ETF: i motivi alla base del rally dei passivi legati alla cannabis

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Amnesia, Flickr, Creative Commons

C'è una giornata mondiale per tutto. E lo scorso 20 di aprile si è celebrata la Giornata Mondiale della Cannabis, una sostanza che negli ultimi anni è diventata un bene di investimento nel solco di nuove regolamentazioni introdotte da molti paesi, Canada e Stati Uniti in primis.

Normative che hanno portato molte aziende specializzate nella coltivazione o commercializzazione della marijuana a debuttare in borsa negli ultimi anni, e in molti casi con successo. Solo un esempio. Il North American Marijuana Index, che comprende le 45 maggiori società quotate negli Stati Uniti e in Canada, è salito del 198% negli ultimi dodici mesi.

EFFETTO COVID-19

La crisi del COVID sembra aver avuto molto a che fare con questo buon risultato, dato che, secondo quanto spiegato da Global X ETF, la pandemia ha accelerato i progressi nella regolamentazione della marijuana, non solo da un punto di vista medico, ma anche ricreativo. "Si stima che la legalizzazione a livello nazionale negli Stati Uniti potrebbe generare 132 miliardi di dollari di entrate fiscali aggregate e più di un milione di nuovi posti di lavoro in tutto il paese entro il 2025", afferma il gestore di fondi, che offre già un ETF sulla cannabis negli Stati Uniti.

E sottolinea che tale crescita "non proviene da un mercato speculativo non testato, ma dalla conversione di un mercato in gran parte illecito in uno legale e regolamentato" e che "queste tasse e la crescita economica potrebbero essere particolarmente gradite data la crescita economica stagnante e l'aumento del debito causato dalla COVID-19".

Per il momento, la realtà mostra che la lista degli Stati americani che hanno già legalizzato la marijuana è cresciuta costantemente. In particolare, in 18 Stati è stato approvato l'uso sia medicinale che ludico (sette dei quali nell'ultimo) anno, e in altri 18 solo medicinale.

Questa legalizzazione è forse il fattore che può continuare a guidare questo tipo di aziende. Ma attenzione, perché i forti rendimenti che alcuni di loro hanno sperimentato negli ultimi mesi hanno anche portato a parlare di una bolla in un settore che è sempre stato quasi clandestino. "Sebbene alcune aziende di cannabis possono essere in difficoltà a causa della mancanza di accesso al capitale durante questo periodo volatile, quelle più forti potrebbero continuare a dimostrare una crescita sostanziale guidate da una robusta domanda dei consumatori", dice Global X ETF.

UN BUON INIZIO ANNO

Finora, il primo trimestre dell'anno ha continuato ad essere positivo per questo tipo di aziende. Tanto che, secondo i dati di Trackinsight, nell'universo degli ETF tematici, quelli legati alla cannabis occupano 4 delle prime 10 posizioni in termini di performance.

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L'offerta in Europa non è così ampia al momento. Infatti, a gennaio è passato un anno da quando il primo ETF specifico per questo settore è stato quotato su Deutsche Borse. Si tratta del The Medical Cannabis and Wellness UCITS ETF, di HANetf. Attualmente, insieme al passivo di Rize ETF Rize Medical Cannabis & Life Sci ETF EUR sono gli unici due disponibili per l'investitore italiano, secondo i dati Morningstar.