ETF, afflussi di dicembre in calo

Emilio_Quintana
foto: autor Emilio Quintana, Flickr, creative commons

Secondo l'analisi di Lyxor sui flussi europei degli ETF, la raccolta netta di nuovi capitali nel mercato degli ETF europei è stata di 2,5 miliardi di euro a dicembre 2018, in netto ribasso rispetto ai 4 miliardi di novembre

Gli afflussi verso il comparto azionario sono crollati (-1,4 miliardi di euro); le azioni statunitensi hanno registrato il loro primo mese negativo (-1,7 miliardi) dopo 19 mesi consecutivi di flussi positivi, mentre le azioni europee hanno messo a segno nuovi deflussi (-1,5 miliardi), a fronte dell'aumento delle incertezze. Le azioni emergenti hanno invece beneficiato dei livelli contenuti dei tassi d'interesse USA, registrando il miglior mese di sempre in termini di afflussi (+2,8 miliardi).

Gli investimenti verso gli ETF obbligazionari hanno registrato un’impennata (+4,3 miliardi di euro), trainati dai titoli di Stato dei mercati sviluppati ed emergenti (+3,4 e +1,1 miliardi rispettivamente). È proseguito il calo delle materie prime (-391 milioni).

Il 2018 è stato nel complesso un anno moderatamente soddisfacente per gli ETF, dal momento che l'asset class azionaria è stata l’unica ad evidenziare un andamento positivo. Gli ETF obbligazionari sono passati in secondo piano, pur avendo evidenziato una performance decisamente superiore a quella delle materie prime, che hanno chiuso l'anno in territorio negativo.

A dicembre 2018 gli ETF sui mercati emergenti hanno beneficiato dei livelli contenuti dei tassi d'interesse statunitensi, tradottisi in afflussi record verso tutte le economie emergenti.

I mercati emergenti erano in precedenza stati penalizzati dall'acuirsi degli attriti commerciali tra Stati Uniti e Cina. Il rischio dovrebbe permanere nel breve termine e attenuarsi nel medio periodo, in quanto nel corso del 2019 dovremmo assistere a un allentamento delle condizioni economiche attualmente tese. Questo fattore potrebbe innescare un nuovo trend positivo sostenuto per i flussi verso gli ETF dei mercati emergenti, soprattutto alla luce della correlazione storica osservata tra questi ultimi e i rendimenti dei decennali statunitensi.