è la componente obbligazionaria”, aggiunge Margonari, sottolineando tuttavia che per quanto concerne l’universo fixed income disponibile al collocamento sono ancora pochi i prodotti che bilancino sostenibilità con un profilo di rischio/rendimento accettabile in base alle condizioni esistenti nel mercato obbligazionario.
2/4In un mare di tematiche c’è il rischio di perdersi, se non si procede con una attenta selezione. “Bisogna chiaramente procedere con un’analisi di correlazione per temi e capire se nelle molteplici proposte di investimento sia presente un beneficio in termini di diversificazione”, esordisce esordisce Fabio Catalano, responsabile fund selection di BancoPosta Fondi SGR. “Il mercato del passivo è stato sicuramente anticipatorio, perché ha realizzato un'offerta dedicata con indici ESG e ha permesso di avere strumenti rappresentativi dei rischi di sostenibilità. La combinazione tra attivo e passivo sarà sicuramente determinante per creare un portafoglio che abbia in termini di rischio/rendimento un'efficienza migliore del mercato di riferimento”, prosegue Catalano.
“Non abbiamo un tema specifico che possa essere vincente per il 2022, però è una bella sfida, perché le dinamiche sono interessanti, ci sono tante idee nuove che vengono presentate sul mercato e combinare tutte le analisi per cercare di avere un portafoglio che abbia una struttura e solidità è l'obiettivo finale”, conclude Catalano.
3/4Se da un lato il rischio concentrazione preoccupa molti fund selector, dall’altro vi sono alcuni temi considerati come ancora di nicchia dagli investitori. “Molte strategie a impatto sono concentrate, ad esempio, nell'health care, quindi dobbiamo interrogarci sul peso che vogliamo attribuire a questo settore”, evidenzia Alessandra D’Elena, investment analyst di Eurovita. “Il nostro portafoglio è senza benchmark, però durante l'anno abbiamo fatto delle variazioni anche in base alla posizione strategica di propensione al mercato azionario”, mentre “nelle strategie più tradizionali abbiamo introdotto i criteri ESG, ma con l'obiettivo di raggiungere un equilibrio tra rischio finanziario e di sostenibilità”, continua D’Elena.
“Sicuramente i tematici in senso stretto, come l'acqua, la transizione climatica ecc, sono di interesse. Lo vediamo anche sulla raccolta della piattaforma fondi esterni. Poi ci sono temi molto nuovi come l'idrogeno, il 5G, che però rappresentano ancora dei posizionamenti di nicchia”, conclude D’Elena.
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