ESMA, gli investitori retail arrivano a pagare fino al 40% in più degli istituzionali

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François Genon, Unsplash

L'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha pubblicato il suo secondo rapporto annuale sui costi e le performance dei prodotti di investimento per gli investitori retail.

L’analisi, che integra le attività di valutazione del rischio e di vigilanza condotte dall’Ente, copre gli Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari Trasferibili (OICVM), i Fondi di Investimento Alternativo venduti al dettaglio (FIA Retail) e gli Structured Retail Products (SRP) nel periodo tra il 2008 e il 2019.

Gli impatti dei costi totali sulle performance variano per asset class, tuttavia, tra gli aspetti messi in luce dallo studio, emerge il fatto che i costi totali dei fondi OICVM hanno impatto maggiore per gli investitori al dettaglio rispetto agli investitori istituzionali. Nello specifico, un investitore retail si è trovato a pagare fino al 40% in più rispetto alla controparte istituzionale.

I clienti al dettaglio hanno pagato circa il 28% del loro investimento iniziale in costi: per un ipotetico piccolo investitore, evidenzia il report, un investimento di 10.000 euro in fondi azionari, obbligazionari o misti, ha portato un valore di 18.959 lordi nell'arco di dieci anni. Il payout è stato di 16.168 euro con costi pari a 2.791 euro.  

Volatilità dei ritorni

Nel 2018, anno difficile per i mercati, la performance media dei fondi è stata del +0,2%, contro una performance lorda dell’8,3% segnata nel 2017. L’Esma inoltre lancia un allarme per l’anno in corso: “gli investitori in fondi devono prepararsi a significativi impatti" per la crisi coronavirus

Costi dei fondi

I costi, sono rimasti sostanzialmente stabili e solo marginalmente diminuiti nel tempo: per gli investimenti di un anno sono stati dell'1,5% nel 2018 contro l'1,6% del 2017. In caso di basse performance annue lorde, l'impatto dei costi sui rendimenti per gli investitori retail è stato più elevato.

Fondi attivi e passivi

Sebbene i fondi OICVM gestiti attivamente abbiano registrato una sovraperformance lorda rispetto ai fondi passivi e agli ETF, la differenza non è stata sufficientemente elevata da compensare i maggiori costi addebitati dai fondi OICVM attivi. I costi sono stati superiori all'1,5% nel caso degli OICVM azionari attivi, mentre si sono attestati in media intorno allo 0,6% per i passivi e gli ETF.

“In questo secondo rapporto annuale continuiamo a osservare l’alto impatto dei costi sui rendimenti finali cui sono sottoposti gli investitori al dettaglio sui loro investimenti in OICVM”, ha dichiarato Steven Maijoor, chair di ESMA, “I costi pagati dagli investitori al dettaglio sono significativamente più alti di quelli pagati dagli investitori istituzionali, portando a rendimenti netti inferiori per questa categoria di investitori. Il rapporto rileva inoltre che, nel periodo analizzato, a causa dei maggiori costi, i rendimenti netti sui fondi gestiti in modo attivo sono inferiori, in media, rispetto a quelli dei fondi a gestione passiva, ha aggiunto Maijoor. “Il rapporto evidenzia la continua necessità per gli investitori al dettaglio di ricevere chiare informazioni sull’impatto dei costi sui rendimenti che possono aspettarsi, consentendo loro di prendere decisioni di investimento informate. Ciò costituisce un elemento chiave per raggiungere l’obiettivo di protezione degli investitori dell’Esma”, ha concluso.

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