Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad una crescita importante degli ETF ESG; a giugno si contavano 560 strumenti sostenibili, per un totale di 190 miliardi di dollari di masse gestite in Europa. “Quando si seleziona un ETF ESG, oltre all’individuazione dell’indice in cui si vuole investire, all’analisi dei costi, del tracking error e dello spread bid/ask , non bisogna perdere di vista l’obiettivo di investimento e chiedersi che livello di sostenibilità si vuole perseguire”, dichiara Chiara Mauri, head of Fund Research and Alternative Investments di Fideuram Asset Management SGR. “Bisogna chiedersi se è sufficiente affidarsi a criteri di esclusione, analisi best in class o se vogliamo amplificare l’impatto dell’investimento, puntando anche sull’engagement. In tal caso, è importante analizzare l’emittente dell’ETF per comprendere se le sue politiche di voto e di engagement sono in linea con gli obiettivi di sostenibilità che vogliamo ottenere”, aggiunge.
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