ESMA: “Contesto fragile, rischi per investitori e possibili correzioni di mercato”

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Adam Nieścioruk, Unsplash

Nel primo trimestre del 2020 i mercati azionari hanno sperimentato massicce correzioni, soprattutto a causa della pandemia di COVID-19. Nel secondo trimestre, tuttavia, si è assistito a una notevole ripresa, agevolata anche dagli interventi di politica economica messi in atto nell’Ue.

In un contesto di mercato ancora fragile, però, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ribadisce la propria valutazione del rischio attraverso il report ‘TRV – Trends, Risks and Vulnerabilities’. Il documento analizza l'impatto del COVID-19 sui mercati finanziari nel primo semestre del 2020 e mette in evidenza la possibilità di un potenziale disallineamento tra l'andamento dei mercati e l’economia reale.

“In futuro, ci aspettiamo per gli investitori istituzionali e retail un prolungato periodo di rischio di ulteriori – e forse significative - correzioni di mercato”, scrive ESMA. “La misura in cui questi rischi si concretizzeranno ulteriormente – prosegue l’Autorità - dipenderà da due fattori: l'impatto economico della pandemia e il verificarsi di ulteriori eventi esterni in un ambiente globale già debole”. L’Autorità esprime preoccupazione anche per l'impatto sulle imprese dell'Ue e sulla loro qualità del credito, sul crescente indebitamento aziendale e pubblico e sulla sostenibilità del recente rimbalzo del mercato.

L’industria del gestito

La crescente importanza del settore dell’asset management ha posto l'attenzione sui potenziali rischi per la stabilità finanziaria derivanti dai fondi d'investimento. “Ciò è stato motivo di preoccupazione durante l'epidemia di COVID-19, poiché le prospettive di una grave recessione economica hanno innescato un significativo deterioramento della liquidità in alcuni segmenti dei mercati del reddito fisso, in concomitanza con i notevoli flussi in uscita da parte degli investitori europei”, spiegano Massimo Ferrari, Monica Gentile (Consob) e Antoine Bouveret, autori di uno degli studi presenti nel report di ESMA.

Secondo gli esperti, i fondi esposti a classi di attività meno liquide hanno maggiori probabilità di generare shock di mercato e di trasferirli, per l’effetto spillover, a prodotti investiti in attività più liquide. I fondi alternativi sono risultati essere i principali trasmettitori di shock, mentre quelli ad alto rendimento e obbligazionari societari sono stati destinatari netti di shock durante lo stress del mercato dovuto al COVID-19.